SPERANDO IN VILLE PIU’ FRUIBILI

Villa Margherita Trapani

Villa Margherita Trapani

TRAPANI – E’ storia di ogni estate. Ma nessuno ci mette una pezza. Neanche l’amico consigliere comunale Giovanni De Santis, che pure, assieme ai due suoi figlioli, ne è frequentatore. Eccetto i mesi di luglio ed agosto (quando i nostri piccoli parchi cittadini chiudono alle 22) le “ville” comunali, la “Margherita” e la “Pepoli”, in particolare, chiudono improrogabilmente alle ore 20.

L’assurdità di chiudere alla fruizione della cittadinanza gli unici due polmoni verdi cittadini nonché, in pratica, gli unici due “centri d’aggregazione sociale”, e di incontro fra generazioni, così presto, è evidente, soprattutto, nei giorni di chiusura della scuola. Insomma, a giugno e sino a metà settembre.

Nel periodo invernale, invece, ovviamente, la chiusura alle 17 – ovvero al sopraggiungere dell’oscurità – appare corretta.

Non è dato sapersi se la chiusura alle 20 delle “Ville”, in giugno e sino a metà settembre, sia una scelta d’ignavia dell’Amministrazione comunale o una scelta ponderata dettata da motivi di evitare oneri, a carico delle Casse Pubbliche, per straordinari da erogare al personale di vigilanza.

Ma è certo che gli orari di apertura e chiusura delle Ville Comunali sono fissati da un’ordinanza del sindaco avv. Girolamo Fazio. La n. 294 del 6 dicembre 2005. In sei anni nessuno, pare, abbia mai sollevato il problema. Problema che, ripetiamo, esiste.

Nessuno, inoltre, – né il sindaco, né il dirigente competente – ha mai notato che è disatteso l’ultimo punto, il numero quattro, dell’ordinanza sindacale in questione. Quella che prevede che «il presente provvedimento … sarà affisso all’interno e all’esterno delle ville». Il provvedimento che disciplina gli orari di apertura e chiusura, infatti, continua a non essere affisso nelle ville. Causando malumori e, alle volte, accese, quanto inutili, discussioni fra cittadini ed addetti alla vigilanza che, con la pubblicazione dei “diritti degli utenti”, magari scemerebbero.

Risulta regolarmente affissa all’ingresso, invece, l’ordinanza n. 240 del 20 settembre 2002, sempre a firma del sindaco avv. Girolamo Fazio, in cui sono individuati «i divieti degli utenti», quattordici per la precisione. Che vengono sanzionati con multe dai 51,65 sino ai 154,94 euro.

Appare, inoltre, scorretto, nei confronti dei numerosi cittadini fruitori delle “Ville” il potere, in capo all’Amministrazione, di «autorizzare orari di apertura e chiusura diversi rispetto a quanto stabilito, per particolari esigenze dell’Amministrazione, e su motivate richieste, in occasione di manifestazioni». Scorretto quantomeno nell’applicazione pratica, poiché, da un lato nessun avviso di riduzione dell’orario normale viene affisso all’ingresso delle “Ville”, e dall’altro perché spesso di tali “autorizzazioni” si eccede chiudendo – in caso di spettacoli a pagamento – alla fruizione della “Villa Margherita” anche quasi due ore prima il previsto inizio dello spettacolo.

Non chiediamo per forza un Giorgio La Pira (siciliano sindaco di Firenze 1951-1957 e 1961-1965 e di cui si conosce “il suo impegno per realizzare una città a misura d’uomo”), come sindaco di Trapani, ma quanto meno qualcuno che faccia intendere una forma di “servizio”, di rispetto, nei confronti dei cittadini.

Probabilmente, però, di Giorgio La Pira c’è ne uno solo – ed infatti per lui, morto nel 1977, oggi già “servo di Dio”, è stato avviato il processo di beatificazione – e dei presenti o dei recenti sindaci di Trapani, diversamente dal La Pira, fra qualche anno, si ci scorderà pure dell’esistenza.

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