L’ACI: Più di 5 milioni d’auto hanno d’oltre 20 anni!

L’Italia il paese delle 37.876.000 autovetture (+16,2% dal 2000, secondo l’ACI) a fronte di 60.625.000 abitanti Il rapporto con la popolazione è pari a quasi due auto per ogni tre residenti.

Si tratta, però, spesso di auto vecchissime: dei 37 milioni di autovetture complessivamente circolanti, sono 14,7 milioni le autovetture tra i 10 e i 20 anni d’età e altre 5,6 milioni percorrono le nostre strade da più di 20 anni.

Autovetture per età ACI

Conseguentemente, 3,8 milioni sono “Euro 0” e 5,7 milioni “Euro 1” o “Euro 2”. Si tratta, quindi, di veicoli con forti costi in termini d’inquinamento e quindi di danni per la nostra salute.

Basta pensare, in proposito, ad esempio che un veicolo “Euro 1” può rilasciare nell’aria 2,72 grammi di CO (Monossido di Carbonio) per ogni chilometro percorso, ma anche 0,97 grammi di HC/NO (Ossidi di Azoto) e, se diesel, 0,14 grammi di particolato.

Un’autovettura Euro 5, invece, può rilasciare, al massimo, 0,5-1 grammo di CO, 0,06-0,18 di NO, 0,005 di particolato. Siamo, evidentemente, a circa un quarto delle emissioni nocive di un Euro 1. E dal 2015 è uscito lo standard Euro 6, ancora meno inquinante.

Secondo un’indagine pubblicata nel 2015 sul sito del Ministero della Salute, nel 2010 in Italia ci sono stati 21.524 decessi attribuibili al “particolato atmosferico” PM 2,5; 11.993 decessi attribuibili all’inquinamento da NO2 (Ossidi di Azoto), 1.858 decessi attribuibili ad inquinamento da Ozono.

In particolare, ci dice la ricerca «nel 2005, il 29% degli italiani era esposto a livelli superiori a 25 µg/m3 (limite previsto dalla Direttiva 2008/50/CE); questa percentuale sale al 42% al Nord Italia e raggiunge il 53.2% tra i residenti nei centri urbani».

Lo studio precisa come «il contributo delle emissioni di particolato da traffico veicolare derivi da usura, in particolare di freni e pneumatici ed abrasione del manto stradale stia diventando percentualmente più importante» come anche «il contributo alle sostanze inquinanti dovute alle emissioni dei motori Diesel che hanno avuto una diffusione notevole nel nostro Paese» (nel 2016 circa 16,2 milioni ovvero 2 milioni in più che nel 2010).

A leggere i dati, parrebbe chiaro che si dovrebbe definitivamente impedire di circolare a veicoli inferiori a euro 3. In pratica si dovrebbero “far fuori” subito almeno 7.000.000 d’autovetture (sono le auto acquistate prima del 1999 ovvero che hanno più di 18 anni)!

Forse si farebbe prima a chiudere del tutto i Centri Urbani e permettere l’uso dell’auto sono nelle strade extraurbane!

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