TRAPANI, LA LOTTERIA DA 5 MILIONI DI EURO
TRAPANI – 5 milioni di euro. Ti sistemi per una vita. E’ il montepremi del concorso a “consigliere comunale di Trapani”. I premi saranno assegnati, ai “vincitori di concorso”, lunedì 7 maggio.
Scherzi a parte, il diventare consigliere comunale, comporta dei “benefici” che vanno ben oltre al “gettone” che s’ottiene nel mettere un firma ad un “registro di presenza” per una classica seduta di Consiglio comunale o per una meno conosciuta, ma pur’essa pubblica, seduta di “Commissione”.
Intanto è utile sapere che il gettone di presenza tanto misero non è. Si tratta, al 31.12.2011, di 94,97 euro (VEDI QUI DETERMINA N. 162 DEL 3 MARZO 2011, ad esempio). Poi si deve sapere che non esiste alcun obbligo di “frequenza”. Questo vuol dire che il “vincitore di concorso” può presentarsi con comodo alla “seduta”, apporre la propria firma di presenza al “registro”, eclissarsi dopo un paio di minuti di impalpabile presenza e maturare il “gettone” pieno da 94,97 euro. Una pratica, questa, non certo rara, a Trapani, come altrove.
«Comunque l’importo massimo da liquidare nell’ambito del mese non potrà eccedere gli euro 1.779,00 (al lordo)», poiché, si legge nelle apposite delibere del Comune, – «in nessun caso l’ammontare percepito nell’ambito di un mese dal Consigliere può superare l’importo pari al 30 per cento dell’indennità massima prevista per il rispettivo Sindaco». Conseguentemente, per il “gettone di presenza” di 30 consiglieri comunali, il Comune di Trapani, e quindi i cittadini, spendono, all’anno, 640.440 euro (1.779 euro x 30 x 12 mesi). In realtà, la spesa è leggermente superiore perché il solo Presidente del Consiglio comunale, ha diritto, anche, ad una “indennità di funzione” di poco più un migliaio di euro al mese.
Ma questo è, grosso modo, a conoscenza già di qualunque cittadino.
Quello che la maggioranza dei cittadini non sa, invece, è che – a norma L.R. 30/2000, art. 20 –, «i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, componenti dei consigli comunali (nei Comuni capoluogo, NdR), … hanno diritto di assentarsi dal servizio per l’intera giornata in cui sono convocati i rispettivi consigli» e che «le assenze dal servizio sono retribuite al lavoratore dal datore di lavoro. Gli oneri per i permessi retribuiti sono a carico dell’Ente presso il quale i lavoratori dipendenti esercitano le funzioni pubbliche. L’Ente (il Comune nel nostro caso, NdR), su richiesta documentata del datore di lavoro, è tenuto a rimborsare quanto dallo stesso corrisposto, per retribuzioni ed assicurazioni, per le ore o giornate di effettiva assenza del lavoratore».
Accade così che il Comune di Trapani, impegni nel proprio bilancio, per la specifica voce “Rimborso oneri previdenziali e assistenziali per i Consiglieri Comunali”, la somma – per l’anno 2012 – di 290.000 euro (somma quindi, anch’essa, sottratta all’erogazione di specifici servizi pubblici a favore della Collettività). Nell’articolo “CONSIGLIERI COL DOPPIO LAVORO”, un approfondimento su questo tema con l’indicazione nominativa dei consiglieri-dipendenti che pesano sulle “Casse del Comune”. Nell’articolo “IL CONSIGLIERE PUMO E L’AZIENDA DI FAMIGLIA”, una delle “perversioni” del sistema dei rimborsi ai consiglieri.
Facciamo due conti: l’insieme dei due costi, i 290.000 euro annui per “rimborsi ai datori di Lavoro” e i 650.000 euro annui circa per “gettoni di presenza”, assomma a circa 1 milione di euro annui; ecco che, quindi, otteniamo i 5 milioni di euro per i cinque anni di mandato dei consiglieri.
A queste cifre – per determinare il “costo della politica”, a Trapani -, occorre aggiungere i circa 480.000 euro annui – ovvero 2,5 milioni per il quinquennio – che costano sindaco ed assessori. Ed ancora il costo per “IRAP” dovuta dal Comune sulle indennità a consiglieri, assessori e sindaco, pari all’8,5% e quindi a circa ulteriori 90 mila euro annui.