Le Liste Civiche? A Trapani sempre in sofferenza
Delle 13 liste che hanno partecipato alle elezioni comunali di Trapani dello scorso giugno, sono una poteva definirsi sinceramente “Lista Civica”, ovvero espressione di normali cittadini: “Città a Misura d’Uomo”.
Le altre liste, infatti, erano espressione di partiti politici (Forza Italia, UDC, Partito Democratico, Partito Socialista, Cinque Stelle) ovvero liste elettorali create per l’occasione, ovvero per sostenere quelle dei partiti, oppure ancora liste personali (Liste Fazio).
In definitiva, i cittadini – stando al risultato di “Città a Misura d’Uomo”, 534 voti, 1,71%, riportato dal quotidiano “Repubblica” – sembra credano poco a “se stessi” e preferiscono l’abbraccio dei partiti classici.
Ma è sempre stato così, a Trapani? Proviamo ad andare a ritroso nel tempo.
Elezioni comunali 2012: solo 418 voti per Luigi Fasoni
Facciamo un salto indietro di cinque anni, alle comunali 2012, quindi. Qui rileviamo la presentazione di 15 liste.
Nessuna lista, in quell’occasione, poteva, definirsi “Lista Civica”.
Era presente, tuttavia, la lista indipendente “Fratelli d’Italia – Partito del Popolo Siciliano” collegata alla candidatura a sindaco dei Luigi Fasoni e che raccolse appena 418 voti (1,13%), per come riporta sempre il quotidiano “Repubblica”.
In aggiunta a questa lista, si presentarono i soliti classici partiti Forza Italia (all’epoca PDL), Futuro e Libertà (FLI, ex AN), UDC, e Partito Socialista (i Riformisti la sigla usata) – a sostegno dei due candidati delle destre Vito Damiano e Giuseppe Maurici; il Partito Democratico e Sinistra e Libertà che sostenevano la prof. Sabrina Rocca, Italia dei Valori che sosteneva la candidatura a sindaco dell’avvocato Giuseppe Caradonna, i Verdi (0,6%, 260 voti) col candidato sindaco individuato nel musicista Vincenzo Marrone D’Alberti.
Erano presenti, infine, anche una lista personale dell’avv. Fazio (che sostenne il candidato Damiano) e la lista personale dell’ing. Nola e di Giovanni De Santis (quest’ultima giunse al 4,02% ovvero 1.485 voti) che sosteneva lo stesso Nola.
Il gruppo politico de “Fratelli d’Italia – Partito del Popolo Siciliano” non avrà alcun seguito e il relativo progetto si estinse con la partecipazione a quella tornata elettorale. Nola, invece, cinque anni dopo, si candiderà al consiglio comunale con Forza Italia.
Elezioni comunali 2007: 700 voti ciascuna per le civiche maggiori
Cinque anni prima, nel 2007, le liste presentate per le elezioni comunali furono addirittura 18 (un record!).
Le “Liste Civiche” presenti possono essere individuate in quelle del “Partito Umanista” (0,4%, 149 voti, qui il link alla solita pagina informativa di “Repubbica”) che sosteneva la candidatura a sindaco di Natale Salvo, in “Autonomia E’ Sviluppo” (1,8%, 729 voti) che sosteneva la candidatura dell’arch. Carlo Foderà e, infine, in “Uniti per Trapani” (1,8%, 714 voti) promossa dall’avvocato Nino Sugamele e che sosteneva il candidato sindaco di sinistra Giuseppe Ortisi (Verdi).
Le altre liste? Oltre ai soliti partiti (Forza Italia, UDC, Alleanza Nazionale, a destra che sostennero l’avv. Girolamo Fazio; Partito democratico, Partito Socialista – SDI nel centro-sinistra che sostenne l’arch. Mario Buscaino) e solito liste elettorali di supporto, al contenitore che raggruppò la “Sinistra” attorno a Ortisi (Verdi, Rifondazione e Città Futura) erano presenti delle sigle partitiche neo-nate (o rinate) ma che dureranno solo per quell’anno: “Italiani nel Mondo” e “Democrazia Cristiana”.
Purtroppo tanto il progetto civico dell’architetto Carlo Foderà quanto quello dell’avvocato Antonino Sugamele cessarono all’indomani dello scrutinio del voto. Natale Salvo, invece, continuò, sia pure sottotraccia, il proprio impegno approdando, tempo dopo, alla costituzione di “Città a Misura d’Uomo”.
Elezioni comunali 2001: circa 800 voti ciascuna per le due civiche
Furono 17 le liste che si proposero alle comunali di inizio millennio.
I partiti si coalizzarono attorno alle figure dell’arch. Vito Corte (il Partito Democratico con i suoi antesignani DS e Margherita, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori) e dell’avv. Girolamo Fazio (Forza Italia, Alleanza Nazionale, i partitini nati dallo sfaldamento dell’ex Democrazia Cristiana e che poi formeranno l’UDC).
A parte le solite liste semplicemente elettorali di sostegno ai due candidati maggiori, la coalizione di Corte ottenne anche l’adesione di due vere “Liste Civiche”: “Città Futura” promossa soprattutto da Rino Marino (raccoglie il 2,04% e 793 voti, come si rileva dal sito di “Repubblica”) e “La Voce del Cittadino” promossa da Crispino Di Girolamo e Salvatore Savona (che raccoglie il 2,18% e 848 voti).
Nel 2001, furono presenti pure due candidati sindaco indipendenti ma facevano chiaro riferimento al Partito Radicale (il prof. Giacomo Augugliaro coi i suoi “Radicali per la Libertà” ottenne lo 0,57% e 220 voti) e ai Sicilianisti (Nino Maisano con “Federalisti Siciliani” ottenne lo 0,61% e 236 voti).
Dopo le elezioni, della lista “La Voce del Cittadino”, nata dai malumori degli abitanti del centro storico, non si sentirà più parlare.
Città Futura invece, nata all’epoca come soggetto molto partecipativo, non si presentò più come formazione indipendente ma vivrà più a lungo, sostenendo alle provinciali 2003 il candidato Baldo Gucciardi (oggi PD), e quindi confluendo, infine, nel 2007, nella Lista Unica della Sinistra (“A Sinistra”) con risultati non apprezzabili.
Insomma, la storia più recente lo conferma: i progetti civici non hanno mai ricevuto un consenso significativo e determinante e hanno avuto una durata nel tempo molto ristretta.
Qualcuno s’arrischia a ipotizzare un perché?