Governo Cinque Stelle – Lega: Cosa penso del Contratto
Devo ammettere che il documento di 58 pagine contrattato tra Cinque Stelle e Lega Nord è una novità politica, per l’Italia, di estremo interesse.
Per la prima volta nel nostro Paese di potrebbe formare – il condizionale è d’obbligo fino all’ultimo stante la chiara opposizione del Potere Finanziario Europeo – un Governo fra due forze inizialmente contrapposte basato su un progetto mediato e scritto, quindi trasparente, sia pure in molti punti generico, basato sulle cose da fare e non sulle poltrone da spartire.
Il programma, poi, contiene diversi apprezzabili contenuti.
Ma questo era, onestamente, facile. Qualunque cosa fosse stata scritta avrebbe rappresentato un contenuto apprezzabile rispetto a dove ci ha fatto piombare il partito di Renzi.
Se il partito di Renzi ci aveva “incaprettato” coi lacci del Potere Finanziario Europeo e derubato dei diritti maturati da anni di lotte sindacali nel campo del lavoro e delle pensioni, qua – nel “Contratto per il Governo del Cambiamento” ci sono chiari segnali di frenatura.
Cosa contiene il Contratto tra Di Maio e Salvini
E’ chiaro che troppo non c’era da attendere da due forze demagoghe di Estrema Destra.
Ed infatti, le poche parti interessanti sono in parte cancellate da proposte pericolose su altri settori dei Diritti Umani.
E’ chiaro che il “dolcetto” grillino del “Reddito di Cittadinanza” fa gola a tanti: si tratta di aumentare le pensioni minime, quelle sociali alle vedove, ad almeno 780 euro al mese. Una boccata d’ossigeno. Si tratta di offrire ai giovani appena usciti da scuola 24 mesi di respiro per non essere subito strangolati dal lavoro precario e sottopagato.
E’ chiaro che il “dolcetto” che fa risorgere le pensioni d’anzianità (o anticipate come le chiamano ora), praticamente cancellate dalla Fornero e dai precedenti governi PD-Forza Italia-Monti, è un positivo passo per dare (dopo 41 anni di lavoro per gli uomini o 37 per le donne) il giusto riposo ai lavoratori e spazio alle fresche forze giovanili.
Purtroppo tutto questo ha un prezzo.
Un prezzo che pagheranno i poveri, gli ammalati, gli studenti con tagli ai finanziamenti ai settori della Previdenza Sociale, della Salute, dell’Istruzione per finanziare quella “Flat Tax” (Tassa piatta al 15%) che non aumenterà d’un euro il reddito netto della classe medio-bassa ma regalerà decine di migliaia d’euro a chi ha redditi oltre i 100.000.
Togliere ai Poveri per dare ai Ricchi, un curioso caso di “Robin Hood” al contrario questi Di Maio e Salvini.
Un prezzo che pagheranno i lavoratori per i quali non è previsto né il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, né una giusta riduzione dell’orario di lavoro – reclamata in campagna elettorale dai Partiti Comunisti e da Potere al popolo.
Ma il prezzo maggiore sarà a carico dei ancora più deboli, degli emarginati, di coloro che non votano: i detenuti, i migranti, i rom.
Per i detenuti sono previsti pesanti tagli alle “premialità” che, nella speranza di recuperarli alla società e per ridurre la popolazione carceraria e rispettare gli impegni europei, erano stati previsti dall’ultimo governo. Non si parla di certo di abolire la tortura dell’ergastolo o del 41 bis !
Per i migranti sono previste 500.000 espulsioni, previa detenzione di 18 mesi, in una specie di “campi di concentramento” regionali. E per i “perseguitati” è previsto un “filtro” nei Paesi d’origine (l’immaginate?) o di transito (Libia, ad esempio, e sappiamo le torture in atto lì sui migranti).
Per i rom è prevista la perdita della potestà genitoriale se i figli non andranno a scuola e, soprattutto, l’abbattimento di tutti i “campi-nomadi” senza offrire, in cambio, un luogo alternativo (casa popolare) ove trasferirsi.
Se a questo si aggiunge la “mano libera” ai cittadini per “tutelare” case e negozi che si tradurrà nell’aumento esponenziale della diffusione delle armi – e sappiamo cosa sta comportando questo negli Stati Uniti, no? – il quadro di cosa ci aspetta è chiaro.
Il quadro securitario si completa con l’aumento delle spese per la Difesa e l’Ordine Pubblico, con nuove assunzioni in questi settori, nuove acquisizioni di armi sempre più potenti e, non ultimo, l’introduzione della delazione (borse di studio alle “spie”) e delle telecamere nelle scuole.
Sono certo, purtroppo, che tanti miei concittadini condividano anche questi ultimi illibertari punti.
In questo Paese che si dice Cristiano trovo un incongruo odio contro coloro che un tale Gesù Cristo difendeva!
Naturalmente, nel “Contratto” vi è un totale silenzio sul tema della “Libertà di Espressione e di Stampa”.
La Sinistra, quella poca che è rimasta, però, da Sinistra Italiana e Potere al Popolo, al momento sta in silenzio. La Destra serva del Potere Finanziario Europeo (Forza Italia e il Partito Democratico) protesta solo per non scomparire, ma ovviamente è daccordo.
Il testo completo del “Contratto” Di Maio – Salvini è scaricabile qui.