BASKET TRAPANI, NON C’E’ PIU’ LA SOCIETA’?

ImageTRAPANI – Punto e a capo. Non c’è pace tra i canestri e la situazione che si vive in questo momento in casa Basket Trapani sembra tratta da un copione da “teatro dell’assurdo”. Surreali i primi minuti di gioco dell’ultima gara casalinga contro Palestrina, vinta poi agevolmente dalla squadra allenata da Giovanni Benedetto. Intanto, subito dopo la palla contesa, tutti a fare le “belle statuine” e permettere agli ospiti di realizzare il primo canestro. Poi, i cori di disappunto dei tifosi nei confronti della dirigenza.

Non capita sovente che vada in scena una contestazione quando una squadra centra un filotto di quattro vittorie consecutive ed in meno di un mese arriva a due punti dalla capolista. Eppure…

Non bisogna essere particolarmente acuti, basta aver seguito le vicende di questo campionato per capire il motivo della protesta dei giocatori che hanno lasciato segnare il primo canestro a Palestrina senza alcuna opposizione
. Ancora una volta la società del presidente Alessandro Massinelli non è in grado di pagare puntualmente gli stipendi, nonostante le rassicurazioni e le promesse dei mesi passati, quando il gesto di protesta abbastanza clamoroso venne dal coach Giovanni Benedetto (a novembre) o quando si rischiò l’ammutinamento poche settimane prima di Natale.

La protesta della tifoseria è ovviamente indirizzata ai vertici societari
che tanto per cambiare non sono stati capaci di far fronte nei tempi previsti agli impegni ordinari. I supporters granata sono vicini ai giocatori che ancora una volta, a parte il gesto plateale del primo minuto di partita con Palestrina, stanno dando prova di grande professionalità e si ritrovano ora a soli due punti dalla capolista Ruvo che peraltro è uscita sconfitta dal PalaIlio qualche settimana fa.

Tifosi che guardano lontano: se è vero che si ritrovano comunque una squadra competitiva che sembra in grado di vincere il campionato, è lecito chiedersi quanto può durare questa magia
perché in questo modo non si può fare molta strada. E non può bastare, non più, a chi ama questo sport e questa squadra sentirsi dire che “senza i Massinelli il basket a Trapani sarebbe morto”, anche perché in questo modo non può esserci futuro ed il risultato sarà soltanto quello di aver prolungato la vita di qualche anno ad un malato terminale.

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