Io sto con Enrico Rizzi
Trapani, 26 novembre 2014 – Enrico Rizzi, il nostro concittadino noto per le sue estreme battaglie animaliste, è stato al centro, in questi giorni, di un gorgo mediatico. La stampa di regime lo attacca pesantemente, ma in rete raccoglie molte adesioni e sensi di stima.
La polemica s’è accesa per un post sul proprio profilo Facebook: «Il Presidente del Consiglio Regionale del Trentino è morto questa mattina durante una battuta di caccia … Infame, adesso sai cosa vuol dire morire».
Il Presidente della regione Trentino, nonché cacciatore convinto, Diego Moltrer, era appena morto, per un semplice malore, un attacco cardiaco, durante una battuta di caccia.
Il post di Enrico Rizzi ha velocemente fatto il giro del web, giungendo su tutta la stampa nazionale, e tedesca, e perfino in Parlamento, dove il senatore Franco Panizza, ricordando la figura del collega deceduto, non ha omesso di criticare l’accaduto: « … da parte di alcuni esponenti di un sedicente partito animalista, sono comparse sulla rete affermazioni ignobili: di vero e proprio giubilo per la morte di Diego … ogni forma di odio che mina le regole base del nostro vivere civile non può e non deve in alcun modo passare sotto silenzio … Non si gioisce per la scomparsa di nessuno» [LEGGI QUI, intervento integrale di Panizza].
«Per me è deceduto un cacciatore. Punto. Seminano morte ogni mattina quando si alzano e imbracciano un fucile».
«Che sia morto per un malore non c’entra nulla, così come che la legge consenta l’attività venatoria non significa che questa sia una pratica giusta», spiega il segretario animalista al “Fatto Quotidiano” dello scorso 18 novembre.
“Il Fatto Quotidiano”, “Il Corriere della Sera”, l’interesse per Rizzi e le sue affermazioni arriva sino ai vertici di “Il Sole 24 Ore – Radio 24”, dove Giuseppe Cruciani, conduttore de “La Zanzara” arriva a “concedere” venti minuti di intervista-provocazione ad Enrico: QUI l’AUDIO INTEGRALE.
«Lei è felice per la morte di una persona? », domanda Cruciani. «No, di un cacciatore, è diverso; è morto un assassino», risposte Rizzi. «Una persona che si sveglia la mattina, come tanti altri, prende un fucile, e non gli frega di quel che incontra, uccide conigli, volpi» .
Parole certamente pesanti, quelle di Rizzi, probabilmente esagerate, ma coerenti col suo “personaggio”, con le sue pubbliche battaglie contro le sofferenze degli animali e la caccia.
Meno coerenti le parole («Non si gioisce per la scomparsa di nessuno») di coloro che, invece, hanno esultato per la morte disumana, per impiccagione, di un uomo (pur che esso sia Saddam Hussein, VIDEO) o per l’esecuzione a bruciapelo, come un topo, con un colpo di pistola alla testa (pur esso Gheddafi, VIDEO), appena uscito da una buca sotterranea di un altro uomo.
«Il francese Nicholas Sarkozy ha sottolineato che la morte dell’ex rais è uno dei passi in avanti per la popolazione libica», si legge in merito all’esecuzione sommaria di Gheddafi [LINK].
O, ancora, «La Casa Bianca ha invece espresso soddisfazione: “È una bella giornata per il popolo iracheno”», si legge sui commenti alla impiccagione di Saddam Hosseim [LINK].
Forse l’uomo è più bestia delle bestie, questa la verità.