S’E’ CONCLUSA LA FESTA DEI COMUNISTI
TRAPANI – S’è conclusa, domenica, la “festa dei Giovani Comunisti”. Una due giorni, quella svoltasi nell’ottimo scenario della “Casina delle Palme”, di musica, dibattiti e politica. In una città asfittita di dibattito pubblico, in un mondo della politica lontano dalla gente, un merito va ascritto, pertanto, a Francesco Bellina, leader dei Giovani Comunisti trapanesi per aver permesso alla Città di poter ascoltare taluni temi ed ai rappresentanti politici del centro-sinistra di confrontarsi.
S’è poi la Città ha poco seguito l’iniziativa, il pubblico giovane ai dibattiti è stato scarso, i lavoratori le cui problematiche sono state illustrate dal palco erano assenti, i politici non han dismesso il linguaggio politichese, Bellina non ha colpe.
Certo che è stato deprimente sentire il rappresentante dei lavoratori dei Cantieri Navali ammettere che, “pur avendo trovato vicino nelle lotte solo Rifondazione”, lui crede ancora che la Destra di governo possa risolvere, con qualche contributo regionale, la loro situazione lavorativa. Inutili le precise spiegazioni, sul palco, di Rosario Rappa – dirigente nazionale di Rifondazione Comunista – sul fatto che i problemi dei Cantieri Navali sono frutto anche dei “tagli” che il Governo delle Destre ha fatto ai bilanci regionali …
Da uomo che da solo tiene il palco, da grande attore, l’intervento di Pino Maniaci, proprietario di Tele Jato. Peccato che quello che doveva essere il tema programmato dell’incontro (“Il giornalismo d’inchiesta in Sicilia”) sia stato appena sfiorato alla fine. Poco sè parlato, quindi, dei “lacci” che legano mani e piedi gli editori ed i giornalisti ai politici (“le televisioni private hanno il solo obbiettivo di far calare la pasta a chi ci lavora”). Maniaci ha sostenuto che il giornalismo va inteso come “missione”. Ma sembra che di “missionari” in Provincia non ce ne siano.
Il dibattito politico fra i rappresentanti del centro-sinistra trapanese di domenica mattina s’è incentrato sulla proposta di accordo col Terzo Polo (con Peppe Poma, già braccio destro del senatore D’Alì, a sindaco di Trapani?). Ipotesi che sarebbe l’unica, a dire di Nino Grignano (PD), che permetterebbe al centro-sinistra (?) di raggiungere il potere e non consegnare, ancora una volta la città, al senatore Antonio d’Alì. Ipotesi controbattuta fortemente solo da Nicola Causi (Italia dei Valori). Il dibattito, lontano dagli interessi della gente (che si contava in unità, comunque) non ha parlato del “cosa fare”. Che “programma” proporre agli elettori. E quando uno degli ospiti, lo stesso Causi, ha preso l’argomento e posto sul tavolo temi – condivisibili o meno – è stato “zittito” dal moderatore Gianfranco Criscenti.