LA MARANO A PORTELLA
PORTELLA DELLA GINESTRA (PA)
– Dell’intera Provincia di Trapani, solo il Comune di Valderice, con tanto di Gonfalone comunale e rappresentante istituzionale – nella persona del presidente del Consiglio ins. Francesca Marano – è stata presente, sabato, alle celebrazioni del 1 maggio a Portella della Ginestra. Lontano dai taccuini ed alle telecamere della stampa locale neanche il Comune di Erice ed il sindaco Tranchida erano presenti. Eppure si trattava di una manifestazione «storica», trovandosi, per la prima volta a Portella, la Camera del lavoro affianco all’ANPI, l’associazione nazionale dei partigiani.
Kikki Ferrara, segretario della CGIL di Piana degli Albanesi, al termine del proprio accorato intervento dedicato precicuamente ai giovani, a quelli costretti a lasciare il proprio territorio, ha invitato a lottare «uniti a rivendicare i grandi diritti quali la democrazia, la libertà, il lavoro» e ad un «cambiamento» che tuttavia «non puo cominciare da chi detiene il potere», bensì «da una presa di coscienza collettiva». Un cambiamento che deve avvenire presto, «prima che non si sia piu speranza, prima che nei giovani si spengano i loro entusiasmi e prima che muoia nei giovani la loro voglia di pensare, di agire, da uomini liberi e consapevoli».
«Giovani chedevono farsi forza sul nostro passato», ha sottolineato il presidente nazionale dell’ANPI, il quasi novantenne Raimondo Ricci. Infatti, ha sostenuto Ricci, è necessario «rimpossessarsi, soprattutto da parte delle generazioni più giovani, della nostra storia costituisce a mio avviso un impegno imprescindibile per il presente e il futuro della nostra comunità nazionale: per affrontare il presente bisogna innanzitutto conoscere e comprendere il passato».
Da Portella della Ginestra,, il Presidente dell’ANPI Raimondo Ricci, quindi, ha lanciato un appello alla popolazione ed ai partiti: «Noi dell’ANPI siamo convinti che con la politica di questa destra che fa ormai da anni, in modo sempre più spregiudicato, del populismo il proprio strumento e dell autoritarismo il proprio traguardo non sono possibili né auspicabili compromessi di alcun genere. E’ quindi auspicabile che gli italiani avvertano l’esigenza di mobilitarsi per salvaguardare e concretizzare l’attuazione dei principi e dei valori della Costituzione, in continuità con le scelte storiche che determinarono la fondazione democratica dell’Italia. Tocca ora ai partiti di opposizione che incarnano diverse sensibilità e visioni politiche trovare le ragioni della propria unità come strumento indispensabile per salvare l’Italia e ricondurla sulla strada maestra del rispetto e dell’attuazione costituzionale».
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Testo integrale Intervento presidente ANPI