Che affare per Fazio: Prende 1 e paga 3

Il sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, ha scritto un nuovo capitolo nella “saga” delle “Isole Ecologiche”. Con delibera di Giunta 138 del 17 luglio ha approvato una “perizia suppletiva e di variante dei lavori inerenti alla realizzazione dei centri di raccolta dei R.S.U. (Rifiuti Solidi Urbani) provenienti dalla Raccolta Differenziata”.

In sostanza “sparisce” l’isola ecologica di Fontanelle, si “riduce” ai minimi termini quella di Piazzale Ilio, il tutto pagando, alla Ditta appaltatrice, in sostanza, la stessa somma prevista per la realizzazione delle tre Isole originarie.

Il nuovo progetto è stato predisposto dall’Ing. Luigi Bonuso di Palermo – direttore dei lavori – in esecuzione di un atto di indirizzo della stessa Giunta Municipale (delibera n. 116 del 12 giugno) con il quale lo stesso veniva incaricato di rivisitare il progetto originario che prevedeva la realizzazione di tre centri di raccolta dei rifiuti. Le indicazioni di tale delibera erano due:

– non realizzare il Centro di Fontanelle (Via Villa Rosina), in osservanza dell’atto di indirizzo espresso dal Consiglio comunale con l’ approvazione O.d.G. n. 5 del 20 gennaio (“ Sospensione lavori realizzazione Isola Ecologica Via Villa Rosina, e ricerca altra area ove allocarla “);
– ridurre la superficie del Centro di Piazzale Ilio, per consentire, sullo stesso lotto, la realizzazione di un mercatino rionale.
Per far fronte a quanto precede, è stata prevista una leggera estensione della superficie dell’unico effettivo Centro residuo: quello sulla Litoranea Nord.

“Grazie” a questa variante il costo dei lavori sarà di “soli” 2.116.262,85 euro, con una “economia”, per la Città, di 9.432,04 euro rispetto all’originale progetto che prevedeva una spesa di 2.125.694,89.

Tuttavia, risulta, a tutti, evidente che con, praticamente, la stessa somma prima il Comune di Trapani avrebbe disposto di tre “Isole Ecologiche”, mentre oggi ne resta, effettiva, solo una, quella sulla Litoranea Nord.

Nel progetto iniziale le Isole ecologiche erano distribuite in maniera baricentrica rispetto all’estensione della Città (una a nord, una a sud-ovest, una ad est) e garantivano ad ampi strati della popolazione del Centro Storico (verso l’Isola di Piazzale Ilio), di Rione Palma, Fontanelle e Villa Rosina (Isola di Via Villa Rosina), di Cappuccinelli, Cepeo, Trapani Nuova (Isola sulla Litoranea) di fruire del servizio.

Oggi, invece, dopo la variante al progetto, sparita quella di Via Villa Rosina, senza essere stata “rimpiazzata” da altra “in zona”, ridotta ai minimi termini (ad un ufficio ed ad un “Centro mobile” di 60 m2) quella di Piazzale Ilio resta una sola “Isola ecologica”, riducendo, con tutta probabilità, il numero dei cittadini che utilizzerà il servizio, e conseguemente, lasciando prevedere un fallimento del progettato incremento della Raccolta Differenziata dei Rifiuti.

[box type=”info” ]LA STORIA DELLE “ISOLE ECOLOGICHE” DI TRAPANI:

Capitolo Primo

L’assessorato provinciale al Territorio ed Ambiente, il 22 marzo 2000 (prot. 18245/1904/TA) scrive al Comune segnalando l’urgenza della progettazione dei “Centri di raccolta dei Rifiuti Differenziati”. L’Amministrazione del sindaco Nino Laudicina, assegna, immediatamente, con delibera n. 136 del 28 aprile 2000 l’incarico di progettazione esecutiva all’ing. Luigi Bonuso di Palermo. L’ing. Bonuso, verificato che, nel progetto preliminare predisposto dall’Ufficio tecnico comunale, un’Isola, quella di Fontanelle Sud, è allocata in un’area privata, vicino a Villa Bulgarella, ne cambia allocazione in un’area di proprietà comunale (Via 64), per come “suggerito” dalle circolari della Regione Sicilia.

