DENARO DENUNCIA LA MANGIATOIA POLITICA
ERICE (TRAPANI) –
«Siamo alle solite. Quando qualcuno lo contraddice sul piano politico o non condivide i suoi piani elettorali ovvero riesce a smascherarlo e svelare il suo vero volto, il sindaco (valdericino di Fico prestato ad Erice) perde la testa e si ostina a rappresentarsi come il piu’ pulito ed il piu’ retto di tutti gli uomini sulla terra, pronto anche al martirio, sullo stile di una vera e propria Jhad di Paparella». Con queste parole Franco Denaro, consigliere comunale del PD, ha aperto un lungo, e documentato, comunicato di denuncia della cattiva amministrazione della Giunta di Erice e la cattiva gestione dei rapporti umani, piu’ che ancora politici, da parte del sindaco Tranchida.
Franco Denaro, nel comunicato, non manca di ricordare
«i coloriti aggentivi, sostantivi e analogie usate, in vario tempo, per definire – da parte di Tranchida – i suoi avversari politici e chi non la pensava come lui: Mazzette (per indicare un consigliere comunale), la Banda Bassotti (per indicare la Presidente e tutto il Consiglio comunale), Venduti per un piatto di lenticchie …».Denaro, bollando come «il circo di Fellini» la «politica», con evidente amarezza ricorda anche come «oggi tutti hanno dimenticato, tutti quelli che prima erano contro il sindaco-sceriffi, ora sono dalla sua parte, pronti a rendere omaggio al sanguigno dittatore di Fico (politicamente parlando) …».
Il consigliere del PD non manca di spendere parole per ricordare «tutti quegli amici che l’anno sostenuto in campagna elettorale, che hanno avuto il coraggio di contraddire (il sindaco), il suo percorso politico, il suo scellerato piano politico di occupazione massiccia e narcisista del territorio ericino» e che per questo sono stati allontanati. Dall’avvocato Nino Sugameli, all’avv. Massimo Zaccarini, dall’arch. Franco Mione, all’avvocato Salvatore Galluffo, sino all’avvocato Peppe Caradonna.
Poi il comunicato di Denaro entra nel proprio clou. Riportando una frase dello stesso Tranchida («è finita la mangiatoia politica ad Erice»), il consigliere invece elenca tutti quei professionisti cui i contribuenti di Erice, grazie a Tranchida, danno «da mangiare»: dall’arch. Vito Mauro (ex-presidente del movimento Erice che Vogliamo, 23.000 euro di appannaggio annuale), all’ing. Antonino Giovannelli (già assessore di Tranchida a Valderice, 23.000 euro annui), all’avv. Giovanni Ciaravino (16.000 euro annui), al dott. Filippo Messina (altro ex-dirigente di Erice che Vogliamo, 8.000 euro annui), alla dott. Maria Pia Marchingilio (16.000 euro annui), alla dott. Chiara Crimi (17.000 euro annui), a Luigi Montinaro (altro componente di Erice che Vogliamo, 3.800 euro annui), per un totale 106.800 euro annui di costo per il bilancio del Comune.
Denaro c’è l’ha pure colle «assunzioni facili», con una spesa di 40.000 euro annui, di alcuni soggetti provenienti dall’USMI (otto elementi, l’associazione dove ha prestato servizio l’assessore del PD Daniela Toscano), dal CIDEC (nota associazione dell’ex-consigliere provinciale Pietro Vultaggio), dal Comune di Favignana (tre elementi, già amministrato da Peppe Ortisi della Sinistra e Libertà), dalla società cooperativa Mediterranea (5 elementi).
Il consigliere «contestatore» Denaro non esita a elencare gli sprechi dell’Amministrazione Tranchida, dai 150.000 euro per gli «spettacoli, teatrini e teatranti» di EriceArte, ai 6.000 euro per l’associazione Unesco di Trapani/Erice, ai 100.000 per la manutenzione delle aree di proprietà ecclesiastica, o a denunciare «il pesante fardello per il 2011», ovvero l’aumento del 40% della tassa della spazzatura.
Il documento di Franco Denaro si conclude con l’invito, rivolto al sindaco Tranchida, a «tornare al suo lavoro (se mai l’avesse svolto?), ponendo fine al suo professionismo politico».