BIRGI: PER GLI APPALTI SI PRESELEZIONANO I CONCORRENTI

Antonino Chirco

Antonino Chirco

MARSALA (TRAPANI) – La denuncia di Antonino Chirco, presidente de «La Guardia», una società marsalese che gestisce servizi di sicurezza, è di quelle gravi. All’Airgest si contesta di indire bandi di gara «palesemente in contraddizione con i principi di libera concorrenza, parità di trattamento e di non discriminazione di cui all’art. 2 del D. Lgs. 163/2006». Chirco si riferisce al bando per l’assegnazione del servizio di security all’aeroporto Birgi di Trapani, nelle salde mani della palermitana KSM Spa da anni.

Una storia che si ripete, secondo Chirco. «Nonostante per la gara del 18 dicembre 2008 l’Airgest sia stata costretta – prosegue il presidente della cooperativa La Guardia – a non bandire la gara, proprio a causa delle stesse motivazioni che, ora come allora, riguardano elementi di preselezione dei partecipanti alla gara a nostro avviso illegittimi; la stessa società, a distanza di un anno è mezzo, ha pubblicato un bando di gara sostanzialmente identico».

Quanto richiesto nel bando per i servizi di sicurezza in aeroporto, da Airgest, sempre secondo Chirco «non appare coerente con quanto, invece, in altre occasioni, espressamente richiesto dall’ENAC, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ente competente per la sicurezza degli aeroporti civili».

Nulla di nuovo, dicevamo. La «polemica», molto simile, ma con toni ancora piu’ esasperati, fu aperta già nel 2008 dal consigliere provinciale dell’UDC Peppe Carpinteri. «“Questa gara sarà vinta dalla KSM spa”. Peppe Carpinteri (Udc) ha scritto al presidente della Provincia Mimmo Turano, a quello dell’Airgest Salvatore Ombra ed al prefetto Stefano Trotta», riportò, il 29 novembre di due anni fa TrapaniOk. Carpinteri ribadì come «La KSM è l’unica ditta, in provincia, a possedere i requisiti specificatamente richiesti dal bando. Così si escludono tutti gli altri possibili concorrenti», domandandosi, alla fine, «Come mai, l’Airgest, non si è servita del bando dell’ENAC? Ci sono dei motivi ostativi?».

In proposito Antonino Chirco è piu’ preciso. Per certificare la «capacità economica e finanziaria» dell’azienda che dovrà gestire la security «secondo quanto disposto dall’art. 41 del D.Lgs. 163/2006, sarebbero bastate due dichiarazioni bancarie», mentre l’Airgest chiede un fatturato di un milione di euro. «Tutti parametri che non sono previsti da alcuna disposizione di legge». Così Chirco bolla gli indicatori di capacità tecnica sempre indicati nel bando Airgest.

Questi accorgimenti di Airgest all’interno del bando di gara, denuncia sempre Chirco «preselezionano implacabilmente il partecipante alla gara. Niente di questo, ad esempio, è stato richiesto dall’ENAC per la gara di appalto relativa ai servizi di sicurezza aeroportuali dell’aeroporto di Pantelleria, cui abbiamo regolarmente partecipato» (anno 2004, NdR). Oltre alla preselezione questa situazione ha conseguenze immancabili sui costi dell’appalo: «alcuni partecipanti, potrebbero, se non preliminarmente esclusi, anche scendere al di sotto di tale importo minimo (del prezzo base d’asta, NdR), con un risparmio che potrebbe arrivare anche al 30%. La stessa KSM, ad esempio, in una gara d’appalto di un mese fa in cui parteciparono diversi Istituti di Vigilanza (aprile scorso, per conto dell’ASP, l’Azienda Sanitaria Provinciale, NdR) ha offerto, per servizi analoghi, la somma oraria di euro 16,80 oltre IVA (per l’appalto a Birgi il prezzo è 23,21, imvece, NdR) dimostrando quindi che, se adottato, il principio della libera concorrenza porterebbe solo benefici all’Ente appaltatore. Tale risparmio, limitando a priori l’accesso dei partecipanti alla gara, viene invece irremediabilmente perso».

Sulla vicenda ascolteremo la voce di Salvatore Ombra, presidente dell’Airgest.

SCHEDA:

Stefano De Luca

Stefano De Luca

CHI E’ KSM. Una società per azioni con sede a Palermo in via Fra Pantaleo, 11, di proprietà di Rosario Basile (61%) e del figlio Filippo (7%), della signora Gina Pace (2%), nonché della «concorrente» società Metronotte d’Italia srl di Palermo (5%), e della finanziaria palermitana Euro Leasing Company Spa (25%, di cui sono soci gli stessi Basile e ancora la Metronotte d’Italia srl), con un capitale sociale di 1.500.000 euro versato, però, per metà. Nel contorto rapporto fra società di security, un Luciano Basile (residente in via Fra Pantaleo, 11, presso lo stesso Palazzo della KSM!) è poi amministratore delegato e direttore generale della Sicurtransport Spa sempre di Palermo. Società, questa, è presieduta da Stefano De Luca (¹), 68 anni, originario di Paceco (Trapani), già deputato e sottosegretario del Partito Liberale, e nel 1994 eletto al parlamento europeo con Forza Italia. Nel Consiglio d’amministrazione la Sicurtransport Spa ha, poi, nomi, fra gli altri, del calibro del geom. Salvatore Finazzo da Terrasini (parente del prefetto ieri di Trapani oggi di Catania?).


(¹) Stefano De Luca, segretario nazionale del Partito liberale italiano, e Luciano Basile, dirigenti della società di metronotte “Sicurtransport Spa”, sono stati entrambi condannati a sei mesi di reclusione, pena sospesa dal giudice della prima sezione del tribunale di Palermo, Grazia Carollo. Per entrambi l’accusa è di mobbing compiuto in danno ad un loro dipendente, A. C.. L’impiegato, a causa dell’attività sindacale che svolgeva, era stato più volte licenziato dall azienda diretta dai due imputati e poi era stato reintegrato sempre dal giudice del lavoro. Trasferito in una sede disagiata, per l’accusa era stato ostacolato in vari modi per “coartarne la volontà ed indurlo, così, ad autolicenziarsi”. Secondo la parte civile, il sindacalista, per effetto di queste “prolungate condotte vessatorie” si era ammalato. (FONTE: Fascio e Martello)

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