ZICHICHI CONTRO KYOTO E INTERNET
ERICE – Ci volevano le esternazioni prof. Antonino Zichichi, ieri al Centro Ettore Maiorana di Erice, per rallegrare un’estate noiosa. Lo “scienziato” trapanese (qui un’imitazione di Crozza che mette in luce la proverbiale capacità oratoria di Zichichi) dopo aver ribadito il proprio solito attacco al Protocollo di Kyoto, ha designato un proprio nuovo nemico: Internet!
Per Zichichi “Internet va regolamentato perché la società si basa su una libertà democraticamente controllata”. Un pensiero molto vicino a quello del filosofo tedesco Hegel, quella di Zichichi: “il libero volere è sinonimo di arbitrio e capriccio” (ma Arthur Schopenhauer definì Hegel «un ciarlatano di mente ottusa, insipido, nauseabondo, illetterato, che raggiunse il colmo dell’audacia scarabocchiando e scodellando i più pazzi e mistificati non-sensi»). Quale definizione darebbe Schopenhauer di Zichichi?
Illustrando il proprio concetto di “Libertà” il prof. Zichichi ha spiegato come, per lui, è necessario che “Le regole limitano la libertà individuale” poiché la Libertà, di per sé, è inciviltà, dato che, invece, “la civiltà non si regge sulla libertà assoluta” (Ansa, 20 agosto 2009).
Non è strano, quindi, rilavare che sulla posizione dello scienziato trapanese vi sia il cinese Tsung Dao Lee, nazione che ha un noto apprezzamento per il concetto di Libertà. Lee, infatti, sostenendo Zichichi, ha aggiunto: "sicurezza e libertà sono complementari, due aspetti imprescindibili" (AGI, 20 agosto 2009).
Ritornando, poi al tema a lui caro, l’opposizione al Protocollo di Kyoto che vorrebbe limitare le emissioni di CO2 in atmosfera per ridurre il riscaldamento del pianeta ed i conseguenti danni allo stesso, il prof. Zichichi s’è scagliato contro il “conto salato, che ammonta a 555 milioni di euro solo per l’anno in corso” pagato dall’Italia, solo per l’anno in corso, per aver prodotto e immesso in atmosfera “37 milioni di tonnellate di anidride carbonica in eccedenza”.
Zichichi, sostiene, infatti, che “Il protocollo di Kyoto non ha fondamento scientifico” e che “Sulla questione dei cambiamenti climatici non si può terrorizzare il mondo”. Per il nostro scienziato negazionista “Non è vero, contrariamente a quanto si pensa, che qualcuno può dimostrare oggi che le variazioni climatologiche siano una conseguenza delle attività umane” e, conseguentemente, “non si possono buttare a mare miliardi di dollari, o milioni di euro, nell’illusione di risolvere problemi che non sono stati ancora capiti” (affaritaliani, 20 agosto 2009).
E probabilmente sono solo lui, ed i suoi amici dell’associazione da lui presieduta e che si è riunita ad Erice, ad essere rimasti gli unici a negare, contro ogni evidenza, i danni provocati dall’uomo, a se stesso ed al proprio pianeta.
Ma che interesse ha, Zichichi, per insistere con questo “revisionismo”?