Delinquenti impuniti? Impero del Kaos? E’ una bufala

Trapani, 22 dicembre 2014 – Lega Nord, Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle, come sempre più frequentemente abbracciate nelle proprie battaglie politiche, ci stanno ricamando su. I cittadini sono confusi da comunicati politici strumentali ed incompleti e da una stampa di regime superficiale.

A leggere qua e la sembra proprio che Matteo Renzi stia per chiudere Carceri e Tribunali per inondare le strade di pericolosi delinquenti realizzando, così, l’Impero del Kaos e della Paura!

Le cose, naturalmente, non stanno così. Cercheremo di spiegarle.

Il Parlamento Italiano lo scorso 28 aprile 2014, con Legge n. 67, ha approvato una legge in via definitiva. Questa legge ha il dichiarato fine di dare fiato a Carceri e Tribunali oggi soffocati, spesso, dai casi “bagatellari”. L’alternativa era intervenire sulla obbligatorietà dell’azione penale prevista dall’art. 112 della Costituzione Italiana. Un cardine intoccabile di Giustizia, per noi.

Voto legge 67  al Senato

Voto legge 67 al Senato

La Legge 67 da direttive (Delega) al Governo di adottare, entro un certo tempo, delle precise misure. Quindi, in sostanza, Matteo Renzi ed il suo Governo, si devono muovere entro precise indicazioni del Parlamento. In definitiva non si può correttamente dire che Renzi chiude le Carceri, ma, al più, le chiude il Parlamento.

Prima di spiegare un passaggio fondamentale della Legge 67 è opportuno riportare il quadro delle votazioni, in Camera e Senato, sul testo di Legge. In sostanza hanno votato tutti a favore, eccetto la Lega Nord, eccetto i 6 deputati di Fratelli d’Italia. Il Movimento Cinque Stelle ha votato unanimemente contro al momento del voto definitivo alla Camera, ma aveva votato unanimemente a favore alla Camera (la coerenza!). Forza Italia s’è divisa, due terzi a favore, un terzo contro (per i dati e le infografiche si ringrazia il sito OpenPolis).

Voto legge 67 alla Camera

Voto legge 67 alla Camera

Cosa prevede di tanto contestato la Legge 67? Soprattutto il comma M dell’articolo 1.

Qui si legge cheIl Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per la riforma del sistema delle pene, … nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi: … m) escludere la punibilità di condotte sanzionate con la sola pena pecuniaria o con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni, quando risulti la particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità del comportamento, senza pregiudizio per l’esercizio dell’azione civile per il risarcimento del danno e adeguando la relativa normativa processuale penale”.

Come dice la norma, siamo di fronte al classico caso del “ladro che ruba la mela” fatto da persona che non è adusa a commettere tali reati, magari spinta dal bisogno. Reati che, insomma, non si sarebbero, all’atto pratico, mai conclusi con una condanna a pena della reclusione ma che avrebbero impegnato la Giustizia in lunghi e costosi processi che intasano le Aule dei Tribunali, vedi Aule Giudice Monocratico, e rallentano l’iter dei processi più seri.

Quanto da noi illustrato è chiarito da un comunicato della Fonte, Il Sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riunione n. 40 dello scorso 1 dicembre 2014: «… il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto delegato … con l’obiettivo di rivedere il sistema sanzionatorio e dare attuazione alla legge delega 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.

… L’istituto, costruito quale causa di non punibilità, consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria. Resta ferma la possibilità, per le persone offese, di ottenere serio ed adeguato ristoro nella competente sede civile. L’attuazione della delega consentirà ragionevolmente, nel breve periodo, di deflazionare il carico giudiziario restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi, la cui definizione possa essere ritardata o ostacolata dalla pendenza di processi relativi a fatti di particolare tenuità».

Questi i fatti, in attesa di leggere il testo definitivo dei Decreti legislativi che, quando approvati a seguito di tutto l’iter necessario, saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica.

Tutto il resto è fuffa.

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