DETTO FUORI DAI DENTI …

Le urne si sono chiuse da poche ore e già montano le critiche e le accuse. Grazie ai forum sul web si può facilmente lanciare strali sulle persone. A volte avendo il coraggio di identificarsi, anche e soprattutto nel rispetto dei potenziali interlocutori, altre volte celandosi dietro anonimati camuffati. Non posso, e non voglio sfuggire a nessuna delle critiche che mi sono e che mi verranno fatte. Io non sono abituato a fuggire. Il mio non vuole essere un commento del dato elettorale.

E’ facile, infatti, a posteriori, vantare saggezza e lungimiranza. Così come è facile fare della denigrazione tout court, senza mostrare le proprie storie personali fatte di nomi, cognomi (soprattutto), volti e professioni.

LA MIA SCELTA

« Per quel che mi riguarda, poi, ho spiegato pubblicamente le ragioni politiche che mi hanno portato a considerare più credibile l’opzione Buscaino a quella di Ortisi.

Continuo a ritenere, infatti, che sol perché si scrive “a sinistra” sui loghi elettorali, o si grida al fascista, o si accusano gli altri di essere dei “moderati”, non rende più “estremisti”, più radicali. Questo estremismo non solo è stupido, ma serve a confondere e, in ultima analisi, finisce coll’essere l’utile sostegno ai vari Oddo, Papania, D’Alì, etc…

Non mi sarei candidato se i ragazzi di Trapani è Giovane non mi avessero messo dinanzi ad un problema di coscienza: tu sproni i giovani all’impegno ed oggi ti tiri indietro? Per me, ancora, la politica è fatta di pulsioni e di passioni, insomma di vita».

LE RAGIONI DELLA SCONFITTA

« La battaglia elettorale è stata persa, ma da questa sconfitta – a mio modo di vedere – sono arrivate numerose rivelazioni. Alcune hanno semplicemente confermato che esiste un patto (forse non scritto) tra DS, Margherita e Tonino D’Alì per la spartizione della provincia di Trapani (Valderice, Marsala e Alcamo da un lato; Trapani, Erice, Castelvetrano e la stessa Provincia dall’altro). Altre hanno chiarito che non esiste un centrosinistra a Trapani. Che qualcuno cioè, ha abdicato al suo ruolo politico di costruzione del centrosinistra. Che la rendita dell’opposizione fa comodo a questa classe dirigente.

Forse queste sembreranno considerazioni di poco conto. Tuttavia, dal punto di vista politico – come in analisi – bisogna realizzare il “lutto” per poterlo elaborare.

Noi che insistiamo a definirci di sinistra, con i limiti annessi, avevamo bisogno di sbattere contro questo muro. La gente che s’illudeva aveva bisogno di questo trauma. Questa batosta era indispensabile per comprendere che questa classe dirigente non merita alcuna considerazione, perché si è svenduta la nostra fiducia ».

ADESSO COSA FARE

« Mi avevano chiesto, mentre mi trovavo davanti al comitato di Mario Buscaino, cosa ne pensassi del risultato elettorale, del centrosinistra e del nascente Partito Democratico. A me che del partito democratico non frega nulla ho risposto così come penso: il contenitore deve poter contenere nuovi contenuti (scusate il gioco di parole), quindi una nuova classe politica, altrimenti servirà nuovamente a far campare di rendita i signori che ho citato sopra.

Mi batto da mesi per la Costituente delle sinistre, per un’aggregazione laica e moderna a sinistra. Questo da fastidio? Quest’impegno impedisce alle masse di partecipare? La mia presenza turba le orde oceaniche di giovani pronti all’azione?

Se è così, proprio per il bene che voglio all’obiettivo, mi faccio mestamente da parte. Non sia mai che la mia persona possa impedire il confronto ed il rilancio di questa forza preponderante a Trapani. Ma, sia chiaro, chi nega il suo impegno delegando la responsabilità all’impegno degli altri, è un codardo oltre che un meschino. Solo nel confronto, libero e leale, l’impegno può essere valorizzato. Chi pretende il ritiro degli altri per avere più spazio, chi reclama calci in culo a destra e mancina, sappia che per dare i calci bisogna avere il proprio sedere scollato dalla sedia, le gambe in movimento ».

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