Da Trieste fino a Trapani: Quindi siamo ancora in Democrazia ?
“Io e te non abbiamo nulla da dirci …Tu scrivi sempre minchiate contro di me”. In uno Stato dove la Guida della Nazione, rifiutasse di incontrare ed ascoltare un cittadino, un oppositore politico, un giornalista, un blogger, oppure tentasse di giustificare questa sua acredine per le critiche ricevute, ma veritiere nei fatti, potremmo ancora affermare convintamente di trovarci in DEMOCRAZIA?
Che cos’è la Democrazia? Qualcuno potrebbe rispondere che è il semplice diritto al voto, qualcun altro che è la facoltà di esprimere dissenso da chi detiene – provvisoriamente – la Guida della Nazione.
In verità, più in generale, Democrazia è quella forma di governo dove c’è “partecipazione politica”.
Una assai famosa e conosciuta enciclopedia ci spiega che «le costituzioni delle moderne democrazie di massa riconoscono a tutti i cittadini il diritto di “partecipare alla vita politica” in varie forme:
- esprimendo i loro punti di vista;
- associandosi con altri in organizzazioni politiche o politicamente rilevanti;
- partecipando alle consultazioni elettorali;
- cercando di influenzare, in un senso o nell’altro, le élites politiche e, quindi, le decisioni del sistema politico, oltre a tanti altri modi, leciti ed ovviamente pacifici e … democratici.
Tra gli “altri modi” , anche il semplice seguire le notizie della politica, di esprimere le proprie opinioni sugli atti di governo, anche attraverso un blog o un social, di “interagire” col governo stesso mediante istanze e petizioni.
Il pericolo della Tirannia
Se un muro si alzasse tra la Guida della Nazione (o del singolo piccolo Comune) e il cittadino, singolo o associato, se la Guida dicesse al cittadino “Io e te non abbiamo nulla da dirci”, di fatto impedendogli di esternare il proprio pensiero, allora cesserebbe d’imperio la “partecipazione politica” e la Democrazia indebolita potrebbe involversi fino alle estreme indesiderate condizioni.
«Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l’illusione di essere sovrano», sosteneva un tal Benito Mussolini.
Per Luigi Pirandello, «la tirannia più balorda e più odiosa [è] la tirannia mascherata da libertà».
Non voglio qui stancare citando altri filosofi e menti pensanti d’ogni tempo, tuttavia non posso non richiamare le norme vigenti che si applicano dalle Alpi al Monte Erice, fino a Torre di Ligny, attraversando Valderice, Fico e Passo-dei-Ladri.
Un po’ di norme sui Diritti alla Partecipazione Politica
L’articolo 49 della Costituzione italiana, concede ai cittadini il diritto politico di poter «concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». Il successivo articolo 50 aggiunge che «tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità».
Il Decreto Legislativo 267 del 18 agosto 2000 (“Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”) dedica il proprio articolo 8 alla “Partecipazione Popolare”. Qui afferma che «i Comuni […] promuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale». La norma aggiunge che gli Statuti comunali devono prevedere «procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi». Vanno, ovviamente, anche assicurate «garanzie per il loro tempestivo esame».
Tra gli altri istituti, gli Statuti Comunali di tutta Italia prevedono quello dell’Udienza. «Il Sindaco, gli Assessori, il Presidente del Consiglio e chiunque eserciti funzioni delegate dal Sindaco sono tenuti a dare udienza […] in giornate prestabilite» (quello del Comune di Trapani, lo prevede al comma 6 dell’articolo 96).
Non rispettare le norme di legge sulla partecipazione è inammissibile!
Questa è la lex specialis, ma adesso passiamo dalla teoria della legalità alle forme rozze ed arbitrarie che qualche cafoncello vorrebbe far valere. Esemplificando, se un Sindaco rifiutasse di dare udienza ad un cittadino residente ed in possesso dei diritti civili fondamentali, oppure che gli dicesse “Io e te non abbiamo nulla da dirci”, nascondenfosi o giustificandosi temerariamente cosi :
– “Tu scrivi sempre minchiate contro di me”,
non sarebbe ammesso o giustificato in nessuna città dell’Italia, neppure in una borgata rurale popolata solo da bovari disabituati a stare tra la gente. Da Trieste in giù, fino a dove inizia l’Italia, cioè Trapani, con la sua punta rappresentata dalla Torre di Ligny, luogo ideale per celebrare i matrimoni civili.
Non encomiabile, anzi più grave, sarebbe la condotta dell’eventuale discepolo del predetto individuo, che si sforzasse, ma senza riuscirci, per giustificarlo: «che vuoi, è il suo carattere!». Come a dire, non infierire, è solo un monellaccio.
Il Sindaco non è una persona, ma una Istituzione.
A Palazzo comunale non incontra amici, parenti e seguaci ma i cittadini, siano sostenitori o sostenitori di altre linee di pensiero. L’udienza non va concessa solo ai giornalisti vicini, ben sostenuti direttamente od indirettamente attraverso le casse delle SpA, ma anche a chi scrive criticando senza offendere.
Questa è Democrazia, se vi pare, tra realtà e fantasia. A buon intenditore, poche parole!
Visto che sono solito scrivere che la democrazia è parola e non l’ho trovato scritto in codesta trattazione lo riporto. In altri termini il concetto è stato ribadito varie volte, ma non con questa espressione ermetica. Mi ripeto “LA DEMOCRAZIA È PAROLA “
Ritengo, che sarebbe indispensabile istituire un Comitato di pluri Cittadini iscritti per far valere tutto quanto compete in materia di Diritti verso i Cittadini e su chi ne diritto (Giornalisti, Blogger, etc.). ovvero: fare in modo ed in maniera che in pochi minuti, si possa contare su centinaia, migliaia di firme pronte a richiedere risposte scritte da chi, nella P.A. è tenuto a darle. Altresì, per richiedere con tempestiva urgenza l’utilizzo del WatsApp Comunale ove Tutti i Cittadini possano comunicare anche con foto ed in tempo reale per tutto quanto concerne la funzionalità Amministrativa su tutto quanto compete per il Cambiamento.radicale del sistema marcio.