Secessione Misiliscemi: I Consigli di Circoscrizione come risposta

In queste settimane, a Trapani, si è parlato, solo per merito dell’associazione “A Misura d’Uomo” per la verità, di “Consigli di Circoscrizione”.

L’associazione ha voluto offrire, con la proposta di istituirli nel nostro capoluogo, un’attenta risposta politica alle istanze autonomiste che, in ultimo sono giunte dalle Frazioni Sud, da “Misiliscemi”.

Abbiamo provato a regalare questa proposta politica a tutti i Partiti politici presenti nel Consiglio comunale del capoluogo. C’è stato chi neanche non ha voluto ascoltare (PD), chi ha ascoltato, approvato ma poi ha compiuto un “voltafaccia” (PSI), chi ha compreso e sostenuto apertamente la proposta in Consiglio (Articolo 4 e Forza Italia).

giornalista
giornalista

Qualcuno, sulla stampa di regime (MonitorTP), senza dare atto ai proponenti l’iniziativa, si è limitato a scrivere come i Consigli di Circoscrizione, dove istituiti, « … non hanno contribuito a migliorare la qualità della vita di noi amministrati. Anzi, siccome si erano moltiplicati i centri di potere, aumentarono i casi di malaffare …».

Nessuno, però, ha centrato il problema.

Da ben 14 anni, lo Statuto del Comune di Trapani, la nostra Costituzione cittadina, insomma, dagli articoli 58 a 62 prevede l’obbligo, del Comune di dotarsi dei “Consigli di Circoscrizione”.

La Costituzione la si applica o si deve avere il coraggio di cambiarla. La via di mezzo, fingere che non ci sia scritto cosa c’è scritto, è altamente anti-democratica.

Lo Statuto del Comune di Trapani, è, forse un bene ricordarlo, non s’inventa nulla. Esistono delle leggi, nazionali e regionali, che, nel tempo, hanno previsto e regolamentato l’istituto del “Consiglio di Circoscrizione”.

Giustizia Popolo
Giustizia Popolo

E’ stata la la Legge 8 aprile 1976, n. 278, all’art. 1, a sancire che «… allo scopo di promuovere la partecipazione popolare alla gestione amministrativa della comunità locale […] i   Comuni   possono   deliberare   di ripartire il territorio in circoscrizioni …»;

E’ stato l’art. 11 della Legge Regionale 16 dicembre 2008, n. 22, ha prevedere come: «I Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti articolano il loro territorio per istituire le Circoscrizioni di decentramento, quali organismi di partecipazione, di consultazione e di gestione di servizi di base, nonché di esercizio del e funzioni delegate dal Comune».

Il verbo utilizzano “articolano” non lascia dubbi ad interpretazioni. Nei Comuni «con popolazione superiore a 50.000 abitanti» le “Circoscrizioni” sono obbligatorie.

La stessa Legge Regionale si è premurata di chiarire come, in Comuni, come quello di Trapani, « …con popolazione compresa tra 50.000 e 100.000 abitanti … » l’istituzione debba avvenire tanto «senza oneri di spesa a carico dei propri bilanci», quanto che il numero delle Circoscrizioni non dovrà essere superiore a 10 per ciascun Comune «tenendo in particolare considerazione gli agglomerati extraurbani, già frazioni».

A questo punto, vista la Legge Regionale, e visto lo Statuto comunale, di cosa discutiamo ancora? Quale preoccupazione ha ancora il sig. Salvatore Vassallo, già direttore di MonitorTP?

La Legge si applica. Finchè c’è.

Mussolini
Mussolini

O, forse, lui, è d’accordo con chi vuole «togliere autonomia e poteri a Regioni, decide di abolire le Provincie», in definitiva «accorpare» i Centri di Potere e comprimere gli spazi democratici e di autonomia in nome dell’efficienza e del dirigismo dell’uomo solo al comando di mussoliniana – o renziana – memoria?

Il malaffare si combatte con le regole e con la magistratura, non certo comprimento gli spazi democratici, Direttore!

Il 25 maggio scorso, prima della seduta del Consiglio comunale che ha sancito, 11 voti contro 8, il parere favorevole del Consiglio alla Secessione territoriale di “Misiliscemi” da Trapani abbiamo consegnato a tutti i consiglieri comunali il nostro “Atto di Indirizzo”.

Ecco il documento che ripercorre il nostro ragionamento politico e giuridico:

Articolo 4 e Forza Italia lo hanno sostenuto. Anche Francesco Briale, del Gruppo Misto, conviene con esso, «qualora non si addivenisse alla scissione tramite il referendum».

Ora chiediamo, a Michele Cavarretta, a Nicola Sveglia, a Nicola Lamia, a Giuseppe Guaiana, a Totò La Pica, allo stesso Francesco Briale, che lo hanno sottoscritto, di continuare a sostenerlo, a sostenere presso l’Amministrazione Damiano la stesura di quel Regolamento che, da 14 anni, impedisce a noi cittadini di fruire di un diritto democratico … costituzionalmente previsto!

Oggi, 2 giugno, più che mai, la Costituzione Repubblicana, e la nostra piccola Costituzione comunale, lo Statuto, rappresentano un Valore cui non si può prescindere.

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