VERSO LE ELEZIONI: IL PAPELLO DEL GENERALE
TRAPANI – Dopo lunghe diatribe che hanno lasciato diverse ferite politiche (vedi l’abbandono di Diego Di Discordia, per 11 anni al fedele fianco di Girolamo Fazio), alla fine il sindaco uscente ha trovato l’uomo degno di succedergli sul trono di primo cittadino di Trapani. Si tratta, nientepopodimenochè, di un generale, un generale del Sismi (oggi AISE, VEDI SITO), il servizio segreto italiano, addirittura: il generale Vito Damiano, che – oltre che di Girolamo Fazio – gode dell’imprinting del PDL e del senatore Antonio D’Alì.
Il fatto che il generale lavorasse per i “servizi segreti” emerge chiaramente dall’attenta lettura del suo programma: scorrendo le 17 pagine del suo programma, infatti, mai si ritrova la parola “trasparenza” (o “trasparente”), mai la parola “democrazia”, solo una volta la parola “informazione” (ma riferita esclusivamente all’informatizzazione, eventuale, del trasporto pubblico), solo una volta la parola “partecipazione” (ma riferita a quella del Governo del Comune, e non del Cittadino, nella realizzazione del “Mercato del Pesce”). Tutto questo lascia molto a riflettere.
Noi crediamo che la trasparenza dell’Amministrazione, la corretta ed ampia informazione dei cittadini sugli atti pubblici, la partecipazione di cittadini e delle associazioni alle scelte amministrative, la democraticità delle scelte, siano tutti fattori decisivi per una gestione qualificata della “Cosa Pubblica”. Il generale Damiano la pensa diversamente – visto che non ne accenna nel “papello” di programma – e noi ne prendiamo atto.
Il programma elettorale del generale Damiano ci appare un libro dei sogni molto incoerente. “Rinnovamento nella continuità”, s’intitola. Ma, poi, piuttosto che continuare nella strada tracciata dal sindaco uscente Girolamo Fazio, sembra proprio bocciarla. Almeno su due importanti punti.
In merito al Piano regolatore generale, ad esempio, si legge «Va considerata, nel dettaglio, la necessità di una funzionale, efficace e rapida revisione del piano regolatore generale, in grado di rilanciare lo sviluppo urbanistico e gli interventi di recupero edilizio che negli ultimi tempi hanno oltremodo rallentato il rilancio del settore, attuando tutte le iniziative capaci di attrarre capitali e, quindi, investimenti». Una frase, ed una chiara parola (“revisione”), che noi leggiamo bocciatura del PRG adottato da Giunta e Consiglio a guida Fazio.
In merito al tema della mobilità, il generale Damiano, sostiene che «È, inoltre, avvertita la necessità di rivedere, in maniera favorevole per l’utenza, la distribuzione delle così dette “strisce blu” che, quindi, dovrà portare alla riduzione del numero degli stalli di parcheggio a pagamento, sostituendoli con quelli a disco orario o gratuiti (strisce bianche) e incrementando quelli destinati ai residenti (strisce gialle) e alle donne in gravidanza e alle puerpere (strisce rosa)». Anche qui si va in controtendenza ad un contratto firmato dal sindaco uscente e che prevede quasi 4 mila Stalli “blu”, a pagamento.
Detto ciò, e dopo il classico passaggio, poco credibile, sulla “Grande Città”, e sulla «ormai ineludibile e irrinunciabile necessità di unificazione dei due comuni, Trapani ed Erice, già unica realtà di fatto», il programma del generale si lancia in una defatigante elencazione di “Grandi Opere”.
Uno dopo l’altro, il generale Damiano, ci promette: «un passante, capace di canalizzare i flussi provenienti dall’esterno Città e diretti al porto o verso le aree industriali» (leggesi inutile e devastante strada che tagli per la Salina Reda e giunge al Porto evitando la via ZIR), «un passante ferroviario che si ricolleghi alla rete ferroviaria già esistente che, di fatto, lambisce l’aerostazione» a Birgi; «la realizzazione di un porto turistico, in area già individuata di proprietà comunale»; «potenziare i centri comunali di raccolta, rispetto all’unico attualmente in funzione, creandone di nuovi anche nelle aree periferiche e nelle frazioni» (dopo che il sindaco Fazio ha soppresso quello di via Villa Rosina), «una importante opera di riqualificazione strutturale del litorale che da Trapani porta a Marausa», «recuperare Palazzo Lucatelli per realizzarvi il Teatro di Trapani», «la riqualificazione dell’area attualmente destinata a parcheggio di Piazza Vittorio Emanuele II attraverso la realizzazione di un parcheggio sotterraneo e di un anfiteatro in superficie, nonché di una multisala cinematografica e di ambienti destinati alle attività commerciali e ludiche»; «la realizzazione di un tunnel o di un passante di collegamento nord–sud che bypassi il centro urbano» (leggesi sovrapassaggio che dalla Litoranea Nord giunga in via Virgilio), «realizzare uno stadio comunale», «creazione di ulteriori impianti» sportivi a Piazzale Ilio (una vera e propria Cittadella dello Sport), realizzare un nuovo ospedale. Insomma progetti che costerebbero vagonate di decine di milioni di euro che il Comune non possiede e per i quali il candidato sindaco non indica le fonti di finanziamento esterne.
Tutto ciò identifica il Programma del generale Damiano come poco credibile. Neanche equiparabile, per certi versi, ai fantasiosi “trafori di Pizzo Argenteria” o ai “Trenini a cremagliera Bonagia-Erice” promessi nel 2007 da Tranchida, per Erice. Qui siamo addirittura nella “Fantascienza”.
Molto più credibile che Damiano possa realizzare un unico punto del programma (CHE PUOI SCARICARE DAL SUO SITO INTEGRALMENTE QUI): «il recupero di specifiche aree comunali, oggi abbandonate, da destinare ad “orti sociali” ove, attraverso l’assegnazione in concessione in uso gratuito, possa essere stimolato ed agevolato l’impiego del tempo libero in attività ricreative e formative della cultura agricola/rurale di quella parte di popolazione pensionata e non solo».
Tema cui il generale Damiano di certo è sensibile poiché, da novembre scorso, già in pensione e – se non verrà eletto (i pronostici lo danno anche fuori dal “ballottaggio”) – con tanto tempo libero da dedicarvici.