IL CIE MILO IN RIVOLTA!

CIE LAGERTRAPANI – Come riferisce – ieri e stamani – il sito “Macerie”, «torna a salire la tensione nel CIE di Trapani Milo, gestito dalla cooperativa Insieme del consorzio Connecting People». Ieri sera, intorno alle 23, in tanti hanno di nuovo tentato la fuga: «ci sono stati alcuni tafferugli con le guardie, con lanci di bottiglie e pezzi di sedie e tavoli da una parte, e manganellate dall’altra … la polizia è intervenuta con la forza per fermare in tempo la sommossa», riporta il sito.

«Nelle prossime ore – continua la drammatica cronaca “Macerie” – sapremo se la polizia deciderà di arrestarli o soltanto riempirli di botte per dar loro una lezione».

«Sembra che ieri sera nessuno sia riuscito a scappare. Per tutta la notte una trentina di reclusi, individuati dalla polizia come i responsabili dei danneggiamenti, sono stati tenuti in uno stanzone di isolamento. Insultati, minacciati e picchiati dalla polizia sono stati riportati prima di pranzo nelle sezioni. Hanno chiesto di essere portati in ospedale per farsi medicare, ma i responsabili dell’ufficio immigrazione della Questura si sono opposti. In ospedale invece ci sono andate alcune guardie, per farsi refertare le contusioni della sera prima».

Non si tratta, però, quello di ieri nel nuovo e costosissimo centro di identificazione – così si chiamano in maniera asettica i lager per immigrati – di contrada Milo, di un caso isolato. Lo stesso sito riporta – il precedente 30 agosto – come nel Centro «c’è casino più o meno tutte le sere. Spesso i reclusi si lanciano in massa contro i cancelli del Centro e la polizia è costretta a caricare anche usando i lacrimogeni. Nella confusione, qualcuno riesce quasi sempre a scappare: un ragazzo il 22 agosto, cinque ragazzi un paio di giorni prima».

La difficoltà di gestione, riporta sempre l’informatissimo “Macerie”, è confermata dal segretario provinciale di Trapani del Siulp, il sindacato di polizia, Antonio Cusumano che ha «lamentato l’assoluta carenza di uomini per far fronte al problema immigrazione a Trapani, come pure che la frequenza dei servizi nei Cie si ripercuotono su tutta la Questura, causando riflessi negativi per la sicurezza dei cittadini».

Nel frattempo, conclude il reportage “Macerie”, «Dopo le ripetute fughe del mese di agosto, da una settimana nel Centro regnava una calma apparente. Diverse decine di reclusi erano stati liberati con il classico foglio di via di 7 giorni per far spazio ai nuovi ragazzi appena sbarcati a Lampedusa».

FONTE: MACERIE del 6/7 settembre.

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