Mobilità sostenibile: Basta morti sulle nostre strade

Trapani, 23 novembre 2014 – La sicurezza stradale è un tema sottaciuto nella nostra città. Non abbiamo mai visto una manifestazione di sdegno per la morte di un nostro concittadino. Neanche quando a morire in maniera atroce, proprio lo scorso anno, il 2 marzo, è stato un ragazzino. Si preferisce metterla sulla fatalità, sulla distrazione e presenziare, fazzoletto in mano, alla cerimonia funebre.

Noi riteniamo, invece, che sia il tema, il tema della politica della mobilità sostenibile. Noi non vogliamo vedere alcun nostro figlio morto sulla strada.

Lo scorso 6 novembre, con delibera n. 119, la Giunta municipale guidata dal sindaco Vito Damiano ha rideterminato la Pianta organica dell’Ente.

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Un atto prevalentemente formale, dato che l’Organico viene fissato in 705 unità (in calo rispetto alla previsione di 739 della Giunta Fazio), contro le 522 effettive in servizio.

Il Comune, infatti, non ha la reale capacità economica di assumere personale e completare l’organico: solo di stipendi, e quindi eccetto oneri sociali, IRAP e salari accessori, la pianta organica proposta costerebbe alla Città 14,143 milioni di euro annui.

SOLO 74 I VIGILI URBANI A TRAPANI

Comune Trapani

Comune Trapani

La Giunta Damiano, comunque, fra le altre cose, nell’atto, ha fissato in 120 unità la pianta organica della Polizia Municipale contro le 74 effettive in servizio (erano 84 al 31 dicembre 2013). In parole povere, mancano al computo 46 vigili urbani.

Le forze in campo oggi, poi, sono impegnate più in compiti di “Polizia Giudiziaria” che di quella che è l’antico mestiere di vigile urbano, ovvero di viabilità.

Secondo una tabella fornitaci questa settimana dal Comando della Polizia Municipale, e che si riferisce ai dati 2013 (e quindi agli 84 vigili ora ridotti a 74), solo 26 vigili erano destinati alla viabilità. Il resto si occupava di Annona (10), Squadra Edilizia ed ecologia (9), Ufficio Contravvenzioni (7), Ufficio Comando (7), Ufficio Infortunistica (3), e via via sino a Piantoni Caserma (5), Centrale operativa (2).

I 26 teorici addetti alla viabilità, secondo una teoria piuttosto condivisa all’interno della Polizia Municipale, risultano alquanto allergici a multare i (tanti) automobilisti indisciplinati, preferendo, a loro dire, fare prevenzione.

A leggere le statistiche 2013 dei verbali delle sanzioni, ciò appare chiaro.

POCHE LE SANZIONI IRROGATE DAI VIGILI

Il servizio Autovelox, che conta 3 addetti, in un anno, ha comminato solo 9 multe per eccesso di velocità con eccesso oltre i 40 Km./orari e 437 multe per eccessi di velocità fra i 10 e i 40 Km/orari rispetto il consentito: 1,2 multe al giorno di media.

Solo 32 gli automobilisti, invece, pizzicati in un’altra infrazione tanto diffusa quanto pericolosissima, la guida col radiotelefono in mano. Appena 7 i minorenni pescati a guidare il ciclomotore sprovvisti di casco. Appena 6 i minori fermati mentre, sul ciclomotore, trasportavano un passeggero.

In compenso sono stati multati due pedoni, due podisti, per “giochi, allenamenti e manifestazioni sulla strada” (art. 190, commi 9 e 10, Codice della Strada).

Ma, forse, prevenzione e repressione talvolta dovrebbero coincidere.

[Tweet “Trapani: 4 morti e 686 è un bollettino di guerra”]

POCHE MULTE, TROPPI INCIDENTI STRADALI

Incidente mortale a Trapani

Incidente mortale a Trapani

E’ la poca prevenzione sicuramente dietro molti incidenti stradali: dietro i 4 morti ed i 686 feriti (di cui 7 con prognosi sulla vita) del 2013 sulle strade di Trapani.

Perché cosa può essere se non la velocità dietro i 45 incidenti, sempre dati 2013, nelle frazioni?

Ma per prevenzione intendiamo anche interventi strutturali che difendano i 188 ciclomotori, i 29 ciclisti e i 53 pedoni coinvolti lo scorso anno in incidenti stradali.

La prevenzione si chiama marciapiedi, si chiama isole spartitraffico, si chiama piste ciclabili, si chiama, in sostanza, anche interventi strutturali sulle strade. E tutto questo deve essere dentro il nuovo Piano Urbano del Traffico, se una politica rispettosa della vita altrui lo vuole.

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