D’ALI’: NO AL PODESTA’ AD ERICE!
ERICE – “Riteniamo per il periodo dei Podestà sia terminato 65 anni fa e non ci sono motivazioni per reintrodurlo ma, anzi, tutte le preoccupazioni per evitarlo ed esorcizzarlo”. Sentire pronunciare quest’appello non già dalla bocca di un preoccupato leader della sinistra, ma piuttosto da quella del senatore Antonio D’Alì, leader locale del PDL il Partito meno democratico per antonomasia lascia l’amaro in bocca. Dove ci ha portati Giacomo Tranchida, ad Erice?
Ancora più a ferire giungono le esternazioni di “viva preoccupazioni in ordine all’aspetto democratico del governo della vetta”, pronunciate dall’avv. Vincenzo Maltese, presidente del Circolo politico di “Alleanza per Erice” alcuni dei cui membri, senza preoccupazione alcuna – invece – giungono, su FaceBook a fare apologia di Benito Mussolini.
Avremmo gradito che il sindaco di Erice, rag. Giacomo Tranchida, fosse stato lui ad esprimere le “preoccupazioni e rammarico” (magari con un poco di ipocrisia), l’indomani della sospensione del Consiglio comunale, Organo Istituzionale democraticamente eletto dai cittadini e rappresentante l’Organo di vigilanza democratica (nonché indirizzo politico) sul suo operato.
Invece no. Tranchida ha continuato per la sua strada, annunciando una serie di atti – la cui “urgenza” è tutta da verificare – già bocciati dal Consiglio, da riproporre per l’approvazione del Commissario.
Lui, che aveva avviato la distribuzioni di volantini nei quali denunciava il tentativo di “golpe” del Consiglio che stava per discutere (ed eventualmente approvare) una mozione di sfiducia nei suoi confronti, non sa più come rispondere alla denuncia “Questo è un golpe!” del presidente del Consiglio avv. Giovanna Millocca.
Un Organo “Si disconosce un Organo democraticamente eletto”, sostiene la Millocca che prosegue asserendo anch’essa che “non possono sottrarre Erice all’azione di vigilanza del Consiglio sull’azione della Giunta”.
D’Alì, quindi, nelle proprie dichiarazioni, prosegue sostenendo che “Lombardo (il presidente della Regione, NdR), sono certo, non vorrà prendersi la responsabilità di sospendere la democrazia ad Erice”. La soluzione per il senatore del PDL è, pertanto, quella di “tornare al voto al primo turno utile, così come prevede la legge nazionale”.