TRAPANI, BATTAGLIA SULLE MURA
Colpo subito «parato» dal «generalissimo» Fazio con una nota a pie pagina alla richiesta, inviata dal Circolo, per competenza, al Comune: «Viste le numerose e reiterate proteste degli abitanti della zona non si concede l’autorizzazione per il concerto. Si autorizza … la collocazione di tavolini e sedie sulla Piazza Esedra e non sulla scalinata con espresso divieto di effettuare spettacoli e/o esibizioni musicali che hanno determinato proteste e reazioni. E’ fatto obbligo di rimuovere tavolini e sedie entro le ore 0.30».
Seguono le legittime proteste di Giovanna Vacirca, una dei dirigenti del Circolo («noi rispondiamo che non ci interessa questa soluzione, non siamo un bar, non dobbiamo fare soldi con la somministrazione, siamo un’associazione di volontari che l’indomani si alzano per andare a fare ognuno il proprio lavoro. Vogliamo solo offrire a tutta la cittadinanza, e quindi non solo ai nostri soci, CULTURA in tutte le sue forme, due giorni a settimana dalle 22:00 alle 24:00, in una città che, a nostro parere, non offre valide alternative»).
Giovanna Vacirca ci fa giu duro, ironicamente, contro il «generalissimo»: «Ci dispiace che in questa città la cultura possa essere scambiata per "rumore" e scusateci se vogliamo SOLO fare cultura!».
Ovviamente non possono mancare, i nuovi «colpi» del «generalissimo» Fazio. Il sindaco-avvocato prima ha evienziato come «Giova evidenziare innanzitutto che il “Caffè sotto il mare” è un circolo privato, che pertanto dovrebbe svolgere la propria attività in ambito privato ed in favore esclusivamente degli associati». E che, comunque, non è possibile «poter utilizzare le cose pubbliche a proprio piacimento» (concetto che, però, il sindaco non applica per l’ex-«Muna» di via Garibaldi che occupa la scalinata di San Domenico, per l’ «otto e mezzo» che occupa un intero marciapiede non lasciando spazio a sufficienza per i pedoni ..).
Lo «scontro» ho raggiunto, quindi, livelli da «guerriglia» con Fazio che spedisce i vigili urbani a contestare violazioni all’ordinanza-anti negro (o anti bivacco), ovvero quella che non osserva nessuno a Trapani, cioè quella che vieta, fra l’altro, di «consumare» viveri fuori dai locali (e dai relativi tavolini a pagamento) e gli amici del «Caffè sotto il mare» che, capaggiati da Claretta Salvo, hanno organizzato venerdì sera una provocatoria manifestazione di «consumazione» anti-proibizionista proprio a piazzale Esedra.
Ma cosa vuole il Popolo del «Caffè» – che ha pure alimentato una petizione online -? «Non facciamo baccano, le nostre attività sono apprezzate da tutti, soprattutto dai turisti. Solo pochi vicini si lamentano, ma nessuno si è mai curato di fare delle analisi per capire se effettivamente facciamo rumore o no», sostiene Giovanna Vacirca che chiede di poter semplicemente far fruire con musica jazz e presentazioni di libri le «mura».
Perchè allora il «generalissimo" resiste abbarbicato sulle «sue» mura contro chi è armato solo di buona musica e interessanti libri? Cosa nasconde la sua serrata opposizione?