IL CONSIGLIO PROVINCIALE CHIEDE LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI

 

TRAPANI – Dando immediato seguito all’impegno in tal senso assunto nel corso del dibattito sull’argomento sviluppatosi ieri sera in Consiglio Provinciale, alla cui riunione ha ancora una volta assistito buona parte degli oltre 200 dipendenti precari, il Presidente Peppe Poma ha chiesto stamani l’intervento urgente dell’U.R.P.S. e della Consulta Regionale dei Presidenti dei Consigli Provinciali. Lo ha fatto con una nota dai fermi e chiari contenuti fatta pervenire al Presidente ed al Direttore Generale dell’Unione delle Province Siciliane, Giovanni Avanti e Matteo Graziano, nonché al Coordinatore della Consulta Regionale dei Presidenti dei Consigli Provinciali, Michele Mancuso.

Nella sua lettera Peppe Poma, nell’evidenziare in prima istanza la gravità della situazione economica, sociale e personale in cui piomberebbero le famiglie dei dipendenti precari degli Enti Locali, molte delle quali monoreddito, se dovessero perdere il posto di lavoro, per cui è stata recentemente paventata anche la concreta possibilità di disordini e/o di atti inconsulti, chiede con estrema forza l’autorevole, determinato e celere intervento del’URPS e della Consulta nei confronti del Governo nazionale e, in particolare, di farsi carico di un incontro urgente con il Presidente della Regione Siciliana e con gli Assessori delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, dell’Economia e della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, al fine di rappresentare, tenuto conto anche delle dimissioni (preannunciate per il prossimo mese di luglio) dell’On. Raffaele Lombardo, la vera e propria condizione di emergenza in cui versano circa 20 mila precari in Sicilia e l’inderogabile necessità di un immediato risolutorio provvedimento legislativo che eviti a queste persone (tutte ormai over 40 e 50) di essere catapultate in un contesto fatto di perdita di ogni pur minimo diritto acquisito e, soprattutto, del pur minimo mezzo di sussistenza.

Tale risolutorio provvedimento – aggiunge il Presidente Poma – potrebbe essere quello indicato nel documento recentemente approvato dal Consiglio Provinciale di Enna, fatto proprio dal Consiglio Provinciale di Trapani, che impegna tutte le rappresentanze parlamentari regionali e nazionali a presentare uno specifico emendamento aggiuntivo al decreto legge 2 marzo 2012 n. 16, in corso di conversione presso il Parlamento italiano, che miri ad introdurre un sistema di deroghe finalizzato a consentire a tutti i precari degli Enti locali e non della Regione Siciliana, di prorogare e/o stabilizzare i rapporti di lavoro, incidendo su tutte le norme interessate.

In allegato alla sua nota, il Presidente del Consiglio Provinciale ha trasmesso anche una circostanziata relazione del Dirigente del 3° Settore, fattagli avere dal Presidente della Provincia, Turano, così come sollecitato dallo stesso Poma, da cui si evince chiaramente che i vincoli imposti dalle vigenti norme non consentono agli Enti né di poter procedere alla stabilizzazione del personale precario, né tantomeno di potere prorogare i contratti in essere oltre la scadenza del dicembre 2012.

Peraltro, in questi ultimi giorni, i maggiori organi di stampa regionali – scrive ancora Peppe Poma – hanno dato contezza proprio di una iniziativa in tal senso posta in essere dalla Commissione intergruppo dell’Assemblea Regionale Siciliana attraverso la presentazione di un emendamento, che nei prossimi giorni dovrebbe essere portato al tavolo della conferenza Stato-Regioni, volto a chiedere al Governo nazionale le necessarie deroghe sia sul patto di stabilità che sui vincoli della spesa per il personale.

Con ogni probabilità, soltanto in questo modo – afferma ancora il Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani – potrà essere finalmente risolta l’incalzante indilazionabile problematica della stabilizzazione di tanti uomini e donne che da una vita aspettano, e ne hanno ben donde, di avere giuridicamente riconosciuto l’acquisito diritto alla definitiva assunzione a tempo indeterminato. E ciò prima che sia ineluttabilmente troppo tardi, prima che su migliaia di famiglie siciliane cali un ostracismo forse peggiore di quello che 500 anni prima di Cristo veniva esercitato nei confronti di coloro che rappresentavano un pericolo per la società civile. Poma infine chiede di valutare anche la possibilità di convocare a brevissima scadenza una riunione tematica della Consulta Regionale dei Presidenti del Consigli Provinciali estesa ai Presidenti delle Province.

 

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