Consiglio: Sì alle TV in Aula, ma con tanti ma
TRAPANI, 24 NOV – Grande è stata l’enfasi, in Consiglio, per l’approvazione, avvenuta qualche giorno addietro – il 14 novembre – dopo due sedute di tirato dibattito, del “Regolamento sulle riprese televisive”. L’atto certamente costituisce, rispetto alla situazione attuale, un progresso.
Appare strano, tuttavia, che dopo 10 giorni dall’approvazione, sul sito del Comune, non vi sia notizia ancora né del Regolamento né del relativo verbale di approvazione.
Le sedute di Consiglio sono pubbliche, già ora.
Ma ai cittadini non interessa completamente la partecipazione, fatto salvo poi lamentarsi, su Facebook, dell’operato dei consiglieri.
Con le riprese televisive che, solo implicitamente, si attiveranno successivamente all’entrata in vigore del Regolamento, al Comune si aspettino che più cittadini possano “partecipare” alle scelte civiche, discusse ed approvate dal Consiglio.
Naturalmente, si poteva fare anche di meglio, rispetto all’atto alla fine partorito.
Sarebbe stato utile, in effetti, un confronto tecnico con chi opera nel mondo dell’informazione, con editori, giornalisti, e, perché no, blogger.
Ma i nostri “autosufficienti” consiglieri non han pensato a questo momento di costruzione “partecipata” del Regolamento.
Il testo giunto in Aula, comunque, non era male, andavano solo chiariti dei punti tecnici. Ci abbiamo provato, suggerendo 10 emendamenti, tramite dei consiglieri che si sono resi disponibili a rappresentare le nostre istanze.
Tuttavia, solo un paio dei nostri emendamenti sono “passati” dall’approvazione dell’Aula [quello sulla diretta e l’altro sullo “spezzatino tecnico” della trasmissione, SCARICA QUI] mentre altri consiglieri riuscivano – con ulteriori emendamenti – a rendere il testo sempre più caotico.
Ne è uscito un testo assolutamente schizofrenico.
Dove, ad esempio, all’art. 10, è consentito a chiunque “soggetto terzo … associazioni, comitati” di poter “eseguire videoriprese delle sedute pubbliche del Consiglio” (previa autorizzazione “almeno 10 giorni prima”), anche in diretta streaming, ma all’art. 6 è stabilito categoricamente che la “diffusione” potrà avvenire soltanto “sul sito istituzionale del Comune, sulle reti televisive o siti internet di testate giornalistiche”.
Abbiamo chiesto spiegazioni al consigliere Francesco Salone su cosa intendesse con questo voto: è stato categorico, che ti puoi vedere le riprese solo a casa tua!
Di questo dobbiamo ringraziare, oltre che i consiglieri che l’hanno approvato, il giornalista Vito Manca (SocialTP) che ha dettato, in Aula, l’emendamento che inseriva la limitazione della trasmissione solo su “siti internet di testate giornalistiche”.
Schizofrenico ci sembra pure, sempre all’art. 10, leggere che è l’Organo della “Conferenza dei Capo Gruppo” ad dover autorizzare le riprese, ma è il Presidente del Consiglio a negarle. E se la Conferenza non autorizza e il Presidente non nega che succede? Si cade nell’impasse?
Beh, non resta che incrociare le dita e vedere cosa succederà alla prima applicazione pratica del Regolamento.