Provenza, Amnesty: Troppe bufale sui migranti
“Si l’accoglienza, si aiutare gli stranieri. Ma agli italiani chi pensa?”. Questo il luogo comune dietro il quale si nascondono certi partiti politici demagoghi che, nel malcontento generale, provano a raccogliere il consenso attorno ai propri uomini ed interessi.
Anche di questo, naturalmente, s’è parlato, ieri, durante la Conferenza-dibattito “Da Trapani per i Diritti”.
A trattare il tema Giuseppe Provenza, catanese trapiantato da anni a Palermo, e rappresentate di Amnesty International in Sicilia.
La prima “bufala” è quella che l’Italia paghi 35 euro al giorno agli immigrati. Perché non darla ai disoccupati italiani, ci si domanda la gente?
E Provenza spiega come questa somma, in realtà, non vada direttamente agli immigrati ma proprio agli italiani, ad italiani che così trovano occupazione, impegnati colle cooperative che svolgono servizi per l’accoglienza degli immigrati. Proprio il sito Bufale.Net dettaglia bene quanto Giuseppe Provenza accenna nel proprio intervento.
Qui si legge, addirittura, che, alla fin fine, i Fondi spesi nell’accoglienza provengano, non già dai contribuenti italiani, ma dall’Unione Europea, dal “Fondo Europeo per i Rifuguati”, che ha stanziato poco più di 100 milioni di euro all’anno a tale titolo [vedi, per dettaglio, ad esempio: la Decisione n. 573/2007/CE].
Ulteriori approfondimenti, per chi volesse, sono reperibili sul sito del Ministero degli Interni – Servizio centrale Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati.
La seconda “bufala” è che quello che, comunque, gli stranieri in Italia costano, costano in servizi (casa, scuola, ecc).
Ancora Giuseppe Provenza ha illustrato una tabella dalla quale emerge una sostanziale parità costi/ricavi anche se, a voler essere pignoli, gli immigrati lasciano all’Italia oltre un miliardo di euro più di quanto ricevano.
«Il rapporto tra la spesa pubblica per l’immigrazione, da una parte, e i contributi previdenziali e le tasse pagate dagli immigrati, dall’altra, mostra che, anche nell’ipotesi meno favorevole di calcolo (quella della spesa pro-capite), nel 2011 gli introiti dello Stato riconducibili agli immigrati sono stati pari a 13,3 miliardi di euro, mentre le uscite sostenute per loro sono state di 11,9 miliardi, con una differenza in positivo per il sistema paese di 1,4 miliardi. L’obiezione ricorrente secondo cui l’integrazione degli immigrati costa troppo all’Italia, quindi, non trova riscontro nell’analisi delle singole voci di spesa e nel quadro che ne deriva», a conferma, si legge su “Coscienze in Rete”.
Che poi gli stranieri siano, prevalentemente, provenienti dall’Europa (dalla comunitaria Romania 933.000 dati 2012, e da Albania 502.000 nel 2013 ed Ucraina 233.000 sempre nel 2013) piuttosto che dal resto del mondo (Marocco 524.000 nel 2013, Cina 320.000 ancora nel 2013) è una “notiziona” forse poco risaputa da chi parla di “invasioni” (gli stranieri residenti alla fine del 2013 sono risultati 4.922.085 su una popolazione di 60.782.668, con un’incidenza dell’8,1%).
Al seguente link, un breve ed utile Dossier Immigrazione (2014), curato dal “Centro studi e Ricerche IDOS“.
Chissà, però, se di fronte ai numeri, i demagoghi si convincano. Temiamo che non gli convenga. Quant’è brutta la politica quando disonesta.