BERLUSCONI ORDINA: INCENERITORI IN SICILIA
PALERMO –
Il Consiglio dei Ministri, nella giornata dello scorso 9 luglio, «ha dichiarato lo stato d’emergenza per lo smaltimento dei rifiuti nel territorio della Regione siciliana» e conferito al Presidente della Regione Lombardo, poteri speciali, affinchè sia definito «entro 60 giorni un nuovo Piano rifiuti d’intesa con la Protezione Civile Nazionale e previa approvazione del Ministero dell’Ambiente. Tale piano dovrà prevedere la realizzazione di impianti di "termovalorizzazione"».
Intanto, se è vero che – recita il comunicato stampa di Guido Bertolaso (e già con in mezzo lui stiamo tranquilli …) – «l’Ordinanza dispone che la Regione siciliana provveda ad incrementare la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro e metalli, così da raggiungere, d’intesa con le Province, l’obiettivo del 35% entro il 31 dicembre 2011» (non si parla di umido, però), è vero anche che l’ordinanza riporta un sibillino «di cui almeno la metà destinata al riciclo» (Fonte: Il Messaggero, 10 luglio).
E’ ovvio ed implicito che, in sostanza, metà, se non tutta (sulla base della convenienza del mercato), della raccolta differenziata che abbiamo tanto faticosamente raccolto sarà destinata ad alimentare gli «inceneritori». Questi, infatti, come noto, per funzionare bene, hanno bisogno di temperature costanti che possono ottenere solo sapendo cosa bruciano.
Altro fattore interessante (e grave) del comunicato della Protezione Civile è la previsione che «la progettazione, la realizzazione e la gestione» degli inceneritori, cui Berlusconi obbliga la Regione a realizzare in Sicilia, avvenga «con il sistema del project financing». Ovvero saranno i privati a realizzarli e incassare, per otto anni dalla loro costruzione, il CIP6 ovvero la possibilità di vendere «al GSE (la società cui è affidato il compito di assicurare la fornitura di energia elettrica italiana) la propria produzione elettrica a un costo circa triplo» rispetto a quella di mercato, nonchè, poi, ad incassare dai Comuni la Tassa dei rifiuti (che aumenterà a dismisura in funzione dei costi di realizzazione/gestione di detti nuovi impianti).
Grave, anche alla luce delle stesse dichiarazioni recenti del presidente Lombardo che accusava la mafia di poter entrare nella gestione degli inceneritori siciliani: «Quello dei termovalorizzatori è l’affare del secolo – ha affermato Lombardo che compariva davanti ai pm come persona informata sui fatti – le sue dimensioni superano i 5 miliardi di euro; su di esso certa politica e la mafia si sono incontrati e alleati» (Fonte: Terranauta.it).
Sarà Regione, poi, solo «sentite le province competenti», quindi ipoteticamente anche violando la volontà locale, ad individuare «le aree idonee alla localizzazione degli impianti di termovalorizzazione».
Un’ultima previsione dell’Ordinanza del presidente Berlusconi è quella, messa nelle mani del Presidente della Regione di poter «prevenire interruzioni od ostacoli alla regolare attività di gestione dei rifiuti» disponendo «la precettazione dei lavoratori a qualsiasi titolo impegnati nel settore rifiuti».
In merito è intervenuta «la Rete Rifiuti Zero Sicilia» esprimendo «profondo dissenso» contro «un’imposizione che distrugge ogni prospettiva possibile di gestione sostenibile dei rifiuti e delle risorse in Sicilia».
FONTE:
– WIKIPEDIA
– TERRANAUTA
– IL MESSAGGERO