LA MARCIA DELLA MIDIAL

I lavoratori della Midial hanno manifestato lungo le strade cittadine per gridare forte il proprio stato di disagio e la loro paura di rimanere senza lavoro.

Qualcuno dirà che è il mercato, che è la dura legge dell'economia che esige il suo prezzo per poter andare avanti. In fondo l'economia di mercato è questa: si passa sopra l'uomo confidando nel fatto che perseguendo il profitto individuale poi alla fine tutta la società starà meglio. Ma andatelo a raccontare a questi 125 lavoratori sull'orlo del baratro (lavorativo).

Pubblichiamo le riflessioni, sotto forma di intervista, di un lavoratore della Midial.

 

Come è andata la manifestazione?

Per natura sono pessimista, lo faccio un po per scaramanzia anche se non sono superstizioso e scaramantico, un po per prepararmi sempre al peggio, così da vaccinarmi alle delusioni. Anche nell'organizzare questa manifestazione ero scettico, pessimista; temevo molto questo appuntamento, dopo tutto nella storia della Midial non si ricorda mai un solo minuto di sciopero, l'ombra di una manifestazione, un segno di dissenso.

E invece….

Eppure il malumore esiste da anni, in intensità altalenanti ma c'è ed è evidente. Negli ultimi due anni poi è una costante e questo perchè la situazione è molto grave: continua e inarrestabile dismissione delle attività produttive, continua riduzione del personale, rincorrersi delle voci di crisi e licenziamenti. Eppure fin qui, incredibilmente, nessuno aveva mosso un solo dito, anzi, se qualcuno dall'esterno o dall'interno si era azzardato a chiedere chiarezza, l'unico effetto sortito in azienda era sempre stato il chiudersi a riccio dei lavoratori, a protezione del capo.

Questa protezione che scattava a favore del datore di lavoro da cosa era dettata?

Questo atteggiamento non era dettato da sincera convinzione verso la bontà dello stesso, tanto è vero che poi gli stessi alimentavano un continuo chiacchiericcio in senso opposto, però, quando si trattava di passare dalle lamentele ai fatti, era tutta un'altra storia.

Sulle dinamiche interne alla Midial ci sarebbe da scrivere interi trattati di sociologia, ma non è questo che mi interessa oggi. Oggi mi interessa sottolineare la novità, e la novità è che alla prima manifestazione organizzata vi è stata un'adesione massiccia dei lavoratori, che ha compreso tutti i reparti e tutte le categorie di contratti presenti in azienda. E' stata una manifestazione molto tranquilla, senza eccessi e senza offese, ma determinata a dire un grosso NO ai licenziamenti annunciati ed imminenti, un grosso NO a chi prende finanziamenti e poi licenzia, un grosso NO ai politici che vengono in azienda a prendere voti e  poi si dimenticano di noi.
Ero emozionato , per quello che ho passato negli anni passati non credevo che i miei occhi avrebbero visto mai quel che hanno visto questa mattina.

Ma è servita a qualcosa questa manifestazione?

Non so a cosa sia servita, so di certo che sarebbe stata molto più utile se fatta qualche anno fa. Da noi c'è la brutta abitudine di chiedere aiuto solo quando ormai c'è ben poco da fare; però una manifestazione corale e gioiosa come quella odierna è comunque un ottimo risultato innanzitutto per i lavoratori stessi, per quei lavoratori che per una volta nella vita hanno avuto il coraggio di esporsi un po, di non nascondersi come al solito.

E adesso?

Penso che comunque vada, questi lavoratori da oggi saranno più in pace con se stessi, più fieri di se, potranno guardarsi allo specchio con più autocompiacimento, e questo, anche se non si mangia, è qualcosa di molto importante nella vita. Per il resto, cioè per l'aspetto pratico della vicenda, ancora sarà tutto da scrivere, ma certo, quando ci presenteremo all'ufficio provinciale del lavoro il giorno 18 Aprile, e poi in prefettura il giorno 23, questi enti dovranno tenere conto di una novità assoluta: la midial esiste, i suoi lavoratori esistono e sono davvero in carne ed ossa, e chiedono aiuto con forza. Fin qui non lo erano mai stati, fin qui erano sempre stati dei numeri, corpi animati ma non pensanti, quasi degli zombi.

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