Lo scandalo Toscano: C’è qualcosa che non affiora dalla nebbia ericina
Già il 13 novembre 2019 il Pubblico Ministero che indagava sui parcheggi, tanto cari ai Toscano Brothers, l’uno consigliere e l’altra sindaca, aveva depositato in cancelleria la richiesta di arresti domiciliari per i due esponenti politici.
Da allora è passato oltre un semestre.
Restano ancora aspetti oscuri nell’inchiesta giudiziaria che ha scosso qualche testa, oltre quella della sindaca Daniela, nella Giunta Municipale di Erice.
Perché il Giudice Caterina Brignone, dopo aver deciso di applicare il solo divieto di ingresso degli imputati nei territori comunali di Trapani e di Erice, ha mandato in esecuzione il proprio provvedimento, dopo circa otto mesi, cioè il 7 luglio 2020 ?
Il rinvio o ritardo delle notificazioni è stato causato dalle festività del natalizie e di Capodanno (dicembre 2019), oppure dall’epidemia di Covid-19 (marzo 2020) od anche c’è dell’altro che non è ancora di pubblico dominio ?
Non vanno escluse tutte le ordinarie ipotesi, oltre il tempo della necessaria meditazione, prima di emettere delicati provvedimenti giudiziari che lasciano il segno.
Giacomo Tranchida ha un ruolo nei fatti del caso parcheggi di Erice
Sicuramente un ramo dell’inchiesta conduce a Trapani, al sindaco Giacomo Tranchida, l’astro attorno a cui ruotano i pianeti minori e gli asteroidi.
Scrive, in proposito, la giudice Brignone :
« Tranchida si abbandonava ad espressioni esplicitamente denigratorie verso [il signor Riccardo Agliano, il soggetto con la cui denuncia è scaturito il procedimento penale a carico di Daniela Toscano + 6 ] »,
Il sindaco del capoluogo è indagato per diffamazione? Oppure anche per altre fattispecie delittuose ?
Non ci sono elementi chiari, e comunque ufficiali, per affermarlo.
Nel provvedimento della GIP Brignone, di certo, c’è scritto solo « sindaco di Trapani Giacomo Tranchida nei confronti del quale si procede separatamente »: riferito al capitolo del reato ex art. 595 – diffamazione aggravata – in ordinanza.
Lui stesso, Tranchida, ha dichiarato di non aver ricevuto, al momento, avvisi di garanzia, eccetto quelli per le denunce contro di lui da Enrico Rizzi e dal consigliere Giuseppe Lipari, e di aspettare, invano, da tempo un certificato di carichi pendenti dal Tribunale (!).
L’informazione trapanese ha già assolto il sindaco Tranchida
Anzi, la giornalista Ornella Fulco di TrapaniSì, inserendo il termine “diffamazione” entrovirgolette nel suo articolo di commento di ieri, sembra sostenere che lei non ravveda alcuna diffamazione nell’operato di Tranchida che si limita a definire l’Agliano, nel corso di una conferenza stampa del 13 febbraio 2019, « un imprenditore pluripregiudicato, fallito e quant’altro ».
Se il titolo è frutto suo, e non del direttore del suo giornale, la giornalista Fulco si ergerebbe a giudice facente funzioni del caso Tranchida, con ciò pronunciando la sentenza di assoluzione, senza se e senza ma !
A sensazione, c’è del marcio nell’informazione trapanese !
Si badi bene, non questa non è una esternazione autoctona, trae spunto dalle pubbliche dichiarazioni rese dal Procuratore Aggiunto di Trapani, il dott. Agnello: « In questo territorio molte testate giornalistiche fanno politica attiva e diventano casse di risonanza di questo modo di fare politica ».
AGGIORNAMENTO ore 15:20
In riferimento al generale diritto di critica ed in particolare alle mie critiche rivolte al titolo dell’articolo “La sindaca Toscano e la “diffamazione”, in conferenza stampa” pubblicato dal giornale online TrapaniSì, ho interloquito poco fa – allo ore 14:15 circa di oggi 10 luglio 2020 sulla mia utenza telefonica 373 – 7509121 – col direttore della testata TrapaniSi, Nicola Conforti, il quale ha voluto suggerirmi una diversa lettura del titolo.
L’interpretazione autentica
Il direttore Conforti mi ha spiegato che il suo giornale non emette sentenze, né di assoluzione né tantomeno di condanna. Il suo giornale si limita a riportare “l’informazione positiva” come da slogan di TrapaniSì.
Nel caso specifico, la mia – a dire del direttore Conforti – è stata una cattiva interpretazione della volontà del giornalista che ha citato il vocabolo virgolettato “diffamazione”, semplicemente per far intendere che lo stesso fosse estrapolato dall’ordinanza del magistrato, dott.sa Brignone.
La mia interpretazione
Ho replicato al direttore Conforti spiegando l’estrema buonafede della mia lettura, sostenuta dal testo dell’enciclopedia “Treccani” : « Nelle citazioni e con il discorso diretto, le virgolette più adoperate nell’uso comune sono quelle basse. Le virgolette alte vengono utilizzate soprattutto per segnalare l’uso particolare di una parola ». Le virgolette usate nel titolo in parola erano “alte” del ché la mia interpretazione.
Conclusioni
Prendo atto della Sua siddetta precisazione e mi dolgo averne dato una diversa. Probabilmente, l’intento del giornale non è stato, almeno da me, interpretato immediatamente come da successiva odierna interpretazione autentica.
Dispiace, tuttavia, che proprio quando il Procuratore Aggiunto, dott. Agnello, ha dato notizia del “record” di denunce per diffamazione registrate in questa nostra Trapani, il giornale e/o i giornalisti della testata in parola hanno ritenuto opportuno di agitare lo stesso strumento di querela nei confronti di chi, come me, ne ha reiteratamente subite per aver provato a fare una diversa forma di informazione, senza il sostegno della pubblicità, senza sponsor, senza padrini e senza padroni.
Sarà pure meno positiva, ma è certamente più volta, a mio parere, a denunciare cosa non va nelle Amministrazioni locali.
Comunque sia, o comunque sarà, se ho sbagliato, anche senza dolo e senza volerlo, la Giustizia mi punirà.