LA MAFIA? A TRAPANI HA IL COLLETTO BIANCO

TRAPANI – «Quella di Trapani, infatti, è la provincia dove sentenze della magistratura, hanno accertato un’altissima commistione fra una parte dell’imprenditoria e la mafia», scrive Gianpiero Casagni sul numero di settembre del mensile “Il Sud”.

«La mafia? Quella vera è nei salotti buoni. Un giudizio netto sulle collusioni e le complicità che la mafia trova nell’alta borghesia siciliana» che il mensile il Sud ha raccolto da Gaetano Paci, sostituto procuratore della Direzione distrettuale Antimafia di Palermo.

Al magazine, Paci denuncia: «In molti casi è addirittura riduttivo parlare di connivenza perché si tratta di integrazione vera e propria».

Nelle dichiarazioni al mensili è ancora piu’ chiaro il capo dell’anticrimine di Trapani, Giuseppe Linares: quella trapanese è prevalentemente una «Cosa Nostra dei salotti con potenti collegamenti istituzionali». È una «borghesia mafiosa che coopta gli imprenditori». Sussiste, insomma, una fortissima tendenza all’affarismo con una mescolanza di soggetti appartenenti alla mafia ed all’imprenditoria. Esempi? Dal caso Giuseppe Grigoli, re della grande distribuzione (era il patron della Despar) a quello di Vito Nicastri, il ‘signore del vento’.

«Il nuovo corso di legalità – dice Davide Durante, presidente di Confindustria Trapani – è iniziato nel 2007». «Io – spiega – ho chiesto di aderire al mio progetto di legalità a tutti gli associati e di presentare la documentazine, anche quella antimafia. In duecento hanno aderito subito, in 40 no, e sono usciti volontariamente da Confindustria».

Ma è il sindaco Girolamo Fazio a denunciare con chiarezza il clima torbido che si respira in città: «Mi sono ritrovato a diretto contatto con una serie di pressioni più o meno velate, in alcuni episodi, che mi hanno fatto pensare ad un interesse che andasse oltre la semplice iniziativa imprenditoriale. Mi riferisco, per esempio, alla vicenda legata alla realizzazione di un centro commerciale in città o a taluni aspetti legati alla gestione dei rifiuti».