Abbiamo fatto le pulci alla Fardelliana
Trapani, 11 giugno – Da settimane a Trapani si parla di cultura. Ed è una gran cosa. Meno positivo che si associ la parola “cultura” solo con la sussistenza in vita della Biblioteca “Fardelliana”. Ulteriormente meno positivo se si associa tale sussistenza solo alla parola soldi.
Alla Biblioteca “Fardelliana”, si dice mancano 250mila euro, quelli che doveva versare come contributo la Provincia.
Tale ultimo Ente, però, è stato posto in “coma farmacologico” da una pessima, e populista, scelta del governo regionale, chiesta dal Movimento Cinque Stelle, realizzata dal presidente Rosario Crocetta (PD) e votata dal Partito Democratico.
Una piccola associazione cittadina, ben sponsorizzata dalla stampa, ha alzato un polverone reclamando che qualche Ente Pubblico, e quindi i cittadini, scucia le 250mila euro mancanti.
ABBIAMO FATTO LE “PULCI” AL BILANCIO DELLA FARDELLIANA
Noi, meno attenti al populismo, abbiamo chiesto una diversa e più moderna gestione della Biblioteca e siamo andati a spulciare i documenti contabili pubblicati sul sito internet della stessa Biblioteca “Fardelliana”.
In epoca di spending review, ovvero di revisione e contenimento della spesa, siamo andati a trovare voci di spesa che non dovrebbero, a nostro avviso, trovare spazio in un’Ente, Morale o Pubblico che sia, che va elemosinando soldi da prendere dalle tasche dei cittadini.
Ad esempio, il bilancio consuntivo 2012, l’ultimo pubblicato al momento in cui scriviamo, riporta le seguenti piccole spese: 8.900 euro per “spese per manutenzione programmi informatici e assistenza software”, 6.030 euro per “Compenso al revisore dei conti” (dott. Gerolamo Camarda), 4.200 euro per “spese attuazione misure di prevenzione anti-infortunistica” (consulenza ing. Lucia Bosco e Maurizio Terzo), 2.768 euro per “spese legali e consulenze” (avv. Giovanni Ciaravino), 1.850 euro per “indennità di funzione ai Deputati” (il Consiglio d’Amministrazione composto dal prof. Enzo Tartamella, dalla prof. Lea Pavarini, del prof. Gino Solitro, dall’avv. Vincenzo Fardella), 380 euro per “gettoni di presenza” a favore degli stessi Deputati.
FARDELLIANA: IL PERSONALE SOFFRE DI ELEFANTIASI
Si rilevano, ancora 410.270 euro per spese del personale (sembra, fra fissi e precari, 18 dipendenti), oltre che ulteriori 35.478 euro a favore dello stesso personale per “miglioramento dell’efficienza dei servizi” ed oltre, soprattutto, 26.510 euro per “corresponsione dell’indennità di posizione per la dirigenza” (dott. Margherita Giacalone).
“Nel conto consuntivo – spiega, poi, il revisore dott. Camarda – non sono esposti i debiti per TFR verso il personale dipendente e che non esistono accantonamenti di fondi a fronte dei suddetti debiti presso Enti gestori. Il debito per TFR per i dipendenti è quindi a carico della Biblioteca ed ammonta al 31/12/2012 complessivamente ad Euro 305.210“.
UNA BIBLIOTECA APERTA PER PRESTARE 2-3 LIBRI AL GIORNO
A fronte di questi costi, la Biblioteca “Fardelliana”, scrive la direttrice Giacalone nella sua relazione d’accompagnamento al bilancio, ha erogato i seguenti servizi: ha ricevuto 17.134 utenti (ovvero, facendo la media, appena 53 al giorno, fra l’altro molti degli utenti semplici studenti universitari che si recano in Biblioteca per studiare in tranquillità sulle proprie fotocopie e non per fruire del patrimonio librario della “Fardelliana”, o studenti delle scuole inferiori che si recano alla Biblioteca in “gita d’istruzione”), ha dato in prestito appena 798 proprie opere, ovvero 2 o 3 al giorno in media.
Numeri da fallimento degli obiettivi culturali, ci sembra.
In effetti, a fronte del costo di mantenimento dell’Ente “Fardelliana” (674.846 euro in totale sono i costi di competenza 2012 di cui il 69,98% destinati al solo mantenimento del personale!) somme modestissime sono destinate allo sviluppo del patrimonio della Biblioteca e dell’attivazione di iniziative culturali: 2.690 euro per “spese incremento patrimonio librario”, 8.120 euro per “abbonamento periodici e riviste”, 2.408 euro per “attività e manifestazioni culturali”.
Prima di chiedere ai cittadini trapanesi nuove tasse e nuovi sacrifici, pensiamo che le spese vadano esaminate ad una ad una e adeguatamente scremate e opportunamente reindirizzate.
Naturalmente queste nostre riflessioni non troveranno spazio sulla stampa di regime.
Ma voi lettori che ne pensate di un Ente che al 70% investe le sue risorse nel pagamento del personale e nel 30% nell’erogazione dei servizi? Commentate questo posto!