Caso Andrea Bulgarella: Solo Comitati d’affari, non politici
Dalla lettura del “Decreto di perquisizione”, che riportiamo integralmente nell’articolo “Per Procura ci sono legami mafiosi”, emesso dalla Direzione antimafia della Procura di Firenze emergono interessanti riferimenti in merito a diversi politici trapanesi che intrecciavano rapporti con Andrea Burgarella, l’imprenditore trapanese indagato per «reimpiego di denaro di provenienza illecita, appropriazione indebita e truffa in danno della banca» ed i cui dettagli li cito nell’articolo:
Antonio D’Alì e gli interessamenti pericolosi
«Tra gli atti del procedimento vi sono intercettazioni fra il MORICI Francesco (indagato per associazione di tipo mafioso, NdR) ed il senatore Antonio D’ALÌ», rivela la Procura di Firenze nel “Decreto per la perquisizione” a carico di Poma e Bulgarella.
«BIRRITTELLA (un collaboratore di giustizia, NdR) nel corso delle sue dichiarazioni riferisce anche del diretto interessamento del D’ALÌ in favore di BULGARELLA Andrea e MORICI Francesco, intervenendo presso un funzionario dell’Ufficio Tecnico Erariale (oggi Agenzia delle Entrate, NdR) per delle valutazioni relative alla congruità dei canoni di di affitto per conto di enti pubblici».
Un senatore che s’intende di estimi catastali? A favore di chi, dell’Ente Pubblico o dei due privati?
«Il D’ALI’ – quindi, prosegue il “Decreto” – viene indicato dal BIRRITTELLA quale soggetto al quale il PACE si rivolse per ottenere un intervento contro il Prefetto cli Trapani, reo di avere sostenuto l’azienda confiscata “Calcestruzzi Ericina” nei suoi contatti istituzionali con gli imprenditori trapanesi».
Peppe Poma, l’uomo di fiducia del senatore D’Alì
Peppe Poma, ex repubblicano, oggi dirigente di Forza Italia, è stato presidente del Consiglio Provinciale di Trapani. Attualmente – come ricorda il 26 luglio scorso il Giornale di Sicilia – nel partito del senatore D’Alì riveste l’incarico di «responsabile enti Locali».
La Procura ricorda che Poma – anch’esso indagato nel procedimento e sottoposto a perquisizione – ha un rapporto parentale con Andrea Burgarella, è «cognato». «Figurava come direttore» dell’Astoria Park Hotel, di proprietà dell’imprenditore.
Per la Procura – vedi pag. 4 del Decreto – risultano «confermati …. i rapporti intercorrenti tra BULGARELLA Andrea, il di lui cognato POMA Giuseppe e VIRGA Vincenzo».
In merito al Poma, la Procura riporta la dichiarazione di un collaboratore di giustizia, Giuseppe Messina: «So che il Poma, oltre ad avere rapporti diretti con il Virga Vincenzo, poteva esser avvicinato anche dal Genna Francesco» (rispettivamente Capo e Vice Capo della famiglia mafiosa trapanese, NdR).
«Il Poma ha sempre tutelato gli interessi del cognato Bulgarella Andrea, soprattutto all’interno dell’Amministrazione provinciale e dell’APT: egli è stato in grado di agevolare l’emissione dei pareri favorevoli al Bulgarella con riferimento agli affari della Tonnara di Bonagia e del Mulino sul Lungomare di Trapani, acquistato proprio dal Bulgarella», aggiunge il Messina in un verbale del 1997.
Sempre per la Procura di Firenze: «risultano comprovati i rapporti che gli indagati BULGARELLA, BOSCO e POMA hanno continuato ad intrattenere con elementi di spicco della mafia trapanese, come BELLOMO Girolamo eletto Luca».
Ignazio Grimaldi, l’editore massone prestato alla politica
Ignazio Grimaldi, già editore di una serie di giornali gratuiti e non (“TrapaniOk” e “Quarto Potere” diretti da Vito Manca oggi passato a “SocialTP”; e “L’Affarone”), e poi nel 2012 candidato sindaco ad Erice per l’accoppiata Forza Italia – Partito Socialista, è indicato, nel rapporto della Procura, come amico di Andrea Bulgarella.
Nel luglio 2013 viene intercettata una telefonata fra i due amici: «BULGARELLA conversando con l’amico GRIMALDI – si legge nel rapporto della DDA – esprime ammirazione verso Totò CUFFARO che, a suo giudizio è un “leader pure in galera”, riconoscendogli anche la qualità di “uomo vero”».
Prosegue il rapporto della Procura di Firenze: «Dalla conversazione intercorsa fra LITTARA [responsabile di una banca che sta concedendo dei prestiti al Bulgarella, NdR] e GRIMALDI (agosto 2014, NdR) si trae la conferma della comune appartenenza a logge massoniche; in particolare GRIMALDI, su indicazione di BULGARELLA, che è al momento insieme a LITTARA, parla dell’importanza del notaio trapanese Luigi MANZO, da egli indicato come grande Maestro Onorario della loro “Obbedienza” (Grande Oriente d’Italia)».
Paolo Ruggirello tratta un supermercato dal barbiere
«BULGARELLA ed il cognato (Peppe Poma, NdR) intendevano aprire un supermercato a Trapani», racconta il rapporto degli Organi giudiziari.
Il Bulgarella, quindi, «si è incontrato con il RUGGIRELLO nella sala del barbiere di quest’ultimo, COPPOLA Nicolò. L’incontro, come documentato da apposito servizio di osservazione, risulta essere avvenuto la mattina di domenica 8 settembre 2013».
Che si tratti di politica lecita o meno non è dato sapere; che un deputato abbia bisogno d’incontrare un noto imprenditore in una sala da barbiere piuttosto che in segreteria risulta piuttosto ilare.
Certo è, per la Procura, che «il nome del deputato è stato indicato (dallo stesso barbiere che aveva “combinato” l’incontro, NdR) come un non meglio specificato “portavoce” di un soggetto interessato per la realizzazione di un centro commerciale».
Si sarebbe sperato che i nostri parlamentari s’interessassero di problemi di carattere generale e non di problemi personali; ma tant’è.
Nel caso Bulgarella, l’informazione locale non informa
Pur non risultando quelle riportate, e tratte dal rapporto dell’Antimafia riportato nel “Decreto” autorizzativo delle perquisizioni a Bulgarella, Poma + 9, indicazioni di per sé illecite, sicuramente non si tratta di informazioni che accrescono l’immagine dei politici ivi nominati.
Si tratta, comunque, di informazioni che la stampa locale trapanese avrebbe dovuto riportare per uno spirito di onesto servizio rispetto ai lettori. Purtroppo ciò non è avvenuto, e ne abbiamo parlato in “Caso Andrea Bulgarella: La stampa omertosa trapanese”.