Trapani: Causi, i Dipietristi non scelgono IDV
Trapani, 21 dicembre 2014 – Italia dei Valori, a Trapani, sino ad un paio d’anni fa, poteva contare, su un attivo circolo. Alle amministrative del 2012 la relativa lista aveva raccolto 1.673 voti, pari al 4,53%, mancando, per poche decine di voti, l’elezione di propri rappresentanti al Consiglio. Poi qualcosa si era rotto nel “giocattolo” e il circolo aveva sostanzialmente cessato la propria attività.
Ne parliamo con Nicolò Causi, “padre nobile” di IDV Trapani.
D. Nicola Causi, sembra che Italia dei Valori, il Movimento politico al quale nell’ultimo decennio hai legato il tuo nome e la tua azione, abbia concluso la propria parabola. Antonio di Pietro, fondatore del Partito, l’ha pubblicamente abbandonato, l’attuale segretario nazionale Ignazio Messina ha chiaramente indicato come strada politica quella della “subordinazione” al PD. Tu che ne pensi?
R. Le scelte di Ignazio Messina, attuale segretario nazionale dell’Italia dei Valori, di seguire la linea politica del PD e le sorti politiche di Renzi, hanno snaturato alcuni dei principi fondanti del partito. Condivido, e faccio mia, la scelta di Antonio Di Pietro di abbandonare il partito in quanto, per coerenza e onestà con la sua storia politica e personale, non poteva mettersi al servizio di chi vorrebbe attuare le riforme non riuscite all’ex-cavaliere, da sempre contrastate dal fondatore del partito.
D. Come Circolo IDV di Trapani avete deciso, unanimemente, di non rinnovare la tessera di IDV. Come Circolo politico, in definitiva, vi sciogliete o intraprenderete una nuova strada?
R. Non rinnovare la tessera non significa abbandonare l’idea di fare politica. Faccio presente che a livello nazionale gli amici di Di Pietro, tra cui il sottoscritto, si stanno organizzando per la costituzione di un nuovo organismo politico che non avrà la struttura di partito. Ci sono state già due riunioni una a Roma ed un’altra a Milano, a breve c’è ne sarà una terza che dovrà delinearne la struttura.
D. Se, per coerenza, il vostro interlocutore politico, non è il Partito Democratico, chi è, chi sono? Grillo, o anche voi puntate al 51% dei cittadini?
R. I nostri interlocutori saranno uomini e donne, movimenti e organismi politici in genere che guardano a sinistra e che dovranno concretamente dimostrare, oltre ad essere effettivamente di sinistra, di combattere la corruzione e il mal’affare ovunque si annidi.
D. E localmente, qui vi confronterete col Partito Democratico e anche qui i vari segretari comunali, Brillante a Trapani e Simonte ad Erice, non rappresentano interlocutori compatibili con le vostre idee?
R. Se i segretari locali del PD, chiunque essi siano, dimostreranno di non essere condizionati nelle loro scelte da indicazioni provenienti dall’alto, potrebbero, come gli altri, essere nostri interlocutori.
D. Andando su scala locale, come valutate l’attività delle attuali amministrazioni, quella di Trapani guidata da Vito Damiano e quella di Erice guidata da Giacomo Tranchida, cosa condividete delle loro scelte e cosa criticate?
R. L’attività politica-amministrativa del sindaco di Trapani sembra sia approssimativa e penso stia navigando a vista. Manca di programmazione e d’incisività nelle questioni (parcheggi, viabilità e traffico, rifiuti, cura del verde pubblico, cura dei quartieri popolari e centro storico, rispetto delle tradizioni popolari) che riguardano da vicino i cittadini.
Mentre il sindaco di Erice per tali attività mi sembra più proiettato a mettere in evidenza la sua persona per future competizioni elettorali che a cercare di risolvere i problemi dei cittadini. Pertanto mi associo al popolo della rete per le critiche all’inutile pista ciclabile e alla mancata sistemazione del Campo Bianco. Così come non si può evidenziare l’insufficiente cura delle strade e dell’illuminazione pubblica nonché l’utilizzo di denaro pubblico facendo spesso ricorso alle vie legali per dirimere controversie che possono risolversi in modo diverso.
Mi viene difficile ricordare, per entrambi i sindaci, scelte politiche che abbiano avuto la mia condivisione.
D. In definitiva, quali sono, ancora oggi, le vostre idee per il nostro territorio, quali le 3-4 priorità, le azioni che sono state trascurate dalle attuali amministrazioni?
R. Per il nostro territorio auspicherei: l’eliminazione di tutti gli sprechi di denaro pubblico, compreso stipendi e contributi erogati a consiglieri e amministratori derivanti da “strani ed improbabili” impieghi sorti per miracolo dopo essere stati eletti, con contestuale diminuzione della pressione tributaria locale; il riordino del sistema parcheggi e viabilità con particolare attenzione del centro storico; per la mobilità urbana, con incentivi, l’utilizzo di mezzi alternativi all’auto; la cura dei quartieri popolari; il riordino della raccolta dei rifiuti con l’introduzione, nel comune di Trapani, della raccolta differenziata porta a porta; la valorizzazione della costa facendo in modo che si possa eliminare la formazione di alghe per rendere maggiormente fruibili le spiagge cittadine. In ultimo, ma non ultimo per importanza, cercherei, con chiunque ci stia, di fare in modo che i comuni di Trapani, Erice, Paceco e Valderice diventino un solo comune.
Bene, Nicolò Causi ci ha fatto il punto sugli ex IDV a Trapani, e noi speriamo che questo gruppo resti solido, e torni attivo, perché noi abbiamo bisogno delle sue e delle loro battaglie per la legalità.