Capitolo Secondo

La Regione approva e finanzia il progetto dell’ing. Bonuso (atti: n. 99 del 22 febbraio 2001 e n. 335 del 24 maggio 2001), la somma concessa ammonta ad euro 1.885.067,69 Finito, nel frattempo, in galera il sindaco Nino Laudicina (Forza Italia), il Commissario, con propria delibera n. 244 del 14 novembre 2001nell’approvare il quadro economico del progetto (2.125.694,89 euro), impegna la somma di euro 216.972,97 a carico del bilancio comunale (in aggiunta ad ulteriori euro 23.654,25 già in bilancio, con la stessa delibera n. 136/2000).

Capitolo Terzo

In Consiglio Comunale viene presentato un O.d.G. il 14 ottobre 2002, dai Consiglieri BARBARA (Forza Italia), DI BONO (Nuova Sicilia), CARPINTERI e RICCIARDI (Udc) e DAIDONE (Ds), relativo a: “Allocazione Isole Ecologiche”, ma, dopo un breve dibattito, non risuta alcun conseguenza: la Giunta Fazio prosegue il suo cammino “amministrativo” sul “progetto Isole Ecologiche”. Espletata la gara d’appalto, a cura del nuovo sindaco Girolamo Fazio, i lavori vengono aggiudicati all’ATI (associazione temporanea d’imprese) tra la Ricciardello Costruzioni e la Sivamar srl (ora Gatto Costruzioni) con un “ribasso” dello 0,6417 sulla base d’asta, vale a dire con un ribasso di, appena, euro 9.432,04. Il 4 novembre 2002avviene la “consegna” dei lavori all’impresa.

Capitolo Quarto

Il 14 novembre 2002, cioè dopo solo dieci giorni, però, lo stesso assessore comunale, Gioacchino Indelicato (Ecologia ed Ambiente), “cambia” ideea e scrive al Direttore lavori (lo stesso progettista), segnalando la necessità di ridurre la superficie dell’Isola di Piazzale Ilio, per consentire, sullo stesso lotto, la previsione di un “mercatino rionale”. I lavori su tale isola, di conseguenza, neanche iniziano.

Capitolo Quinto

Iniziano i lavori sulla Litoranea Nord (recinzione dell’area) e in via 64, angolo Via Villa Rosina (estirpazione agrumeto che occupava l’area). Dopo una, più o meno spontanea, “sommossa” popolare (petizioni, sit-in ecc ecc) i lavori dell’Isola ecologica giungono in Consiglio comunale, dove il 20 gennaio 2003, con atto n. 5viene approvato un ordine del giorno di “ Sospensione lavori realizzazione Isola Ecologica Via Villa Rosina, e ricerca altra area ove allocarla “.

Il Sindaco Fazio si “muove” in tal senso e dichiara, vedi lettera 4 febbraio, prot. 1156/GAB, pubblicata sul sito di Città Futura “…ho ritenuto opportuno procedere alla sospensione dei lavori per trenta giorni e contemporaneamente chiedere alla Regione Siciliana l’autorizzazione ad individuare altri siti per la realizzazione delle Isole ecologiche, approntando una diversa progettazione, che preveda anche una migliore integrazione delle Isole con tessuto territoriale, fermo restando il finanziamento concesso. Se la Regione Siciliana dovesse concedere un parere favorevole si procederà nella direzione su indicata. … Sarà mia responsabilità, dunque, se usufruendo degli strumenti consentiti dalle leggi, non venissi incontro alle esigenze dei cittadini. Sarà mia responsabilità, però, anche se … venendo incontro solo alle esigenze dei cittadini, la Città perdesse un finanziamento di opere previste per legge e certamente determinanti per uno sviluppo eco-sostenibile del territorio.

Capitolo Sesto

La Regione respinge la richiesta dell’Amministrazione Fazio, ma il sindaco anche rinnegando quanto da lui dichiarato (vedi sopra) nonchè, nella stessa lettera: “…Le Isole ecologiche, così come previsto, vengono costruite nel centro urbano in quanto devono essere necessariamente fruibili dai cittadini”, esse “…consentiranno di eliminare lo scempio del territorio con i rifiuti di vario genere (lavatrici, frigoriferi ect.) disseminati nelle strade e nelle aree abbandonate…“, non riprende i lavori, sino alla decisione di cui alla delibera n. 116 del 12 giugno con cui incarica l’ing. Bonuso di abbamdonare, definitivamente, il progetto di costruzione dell’Isola di Fontanelle.

