“Bambole, non c’è una lira”: Ecco cosa prevede il Bilancio 2019 del Comune

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Bambole, non c’è una lira”, ma a scanso di equivoci l’avviso vale pure per i bambolotti e tanti altri ragazzotti rionali. Tutti sanno, ma meglio precisare per i giovani della seconda repubblica, che quello era il titolo di un varietà televisivo molto in voga negli anni settanta. Qualcuno ricorderà che trattava le vicende di un’immaginaria compagnia dell’avanspettacolo squattrinata e … sempre alla ricerca di finanziamenti.

Bambole, non c’è una lira” è tuttora la classica frase che ti sussurra il politico, ed il politicante portaborse, di turno quando gli proponi un’idea, magari pure buona. “Bambole, non c’è una lira”, a forza di essere ripetuto, è diventata la convinzione di tutti i cittadini trapanesi che, oggi più di ieri, improvvisamente folgorati sulla via per Valderice, frazioni comprese, così giustificano l’immobilismo amministrativo.

La verità è un’altra.

La Giunta approva il Bilancio di Previsione 2019 … ad agosto !

Il 12 agosto scorso, la Giunta Municipale di Trapani ha approvato il progetto del Bilancio di previsione 2019 [scarica qui]  (e triennale sino al 2021).

Un bilancio che prevede 229,6 milioni di euro di spese di cassa per il 2019 (e chiaramente altrettanto di entrate, dato che – ahimè – deve chiudere in pareggio). “Pulendo” tale somma di tutta una serie di valori contabili sui quali non si può intervenire (dal rimborso dei prestiti in corso all’accantonamento per crediti inesigibili, ecc.) stimo ottimisticamente che il “vero” bilancio del Comune ammonti a 93,5 milioni.

Non è vero, quindi, che il Comune non ha una lira per le bambole & c., ma ha ben 93,5 milioni di euro da destinare alla spesa. E non sono ne bruscolini e neppure “caccavetta e simenza” ! Naturalmente, come spendere bene l’ingente somma è una scelta politica della ancor maggioranza (nella corrente realtà, una scelta del sindaco). Chi governa, però, non potrebbe dire, con specchiata onestà, “Bambole, non c’è una lira”, ma dovrebbe invece dire: “abbiamo fatto altre scelte di spesa e, cari cittadini per la vostra idea, per il servizio che avete chiesto, noi che sediamo più in alto abbiamo deciso di non destinare neppure una Lira, pardon un centesimo di euro“.

Bambole non c’è una lira? Ecco dove avremmo tagliato le spese

Se solo volessero ascoltare i cittadini, troverebbero certamente spese da “ridurreper poi intervenire sulle istanze del popolo o, come si dice nel linguaggio degli uffici, sulle “missioni”.

Tra queste spese, si potrebbero valutare con attenzione:

  • i 1,5 milioni di euro, che rappresentano la spesa di cassa prevista per il sostentamento degli “Organi Istituzionali” del Comune, che per essere chiari e chiamare ognuno col proprio nome, sono: Sindaco, assessori, consiglieri comunali, dirigenti ed impiegati al loro seguito;
  • i 322.000 euro appostati per “investimenti” dei vigili urbani, oggi agenti della Polizia Locale (acquisto nuove autovetture, beni strumentali in genere, ecc.);
  • i 155.000 euro che sono destinati a supportare l’Istruzione Universitaria, ossia anche l’adesione al Consorzio Universitario. Giova ricordare che l’ex sindaco di Erice, Giacomo Tranchida chiuse il rubinetto al Consorzio Universitario; diversamente dal sindaco di Trapani che ora decide di mantenere il rubinetto aperto. A scanso di equivoci, è sempre lo stesso Tranchida rag. Giacomo !
  • i quasi 1,2 milioni di euro che saranno spesi per le attività culturali (in parte per il sostegno del Luglio Musicale e, per l’altra parte, alla Biblioteca Fardelliana);
  • i 3 milioni di euro destinati al settore sportivo per “spese in conto capitale”  (ovvero manutenzione o realizzazione di infrastrutture);
  • i 400.000 euro per lo sviluppo del turismo, o come suole dirsi, per rilanciare il turismo, quello che arriva con la vecchia corriera dal momento che altri vettori ansimano sul letto di morte, seppur amorevolmente assistiti.

