La Consulta non funziona, Mourad Aissa pensa alle dimissioni
Trapani, 21 gennaio 2015 – La Consulta Comunale dei cittadini stranieri residenti a Trapani si è rivelata un fiasco. La Consulta, infatti, eletta il 15 dicembre 2013 è, nei fatti, inattiva.
L’Organismo, istituito a seguito di delibera del Consiglio Comunale, in ossequio ad una previsione di Legge ed un interessamento della Giunta Municipale di Trapani, secondo quanto dichiarato dal sindaco Vito Damiano avrebbe «aperto la strada del dialogo e confronto fattivo verso la completa integrazione dei cittadini stranieri che hanno scelto la nostra città per costruire la propria attività lavorativa e familiare».
Sempre Damiano, per la elezione della Consulta degli stranieri, si auto riconosceva, per questa iniziativa, «maturità civile nonché ampia visione e apertura al futuro».
Purtroppo, in breve tempo, «l‘ampia visione» è sfumata ed è divenuta miopia!
Mourad Aissa, tunisino, presidente della Consulta, denuncia come la Burocrazia del Comune di Trapani, da mesi, si rimpalla la responsabilità di individuare una sede per permettere alla Consulta stessa di riunirsi e confrontarsi cogli altri residenti stranieri.
I funzionari dei Servizi Sociali – a ciò individuati, invece, dal Regolamento della Consulta degli Stranieri – sostengono che devono essere gli omologhi del Patrimonio a «trovare» i locali comunali adeguati; quelli del Patrimonio dicono che il Comune non possiede locali (!), almeno a sentire Mourad.
Invero il presidente del Consiglio Peppe Bianco si sarebbe fatto avanti e messo l’Aula Consiliare di Palazzo Cavarretta a disposizione per le «sole» riunioni del «plenum» della Consulta. Ma questo, per il presidente Mourad Aissa, non è sufficiente. Lo stesso Bianco, peraltro, non avrebbe mai invitato il suo omologo straniero alle sedute di Consiglio, benchè ciò sia espressamente previsto dal Regolamento della Consulta degli Stranieri.
Il presidente della Consulta degli Stranieri, però, un locale l’aveva trovato: l’ex-Cartoleria Pons (ed Ex-Distaccamento della Polizia Municipale del Centro Storico), in Piazza Scarlatti. Si era ripromesso di, a spese degli immigrati, provvedere al suo recupero e ristrutturazione.
Il sindaco Vito Damiano in persona, però, ha negato l’uso dell’immobile. Sembra che il primo cittadino abbia altri oscuri progetti per l’immobile, oggi abbandonato e vandalizzato.
Nel frattempo i mesi passano e gli stranieri restano senza locale dove riunirsi e così attivare quella sorta di «sportello» di ascolto ed informazione che era nelle idee del presidente Mourad Aissa.
Il «dialogo e del confronto fattivo», fra Vito Damiano e Mourad Aissa sembra che non ci sia mai stato.
Almeno a sentire il presidente della Consulta che, nel frattempo, ipotizza a breve un gesto eclatante ed «estremo»: le dimissioni dalla carica e dalla Consulta, non se la sente di prendere in giro la sua Comunità, rivestendo una carica di responsabilità ma non avendo gli strumenti per lavorare.