Riparte la cementificazione? Damiano mette mano al PRG
Trapani, 16 febbraio 2015 – Quasi in sordina, non se ne parla proprio, ma al Comune di Trapani si è ricominciato a parlare di Piano Regolatore Generale. In particolar modo di «rialoborare» il Piano approvato oramai circa 6 anni fa. Si tratta di un evidente eufemismo che, tradotto, vorrà dire, deve certamente intendersi come il permettere nuove colate di cemento sul nostro territorio.
D’altro canto il programma elettorale del sindaco Damiano, in linea con i settori tecnici e imprenditoriali che l’hanno sostenuto, recitava: «la necessità di una funzionale, efficace e rapida revisione del piano regolatore generale, in grado di rilanciare lo sviluppo urbanistico e gli interventi di recupero edilizio che negli ultimi tempi hanno oltremodo rallentato il rilancio del settore, attuando iniziative capaci di attrarre capitale e, quindi, investimenti».
Qui di seguito il programma completo, in massima parte irrealizzato sinora, dell’alloora candidato sindaco Damiano:
[attachments template=small include=”4577″]
In altre parole: per Damiano, e per chi lo sostiene, serve uno «sviluppo urbanistico» per «rilanciare» il settore economico dell’edilizia e impiegare i «capitali»degli «investitori».
D’interessante, nella Determina dirigenziale n. 165 del 31 dicembre 2014, che avvia il percorso della “rielaborazione” del P.R.G., si rileva il progetto del Comune di affidare, a tecnici esterni, l’incarico professionale della redazione del nuovo Piano Regolatore per un importo totale di 131.300 euro.
[attachments template=small include=”4578″]
La determina evidenzia una grande “fretta” dell’Amministrazione Damiano di venire in possesso della “rielaborazione”, atteso che i tempi di presentazione dello «schema di massima di revisione» (60 giorni dall’incarico), quanto quelli della presentazione «del progetto definitivo della revisione generale del Piano Regolatore Generale, le prescrizioni esecutive ed il regolamento edilizio» (90 giorni dalla delibera del Consiglio comunale di approvazione dello «schema di massima del PRG» appaiono strettissimi per la mole di lavoro richiesta. D’altro canto sono previste, pure penali pesantissime, a carico del professionista, in caso di ritardo per la consegna degli elaborati (1.000-1.500 euro al giorno) fino alla vera e propria revoca dell’incarico per ritardi oltre i 15 giorni.
In definitiva, entro l’anno 2015 avremo il nuovo P.R.G.
Quel che manca nella Delibera, ma che è lo strumento indispensabile per poter procedere ad una “rielaborazione” del P.R.G., è un esplicito indirizzo politico dentro il quale i professionisti devono muoversi nel predisporre il proprio lavoro tecnico.
In quale aree del territorio comunale, ad esempio, devono prevedere maggiore «sviluppo urbanistico» (immaginiamo le frazioni di Misiliscemi, per mettere a tacere i promotori del referendum autonomista).
Nulla vieterebbe, in realtà, d’indirizzare i professionisti verso una riduzione delle aree edificabili, come auspicavamo, lo scorso 26 gennaio, nel nostro articolo “A Trapani è giunta l’ora di ridurre i terreni edificabili”.
E’ a tutti evidente, infatti, che il numero di immobili, a Trapani, è sovradimensionato rispetto alle necessità del territorio. E chi ha una casa da vendere o affittare lo sa perfettamente quanto pena per trovare, ed a che prezzo, un acquirente o un conduttore. E ciò senza calcolare che nel vigente Piano Regolatore Generale esiste già la possibilità di destinare ancora ulteriori 500 mila metri quadri alla costruzione.
Ma crediamo proprio che ciò da noi auspicato, dalla logica auspicato, non avvenga.