COSA PREVEDE L’ISOLA ECOLOGICA SULLA LITORANEA:

– Sette GAZEBO, in legno lamellare, di misura metri 3 per 6, un ognuno per la raccolta differenziata delle seguenti tipologie di rifiuto: verde da potatura, pile, farmaci, plastica, carta e cartone, metalli (lattine), vetro;

– Una STRUTTURA PER PESA (metri 3 per 8);

– Un UFFICIO (44 m2);

– Un CENTRO MOBILE (60 m2);

– Una zona per gli INGOMBRANTI (metri 8 per 12,50).

ED ECCO CHE COSA DICE LA REGIONE…

CIRCOLARE COMMISSARIALE n.6 dell’11 febbraio 2000 Oggetto: OO.P.C.M. n. 2983 del 31 maggio 1999: direttive in materia di raccolta differenziata dei rifiuti.

Com’è noto, la raccolta differenziata costituisce una opzione strategica fondamentale nella concezione del ciclo di gestione integrata dei rifiuti, che ispira il D.l.vo 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modifiche (c.d. decreto Ronchi), che la definisce (art. 5 co. 1 lett. f) quale “la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologicbe omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclaggio ed al recupero di materia prima”.

Essa consente, per converso, di ridurre il quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento in discarica, sistema, quest’ultimo, soggetto a sempre maggiori limitazioni, fino alla prevista dismissione, da ultimo rimodulata in sede comunitaria, e differita con il recente D.L. 30 dicembre 1999, n. 500. …

Ai Comuni vengono attribuite le funzioni operative, da esercitarsi sulla base di apposito regolamento, che stabilisce, tra l’altro, (art. 21 co. 1 lett. c) “le modalità …della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi“.

Occorre rammentare, inoltre, i crescenti obblighi di risultato previsti dall’art. 24 circa le percentuali minime di RD, dei rifiuti urbani prodotti: 15% entro febbraio 1999; 25% entro febbraio 2001; 35% dall’anno 2003. … Ciò facendo leva su due aspetti fondamentali: la salvaguardia dell’ambiente, anzitutto, quale obbligo (anche morale) nei confronti delle attuali e future generazioni; l’impulso alle attività economiche correlate al sistema attivato dalla RD, che si traduce in nuova occupazione, sopratutto giovanile. …

Si tratta di aree attrezzate e custodite (dette anche “CCR–Centri Comunali di Raccolta, o, talvolta, “Isole ecologiche”), dove confluiscono i materiali provenienti dalla RD, sia da parte del servizio pubblico che direttamente dai privati, destinati allo stoccaggio provvisorio (previa cernita e raggruppamento), per il successivo trasferimento alle piattaforme di conferimento e/o riciclaggio.

Non trascurabile appare, peraltro, la prospettiva, anche in vista del passaggio al sistema tariffario, di dotare detti centri di metodiche idonee per l’applicazione di riduzioni (o bonus) di vario genere agli utenti, rafforzando anche in tal modo il convincimento dell’utilità economica della RD.

Nelle circolari dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, sopra citate, è stata già posta all’attenzione dei Comuni la realizzazione di tali strutture, ora espressamente ribadita dall’art. 3 comma 1.6 dell’O.P.C.M. 2983/99. Ove non si sia già provveduto, il Comune è tenuto, preliminarmente, a localizzare dette aree, in siti idonei sia sotto l’aspetto urbanistico che della viabilità, preferibilmente di proprietà pubblica, indicando a tal fine le previsioni urbanistiche e lo stato dei vincoli (mediante la scheda informativa allegata). .

… Qualora insorgano problematiche di non facile soluzione, e comunque nei casi di inadempimento, nei termini che saranno indicati più avanti, i Presidenti delle Province regionali territorialmente competenti interverranno sostitutivamente, quali commissari ad acta, valutando, ove del caso, l’opportunità di proporre la realizzazione di piazzole a servizio di più comuni, secondo un’ottica più ampia di bacino di utenza.

Analogamente dovrà procedersi per i Comuni di ridotta entità demografica e/o limitrofi, tenuto conto che – in linea di massima – ciascuna piazzola dovrà coprire il fabbisogno di almeno 10 mila abitanti…

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