Serve una Consulta del Turismo a Trapani?
Trapani, 1 febbraio 2015 – Di turismo, a Trapani, non si parla più. Dopo l’attenzione dei mesi scorsi, più che altro connessa alla semplice firma della convenzione fra Camera di Commercio e Comuni da una parte e Ryanair dall’altra, di come attirare flussi turistici e di come gestirli sul territorio non si parla più.
Eppure il Turismo, oggi, a Trapani, rappresenta l’attività fondamentale per lo sviluppo economico del territorio. Basta ricordare, grazie al connubio Birgi-Ryanair, la positiva evoluzione nel numero di strutture ricettive, di ristorazione e di intrattenimento.
Avevamo scritto, qui, lo scorso 10 dicembre, in “Cartoline da Trapani che aspettano d’essere spedite”, come a da noi sia assente «il “Marketing” territoriale per sfruttare al meglio le linee che oggi collegano diversi aeroporti a Trapani», avevamo, suggerito, in proposito, di “spedire”, in giro per l’Italia lo spettacolo del recital di poesia sul capoluogo scritte da Renzo Cremona «uno spettacolo unico, una vera e propria “Cartolina” della nostra Città».
Altre iniziative si potrebbero, certamente, mettere in campo. Ma in assenza di un ruolo pregnante della Camera di Commercio, e della figura di un competente assessore al turismo, perché non provare a coinvolgere direttamente gli operatori del settore? Ci aveva provato, con un Forum-Interviste Luca Sciacchitano virtualmente sul proprio sito web (22 settembre 2014: “Il Turismo nostro futuro? Se ne dibatte in rete”).
Altrove al Forum virtuale, ne hanno preferito, e giustamente, uno reale.
Il Comune di Noto, ad esempio, già il 28 luglio del 2009, con delibera del Consiglio comunale n. 35, ha istituito la “Consulta Comunale per il Turismo”. Un luogo istituzionale dove, senza gettone di presenza, s’incontrano amministrazione, pro loco, associazioni di categoria, per esprimere «pareri non vincolanti» certo, su «programmazione delle iniziative di intrattenimento e promozione turistica di interesse locale, strategie comunicative e azioni di marketing rivolte ai mercati italiani e stranieri; iniziative atte a migliorare l’ospitalità e l’offerta turistica locale; gestione di uffici di informazione ed accoglienza turistica».
Tutti settori, guarda caso, che a Trapani, risultano poco curati o, comunque, al centro di polemiche per il mancato coinvolgimento, dei diretti interessati, nelle iniziative proposte dall’Amministrazione.
Quindi, valutato, come l’art. 91 dello Statuto del Comune di Trapani, stabilisca chiaramente che il Comune dovrebbe favorire e valorizzare «le libere forme associative quale strumenti di formazione alla solidarietà e alla democrazia» e che il successivo art. 94 prevede la possibile creazione di “Consulte”, riteniamo che l’esperimento di Noto possa essere ben seguito dalla nostra Città.
Sempreché l’Amministrazione Damiano, e il Consiglio Comunale, abbiano a cuore tanto il turismo quanto la partecipazione democratica alle scelte.