In estate attenti all’ozono cattivo!
TRAPANI, 23 AGO – Solitamente siamo portati a pensare all’Ozono come un gas benefico che preserva la vita, ma questo è vero solamente per quello che si forma nella stratosfera (Ozono “buono”). Le cose cambiano drasticamente quando l’Ozono si forma nella bassa troposfera (Ozono “cattivo”).
Qui, le condizioni favorevoli per la sintesi dell’Ozono si verificano in estate nelle grandi aree urbane, durante le ore più calde della giornata in condizioni anticicloniche con scarsa o assente ventilazione ed elevata concentrazione di inquinanti.
Accade, infatti, che i gas prodotti dalla combustione dei motori a scoppio, associandosi ad elevate temperature ed intenso irraggiamento solare (smog fotochimico), si comportino da catalizzatori per la formazione dell’Ozono. L’Ozono è un gas instabile fortemente ossidante e tossico.
L’unico modo per abbassare la concentrazione di Ozono troposferico, è quello di limitare il traffico, in attesa che si modifichino le condizioni meteorologiche che ne hanno permesso la sintesi (FONTE: Centro Meteo Italiano).
L’ozono troposferico non è un inquinate primario, ossia emesso in atmosfera direttamente, ma è un inquinante secondario, prodotto dalla reazione dell’ossigeno con il biossido di azoto (NO2) ed il contributo dei composti organici volatili (COV), in presenza di forte irraggiamento solare e di elevate temperature.
Per quanto concerne la salute l’ozono è un forte ossidante, in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio anche a basse concentrazioni, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare.
I soggetti più a rischio sono in primis i bambini, seguiti dai soggetti sani che fanno attività all’aperto (FONTE: 3B Meteo).
Provvedimenti di limitazione del traffico all’interno di un’area urbana, ad esempio, possono produrre una diminuzione locale della concentrazione di alcuni inquinanti primari, ma difficilmente possono essere in grado di influenzare lo sviluppo dei processi fotochimici in quanto questi si manifestano su scale ampie …
Gli unici provvedimenti da assumere sul breve periodo possano essere provvedimenti finalizzati alla limitazione dell’esposizione dell’intera popolazione (stato di allarme) o dei gruppi più sensibili di essa (stato di attenzione).
La limitazione dell’esposizione può essere raggiunta mediante una corretta informazione alla popolazione. Il periodo di massima concentrazione è compreso in genere tra le 12 e le 15 nel periodo estivo, mentre le massime concentrazione sono attese nelle aree suburbane sottovento alle aree di massima produzione di precursori (aree industriali, grossi centri urbani e nodi di intenso traffico) (FONTE: Arpa Emilia Romagna).