L’elezione di Rocco Greco macchiata. Lipari denuncia: il voto in Aula è controllato!
Il Consiglio comunale di ieri sera doveva rieleggere il vice presidente del Consiglio comunale, come le dimissioni del predecessore Andrea Vassallo. Ma la seduta è iniziata con una bomba sganciata del consigliere Giuseppe Lipari.
«Finalmente potrò votare in maniera libera una carica in quest’Aula – ha dichiarato – in quanto per la presidenza fui costretto a votare con il voto segnalato, senza un minimo di scelta, poi anche per la vice presidenza. Invito tutti i consiglieri comunali a votare secondo la propria coscienza, magari non un giovane visto che questo Consiglio non è un baby parking ma una persona competente e preparata».
Lo sguardo stravolto, del consigliere-assessore Giuseppe La Porta, le sue smorfie, sottolineano la sorpresa, la gravità di quello che l’Aula sta ascoltando. Né La Porta, né nessun altro consigliere si alza però per replicare.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Guaiana è l’unico che prende la parola e che dice l’unica cosa che si può dire in questo caso: «consigliere Lipari quanto da lei detto è gravissimo, pertanto sarà mia premura prendere le fonoregistrazioni di questa seduta e mandarle alla Procura della Repubblica» per approfondire le influenze sui meccanismi di voto che il consigliere Lipari avrebbe subito.
Successivamente il Consiglio procedeva, come previsto, all’elezione del nuovo vice presidente del Consiglio in sostituzione del Consigliere Andrea Vassallo – che a sua volta aveva da poco sostituito il consigliere Dario Safina -, dimissionario per consentire alla maggioranza che regge le sorti del sindaco Tranchida di “equilibrare” la distribuzione di posti di potere e, soprattutto, le indennità economiche tra le varie componenti che lo sostengono.
La libera elezione di Rocco Greco, col giallo!
Al termine dello scrutinio segreto – che segreto non è a credere alla denuncia di Giuseppe Lipari -, risultava eletto alla carica il consigliere Rocco Greco (Partito Democratico, ma letto nella lista “Trapani con Coerenza” che fa riferimento al consigliere-assessore Enzo Abbruscato) con 15 dei 20 voti disponibili (4 consiglieri erano assenti). Una scheda era bianca, tre voti sono giunti alla consigliera Francesca Trapani (Cinque Stelle), un ultimo ed unico voto è andato alla consigliera Annalisa Bianco che, invece, negli scorsi giorni era accreditata della possibile elezione.
Ma il voto segreto aveva un giallo: la scrutatrice Anna Garuccio (UDC), ridacchiando, dopo che il consigliere Rocco Greco ha deposto la propria scheda di voto nell’urna, annuncia: «ha votato il vice presidente Greco» [minuto 16:50 dello streaming]. Come poteva esserne così sicura a voto ancora in corso?
Quando era il turno di Giuseppe Lipari, sempre la Garuccio, cercando forse di “svelenire” le precedenti dichiarazioni del collega annunciava: «ha votato consigliere Lipari … liberamente» [minuto 20:23-20:27 dello streaming].
Lo scrutinio però era surreale, come se Lipari non avesse detto nulla. Stranamente, i voti a Rocco Greco erano così divisi: Rocco Greco 5 voti, Greco Rocco 2 voti, Greco 3 voti, Greco R. 2 voti, R. Greco 3 voti.
Francesca Trapani, Cinque Stelle: Siete la politica peggiore!
Subito dopo la proclamazione di Greco, interveniva la consigliera di maggioranza Anna Garuccio (UDC) a lamentare che «la politica ancora una volta si sia dimenticata delle donne».
Più pesante la consigliera Francesca Trapani (Cinque Stelle) che accusava di «ancora una volta questa Aula si è caratterizzata con la solita logica delle spartizione delle poltrone. Sicuramente il metodo Tranchida non fallisce. La maggioranza, come tanti caproni, vi siete, per l’ennesima volta allineati. Come lo chiama la maggioranza? Il metodo Cencelli? Avete ancora una volta dimostrato che l’unica cosa che v’importa è dividervi le poltrone. Mi fa sorridere questo presidente [Guaiana, NdR] che si sconvolge per le dichiarazioni del consigliere Lipari, eppure mi fa strano quando sento R. Greco, Rocco Greco, … mi piacerebbe capirlo perché lo fate, è veramente mortificante vedere quello che accade all’interno di quest’Aula e di questa maggioranza. Vi siete messi sul petto la medaglietta del cambiamento, ma siete l’espressione politica peggiore che questa città ha avuto!».
Personalmente prendo le distanze sull’uso vocabolo “caproni” che ritengo non possa essere usato in Aula che rappresenta la Città di Trapani.
La maggioranza era difesa dal consigliere Giuseppe Pellegrino (Partito Democratico): «Sono molto contrariato a sentire queste parole. Non sono accettabili». Anche Domenico Ferrante (Partito Democratico) protestava: «essere chiamati caproni non mi sta bene. Sinceramente non mi sento un caprone». Anna Garuccio (UDC) concludeva con un messaggio cifrato: «oggi c’era veramente la possibilità di scegliere?».