Cane muore dopo essere stato narcotizzato: Così si lotta col randagismo?
Blitz dopo blitz, alla fine c’è scappato il morto! «Il cuore del povero cane, anziano, in soprappeso e gravemente malato, non avrebbe retto all’effetto dell’anestetico», spiega l’animalista Enrico Rizzi, accorso sul luogo del nuovo blitz anti-randagismo avviato su iniziativa del sindaco di Erice.
Rizzi se la prende in generale con il metodo adottato per porre fine al fenomeno del randagismo. Metodo che ritiene barbaro ed incivile.
Il commento dell’editore Ignazio Grimaldi
«Il sindaco di Erice ha scoperto in piena campagna elettorale il problema del randagismo. Anni di segnalazioni, di articoli di giornale, di video, di testimonianze e denunce non hanno sortito alcun effetto. Oggi il primo cittadino coordina blitz contro i randagi che mettono a rischio la passeggiata sul Lungomare. Ma è questo il modo di fare politica? », ha commentato, senza peli sulla lingua, il candidato sindaco Ignazio Grimaldi.
Fallita l’azione delle sterilizzazioni – forse anche per le scarse forze umane e finanziarie destinate all’obiettivo -, s’è preferito passare, in prossimità delle elezioni, alle azioni solo eclatanti e medianiche.
I misfatti di Erice: i blitz contro i cani e contro chi li nutre
«15 uomini della sezione di Polizia Giudiziaria – Corpo Forestale e del Nucleo Operativo regionale del Corpo Forestale, unitamente a 7 unità della Polizia Municipale di Erice e Trapani, al Servizio Veterinario dell’ASP, a 7 unità del servizio di Protezione Civile di Erice e operatori del servizio Randagismo comunali di Erice e Trapani, nonché i volontari dell’Associazione Lega del Cane, hanno perlustrato tutta la zona balneare interessante il confine dei due comuni e precisamente dalla zona dell’albergo Cavallino Bianco a Grande Migliore (Trapani), nonché la spiaggia di San Giuliano e l’area retrostante l’Università – via dei Pescatori (Erice) catturando allo stato circa 30 randagi, compresa una cucciolata», aveva pomposamente annunciato il sindaco uscente di Erice, rag. Giacomo Tranchida, lo scorso 22 marzo.
Questa volta, l’analogo blitz di mercoledì 4 scorso, ha avuto un esito più modesto. Il semplice ritrovamento di «abbondanti quantità di scarti alimentari da cucinato, fresche interiora e ossa di animali, nonché frattaglie riconducibili a pollame, ovini e bovini», destinati ad alimentare i randagi e procurati, probabilmente, da un noto amico degli animali che vive in zona. Un comportamento, quello di alimentare gli animali randagi, che Tranchida definisce come «criminale»!
«Diverse le aree stamani perlustrate ivi comprese quelle adiacenti opifici marmiferi e non solo di via dei pescatori, anche con l’impiego di tiratori scelti per narcotizzare i cani», aggiunge il sindaco di Erice. Ma uno dei dardi narcotizzanti ha ucciso.
Egregio Sig. Salvo, credo che il suo articolo non è del tutto corretto e gradirei che fosse modificato per quello che è realmente accaduto in quanto il sig Rizzi non c’era ne tantomeno è accorso sul luogo del blitz fatto nel territorio ericino,ma è stato informato successivamente e si è presentato al canile di municipale di trapani che nn ha niente a che vedere con erice. La foto che ha messo come può notare si trova alle mura di tramontana cioè su territorio trapanese e si riferisce al blitz fatto il giorno successivo dettato dal comune di Trapani, dove, il Sig Rizzi era si presente ma come spettatore e a prendersi il caffè con qualcuno dei presenti e non ad intervenire prontamente a dare una mano d’aiuto agli operatori mentre recuperavano un cane caduto nella salina……. quindi non è del cane morto all’interno del canile di trapani e non sul lungomare come qualcuno asseriva. Per quanto sopra gradirei fosse messo a conoscenza tutti i lettori di ciò, se cosi nn sarà sarà mia cura informarli tramite altri media…… Colgo l’occasione per Porgervi i piu sinceri auguri di Buona Pasqua.
Gentile sig. Enzo nessuno, nell’articolo, dice:
(1) che il sig. Rizzi fosse presente al blitz di Erice, anche se lo stesso ci ha comunicato telefonicamente del blitz in corso e che si stava recando lì;
(2) che il cane a terra nella foto è quello morto. La foto serve ad illustrare i fucili usati dal personale addetto alla cattura;
(3) Il cane è morto – non questo della foto – dentro il canile ma come conseguenza, ci è stato riferito, del dardo anestetico. Non certo di vecchiaia.
(4) L’articolo usa – nei virgolettati – testi dai comunicati stampa degli interessati. Se lei lavora all’ASP o alla Polizia Forestale ed ha da aggiungere ufficialmente qualcosa può mandare email con SUO NOME E QUALIFICA e sarà pubblicata.
(5) In ogni caso il fine dell’articolo è quello di condannare questo genere di blitz e questo genere di lotta cruenta al randagismo poichè ritenuta incivile dallo scrivente. Non mi sembra che sia fuorviante.
Se il Sig. ” Enzo ” invece di usare un nome fasullo si presenta con tanto di nome, cognome, mostrando la SUA VERA FACCIA davanti la stampa, facciamo due chiacchiere e vediamo se il sottoscritto faceva lo ” spettatore ” …… in caso contrario, per me le parole degli sconosciuti che non hanno il coraggio di presentarsi, valgono meno di zero….
ma perche’ il cane della foto e’ stato abbattuto a fucilate?stiamo prendendo esempio dai carnefici ucraini?qualcuno potrebbe rispondermi?
sig.. Enzo, visto che lei è così informato sui fatti, sull’accaduto e suì movimenti del sig Rizzi, ne deduco anche lei era presente al bliz, mi meraviglio dunque non sappia che la presenza di un’associazione animalista dovrebbe essere di supporto e di sorveglianza per garantire il benessere animale, non per dare “una mano agli operatori”… ma sopratutto intervenire prontamente a tutelarne la salute, nella sottospecie del cane MORTO “CHE SOTTO ANESTETICO IN CRISI RESPIRATORIA è STATO PORTATO DA UN VOLONTARIO ALMENO COSì SI DEFINISCE AL CANILE MUNICIPALE DI TRAPANI ANZICCHè AD UNA CLINICA VETERINARIA PER ESSERE RIANIMATO…. oppure nel caso del cane soccorso dal sub che rischiava di annegare nelle acque del litorale, nessuna denuncia partiva nessun intervento da parte delle 2 associazioni animaliste di cui non faccio nome in quanto non meritano neppure essere menzionate, ma che lei ben è a conoscenza a chi mi riferisco….. ma l’unico a scendere in campo per chiedere alle autorità competenti di chi fossero le responsabilità della morte del cane facendo richiesta di autopsia è stato il sig.. Rizzi, il quale si estranea dal fare richieste di convenzioni e gare di appalti nella cattura di cani randagi….