ERICE ACCUMULA DEBITI CON L’ATO
ERICE (TRAPANI) – I
Comuni di Erice e Valderice stanno accumulando pesanti debiti nei confronti dell’ATO TP1 Terra dei Fenici Spa. Dall’avvio sul loro territorio del servizio di gestione integrata dei rifiuti tramite la ditta Aimeri Ambiente, infatti, non hanno pagato integralmente le somme che l’ATO ha mensilmente chiesto per far fronte alla quota parte di ogni singolo Comune alla «bolletta» dell’Aimeri. Il problema potrebbe essere tema di confronto in Prefettura fra ATO e Comuni. L’amministratore delegato dell’ATO, Salvatore Alestra (nella foto), intanto, ha inviato un «sollecito» a Tranchida e Iovino.
Attualmente, il Comune di Erice dovrebbe all’ATO, salvo conguaglio a chiusura di Bilancio ATO sulla base dei dati a consuntivo, una quota di euro 347.456,36 IVA al 10% compresa, al mese. Invece lo stesso Comune versa solamente 250.000 euro al mese, «auto-riducendosi», senza alcuna valida base giuridica, la propria quota. Il debito, conseguentemente, potrebbe raggiungere il milione di euro a fine d’anno, salvo che Tranchida non si decida a versare il dovuto, secondo gli accordi dalla stessa Amministrazione Tranchida sottoscritti.
Con determina n. 112 del 16 agosto del 5° Settore «Lavori Pubblci ed Ecologia», intanto, l’Amministrazione di Erice, continua nella sua condotta. «Auto-riducendosi» le bollette del trimestre maggio/luglio 2010. Un taglio di oltre 290.000 per il trimestre. Si tratta, scrive il responsabile del «Servizio», dott. Puglisi, di una liquidazione «a titolo di acconto, determinato in via cautelativa, da conguagliare non appena la medesima Società avrà rimodulato l’importo delle stesse fatture così come richiesto da ultimo dal Comune di Erice».
Erice e Valderice contestano il mancato, o parziale, o ritardato espletamento, da parte di Aimeri Ambiente, di «alcuni dei servizi previsti nel Capitolato Speciale d’Appalto». Per l’ing. Salvatore Alestra, amministratore delegato dell’ATO, anche se i rilievi segnalati fossero veri non giustificherebbero «auto-riduzioni» del 30% delle bollette, poichè i servizi principali, dalla raccolta dei rifiuti, al loro trasporto, allo smaltimento in discarica avverrebbero regolarmente e l’ATO, per conto dei Comuni aderenti, pagherebbe regolarmente i relativi corrispettivi ai fornitori.
L’Amministrazione comunale di Erice chiedeva, all’ATO, anche «di tenere conto dei proventi derivanti dall’utilizzazione di attrezzature nella disponibilità, a qualsiasi titolo o beneficio, dei Comuni, compensandoli con le partite debitorie dei medesimi Comuni».
Problema, quest’ultimo, che, comunque, sarà definitivamente risolto martedì prossimo, colla vendita di tali beni (i famosi «autocompattatori», dall’estate 2009 abbandonati a Rigaletta, come già denunciato da Altratrapani) dall’ATO all’Aimeri Ambiente. I relativi «valori» (da fattura di acquisto del bene) saranno, assicura Alestra, riconosciuti (secondo il piano di pagamento stabilito con Aimeri, dieci anni), al Comune di Erice, come a quelli di Valderice e Alcamo che vantavano situazioni analoghe (sia pure di minore entità). Il rateo del relativo «valore» comunque non sarebbe neanche lontanamente paragonabile al debito che Erice ha, oggi, con l’ATO.
Sulla materia del mancato versamento delle quote dovute dai Comuni agli ATO, negli scorsi giorni, si era pronunciata la Regione Sicilia. «La Regione Siciliana ha ormai il dovere di intervenire – aveva dichiarato in un comunicato l’assessore Pier Carmelo Russo, annunciando sanzioni nei confronti dei Comuni che non versano il dovuto all’ATO di competenza -. Gli interventi sanzionatori sono oggi un atto di rispetto verso quei Comuni, che costituiscono l’assoluta maggioranza, che si sono adoperati nel rispetto della legge per mantenere in equilibrio i propri bilanci, richiedendo ai propri cittadini pesanti sacrifici, soprattutto in questo momento di crisi. Proprio per il rispetto che dobbiamo a tali amministrazioni e ai loro cittadini è necessario intervenire per sanzionare la condotta ‘disattenta’ dei Comuni che continuano a non garantire la corretta gestione della raccolta dei rifiuti».
All’assessore aveva replicato, Andrea Piraino, segretario dell’associazione dei comuni siciliani, ANCI-SICILIA, contestando le previste procedure non solo «di commissariamento di 22 comuni della provincia di Palermo, ma addirittura il loro scioglimento per arrivare a nuove elezioni» che potrebbe essere causato del «mancato versamento al Coinres delle quote per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti».
Restiamo in attesa dell’esito della nota ddell’ing. Alestra a Tranchida e Iovino (ed al Prefetto per conoscenza) e di sapere quando e come i rispettivi Comuni onoreranno i propri debiti, nella speranza che questa situazione, come al solito, non si riversi nelle tasche dei cittadini-contribuenti.