FAZIO: SBAGLIATO PENSARE TOGLIERE ARMI AI VIGILI

Girolamo FazioTRAPANI – Ribalta nazionale per il sindaco di Trapani, avv. Girolamo Fazio. Una sua dichiarazione stampa, infatti, venerdì scorso è stato pubblicata nientepopodimenochè da Libero, il noto quotidiano della famiglia Berlusconi diretto dall’apprezzatissimo giornalista Maurizio Belpietro. Argomento della “esternazione” la recente uccisione, con un colpo di pistola alla spalle, a sentire le prime ricostruzioni, di un cittadino meneghino da parte di un vigile urbano del capoluogo lombardo. Il vigile è indagato per omicidio volontario.

Saremmo curiosi di conoscere quale sia il “canale” di collegamento Libero-Fazio, col quale un giornale ha chiamato un sindaco del profondo sud, di Trapani, a commentare, per il tramite ufficiale dell’Agenzia Adnkronos, una vicenda avvenuta nel Comune di Milano.

Ma andiamo a riportare integralmente le dichiarazioni apparse su Libero.

Fazio intervistato da Libero«Quanto e’ accaduto a Milano e’ un fatto drammatico. La magistratura dovra’ accertare se c’e’ stato un eccesso di legittima difesa, ma cio’ che e’ certo e’ che la Polizia municipale non puo’ non essere dotata di armi per il ruolo strategico che svolge nelle citta’». Lo afferma Girolamo Fazio, sindaco di Trapani, all’Adnkronos commentando la vicenda del cileno ucciso ieri a Milano con un colpo di pistola da un agente di polizia locale e invitando alla prudenza nei giudizi.

«Se fosse accaduto a un poliziotto o ad un carabiniere – aggiunge – nessuno avrebbe proposto di togliere loro le armi. E’ un’ipotesi totalmente sbagliata alimentata dall’emotivita’ del momento, ma ai vigili spetta di delicato compito di garantire la sicurezza dei cittadini».

«Si potrebbe pensare – conclude – ad un maggiore addestramento magari in situazioni di stress emotivo, ad un incremento dei corsi di formazione per i giovani agenti, in modo che si trovino preparati in ogni situazione di rischio, ma certo non si puo’ immaginare di togliere loro le armi in dotazione».

Dichiarazioni assolutamente legittime e che pareggiano, c’era da immaginarselo, quelle del PDLmenoL di un paio di giorni prima riportate sempre da Libero: «Pensare di disarmare gli operatori della Polizia Locale non e’ opportuno e non pertinente al periodo storico che stiamo vivendo. Lo afferma, in una nota, il gruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Milano».

Sempre sulla stessa lunghezza d’onda il pidiellino presidente della provincia di Milano, Guido Podestà «Considero l’eventuale disarmo della Polizia locale un errore grave. Un vigile non puo’, d’altra parte, difendersi e difenderci in possibili situazioni ad alto rischio, se armato solo di fischietto e di cartellini gialli e rossi, quasi fossimo a San Siro».

Diligentemente abbiamo riportato le dichiarazioni ufficiali.

Vorremmo spiegare ai nostri lettori che, in atto, non è automatico che i vigili urbani, di una qualunque città, svolgano attività di “pubblica sicurezza” ed abbiamo, come equipaggiamento, la “pistola”.

Spiega Wikipedia che «La polizia locale non fa parte delle Forze di polizia né delle Forze dell’ordine»., ma che, comunque, «Al personale della polizia municipale e polizia provinciale che opera alle dipendenze e come braccio operativo del sindaco, previo decreto prefettizio richiesto ad personam dal sindaco e previo l’accertamento del possesso dei requisiti per il rilascio del riconoscimento come licenza di polizia, è riconosciuta la qualità di Agente di P.S, con compiti ausiliari alle forze di polizia».

Si tratta di una scelta e responsabilità del sindaco, quindi, da un lato legata al fatto di far “percepire” maggiore sicurezza al cittadino, in ciò influenzato dalle notizie televisive che rilanciano attività criminali in misura tale da far credere un’ampiezza del fenomeno ben maggiore del reale, e dall’altro legata all’opportunità di offrire un’indennità salariale, a titolo di “indennità di pubblica sicurezza”, al proprio personale.

Il “Regolamento del corpo di Polizia Municipale” di Trapani, approvato con delibera di Giunta Municipale, n. 25 del 03/02/2010, in proposito, stabilisce che «solo il personale in possesso della qualità di agente di pubblica sicurezza … ordinariamente preordinato allo svolgimento di servizi esterni di polizia … è dotato e porta l’arma in dotazione per esigenze di difesa personale (pistole semiautomatiche con caricatore di riserva)». Secondo lo stesso Regolamento «La partecipazione a tutti i corsi di formazione … delle tecniche … di tiro a segno sono obbligatori».

Personalmente non condividiamo l’indirizzo di dotare il personale dei vigili urbani di Trapani di un arma da sparo, dato che loro attività principale è quella di far attraversare la strada i bambini che escono dalla scuola o di rilevare le modalità di svolgimento di un incidente stradale o, infine, di multare qualche automobilista, sulla Litoranea Nord, per eccesso di velocità.

Meno armi ci sono in giro, piu’, noi, ci sentiamo sicuri.

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