Il consigliere Pumo e l’azienda di famiglia
Che ci siano persone, e donne in particolare, che ad ottant’anni investano ancora su se stesse e si impegnino, quotidianamente, per “portare avanti” un’attività imprenditoriale non è frequente. Tuttavia, questi casi eccezionali, ci sono anche a Trapani.
Il caso, quindi, della signora Antonina Milazzo, vedova Pumo, è da mettere in evidenza.
La signora Milazzo, che a novembre compirà 80 anni, è l’amministratore unico della “Soluzioni e Servizi Ambientali Srl” che ha iniziato la propria attività nel marzo 2010 rilevando la stessa dalla “Trapanese Trasporti srl”. L’Azienda si occupa di “autotrasporto di merci per conto terzi”, ed in particolare di “raccolta, trasporto e conferimento di rifiuti speciali urbani”, ed ha 4 dipedenti.
Pur’essendo arzilla, la signora Milazzo, ha trovato una soluzione per ridurre al minimo gli spostamenti casa-ufficio: l’Azienda ha sede nel garage sotto casa, in via Pantelleria, 102. Sin qui nulla di strano.
Come tutt’altro che strano, che nel ruolo chiave di “direttore tecnico” dell’Azienda, la signora Milazzo chiami il proprio figliolo, Salvatore Pumo. Una questione di rapporto “fiduciario”, ma anche il realizzarsi del sogno di ogni genitore: dare un futuro al proprio figlio, cosicché possa metter su famiglia e darle dei nipotini.
Purtroppo il “direttore tecnico” Salvatore Pumo, dal 2007, risulta un tantino impegnato: fa il consigliere comunale, e quindi fra sedute di consiglio e sedute di commissione, al lavoro potrà andarci poco e nulla. Mamma Antonina lo sa. Ma sa pure che il corrispettivo di queste assenze – a norma L.R. 30/2000, art. 20 – le sarà rimborsato dal Comune.
Le “assenze dal servizio”, ad esempio, nel mese di gennaio 2011, sommano “per n ° 16 giornate lavorative” e la signora Milazzo è costretta a chiedere al Comune di Trapani il rimborso di 2.478,70 per le prestazioni non svolte del proprio dipendente – e figlio – Sig. Pumo Salvatore.
La conseguenza di tale legittima scelta imprenditoriale dell’ottantenne signora Milazzo, vedova Pumo, è che il figliolo Salvatore, risulta “a carico” della collettività per ben 4.257 euro medi al mese: 1.779 euro per lo svolgimento del compito istituzionale di consigliere comunale, più i 2.478 euro per il mancato svolgimento del compito di “direttore tecnico” nell’Azienda di mammà.
Niente di personale nè contro la signora Milazzo, nè contro il maestro Alessandro de Santis che ha alle proprie dipendenze il figlio Giovanni, anch’esso consigliere comunale o contro il sig. Cesare Colbertaldo che ha alle dipendende il figlio Giorgio, anch’esso consigliere comunale a Trapani (come si evidenzia dall’articolo: “CONSIGLIERI COL DOPPIO LAVORO“).
Tutto legale, attenzione, ma questa “anomalia” ci sembra essere una stortura del sistema.
critica eccessiva in piena campagna elettorale, un articolo pieno di inesattezze non conoscendo a fondo la realta’ aziendale, basandosi solo su notizie carpite da un semplice certificato camerale…………
La critica non mi sembra fatta a Pumo (che tra l’altro non conoscevo prima di quest’articolo…) ma a un sistema (legalizzato, per carità) di cui fanno parte altri. Tu parli di inesattezze? Vorrei sapere quali, per avere le idee più chiare.