E’ lecito ipotizzare che dentro le spese “grosse” del Comune di Trapani ci siano delle “sacche” di “inefficienza” ?

In caso di risposta affermativa, una attenta analisi consentirebbe il recupero di altre risorse.

Per il 2019, l’Amministrazione intende impegnare, salvo improbabili diversità di vedute a palazzo Cavarretta:

per la gestione dei Rifiuti: 22 milioni di euro;
per il servizio Idrico: 9,3 milioni;
per il trasporto pubblico locale (l’ATM): 3,8 milioni;
per la cura degli anziani, minori, disabili, soggetti a rischio e del cimitero: 23,7 milioni.

Qui la Giunta ha scelto così: Bambole non c’è una lira !

Al contrario, per diverse voci del bilancio il Comune non ha appostato alcuna somma o qualche soldino di irrisoria portata:

  • per lo sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, l’Amministrazione ha una previsione di spesa di cassa 2019 di appena 2.540 euro, appena sufficiente per una dozzina di zappe e quattro forbici da giardinaggio;
  • per il sostegno all’occupazione e alla formazione professionale appena 300 euro, sicuramente per stampare volantini, occorrendo, che però non potranno distribuirsi per il vigente divieto del volantinaggio;
  • per la ricerca e l’innovazione: alcuna somma (zero). Non c’è nulla da cercare e ricercare, evidentemente !
  • per la cooperazione e l’associazionismo: alcuna somma (zero). Basta e avanza il regolamento, ancora fresco di stampa;
  • per la protezione naturalistica e la forestazione: appena 23.572 euro. Meglio di niente, ma è veramente poco;
  • per i giovani: alcuna somma (zero). I giovani, del resto, emigrano copiosi e continueranno ad emigrare; in compenso altri arrivano via mare;
  • per la qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento: alcuna somma (zero). Anche in questo caso basta ed avanzano i buoni propositi del PAES.

In compenso, in bilancio ci sono 837 euro per il sostegno del “trasporto per vie d’acqua”: immaginiamo che la voce si riferisca al famoso progetto di Antonio D’Alì che voleva realizzare un canale navigabile in via Spalti che collegasse la Litoranea Nord con lo specchio acqueo portuale. Facendo quattro conti sono sufficienti per acquistare alcuni salvagente.

Le multe irrogate dai vigili: entrate che il Comune non crede d’incassare !

Probabilmente, per ricavare le somme per soddisfare i bisogni della cittadinanza, basterebbe incassare le multe per le sanzioni al Codice della Strada.

Invece, nel Bilancio di Previsione 2019, il Comune prevede di incassare solo il 26% delle multe (0,8 milioni di euro). Il resto delle sanzioni (quindi 2,3 milioni) che ipotizza di irrogare a cittadini ed imprese li inserisce direttamente tra i “crediti di dubbia esigibilità” ! Insomma crede che ne ricaverà un ottimo nulla.

Entrate Multe art. 208 - 2019

Bambole, non c’è una lira”, il varietà televisivo, non esiste più da oltre 40 anni. Sarebbe ora, quindi, che i politicanti locali ci dicessero la verità, senza emulare, e perfino malamente, attraverso le telecamere delle numerose TV locali, ma guardando i cittadini-elettori o contribuenti, negli occhi, in luoghi aperti o in Assemblee Pubbliche presso i Centri Sociali.

A proposito della attività di imbonitore: il progetto di Bilancio di previsione 2019 prevedere pure 11.791 euro di spese per rappresentanza del sindaco e pubblicità, 6.000 euro di spese per incarichi ad “esperti”, 2.500 euro per cerimonie autorizzate dal sindaco, 5.000 euro per spese di rappresentanza dello staff del sindaco, 359 euro di rappresentanza per i festeggiamenti del Patrono della Polizia Municipale.

In tempo di vacche anoressiche, pure i festeggiamenti per Patrono dei vigili non devono mancare.

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