Dal Medioevo Trapani riscopre Marsilio da Padova
Trapani, 28 febbraio 2015 – In una sala stracolma di attenti, ed attempati, concittadini (circa una settantina), ieri pomeriggio, presso l’Istituto Europa 2000 di via Marconi, il prof. Salvatore Girgenti, coordinatore per la sede di Trapani dell’ “Officina di Studi Medievali” ci ha fatto conoscere Marsilio da Padova e la sua opera maggiore, il “Defensor Pacis”.
Chi pensa che lo studio e la conoscenza del pensiero medievale, l’opera è datata 1324, ieri s’è dovuto ricredere.
L’abile relazione della professoressa Rosanna Marsala, docente di Storia delle Dottrine Politiche alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, ha dato ragione alla tesi espressa dal titolo della Conferenza “Il concetto moderno di democrazia in Marsilio da Padova”.
Marsilio, infatti, già nel 1324, nella sua opera, rivendicava, con coraggio che pagò naturalmente con la scomunica papale, «l’origine laica dello Stato, originatosi dalla naturale tendenza dell’uomo ad associarsi», ma, soprattutto, che occorre governare nel «rispetto della volontà dei cittadini» che devono, quindi, scegliersi, eleggere, il proprio Governo (Monarca) ed approvarne le leggi.
La politica, da Marsilio (medico, teologo, filosofo, vissuto fra il Comune di Padova, Parigi e Monaco di Baviera), è vista come mezzo per raggiungere la «prosperità dei popoli e il benessere dei cittadini». E tale mezzo si materializza tramite le «leggi» che hanno l’obiettivo di evitare le insidie della «discordia che può generarsi tra gli uomini» e quindi impedire di ottenere il bene supremo, ovvero la «pace».
Si tratta, per l’epoca, ma anche per oggi, di un pensiero rivoluzionario!
«La libertà consiste nel non essere costretti a sottostare al comando altrui. Il cittadino sarà libero quando dovrà obbedire al comando di una legge la cui approvazione ha partecipato. Il comando della legge non è l’espressione di un’autorità che sovrasta tutto e tutti ma si riduce al comando che i cittadini rivolgono a se stessi». Questo è il messaggio che Marsilio ci tramanda.
In particolare, «Il compito di istituire le leggi – considerate dalla ragione umana giuste e utili per la comunità – spetta al popolo, cioè all’intero corpo dei cittadini o alla sua parte prevalente (“pars valentior” dice Marsilio). Tale prevalenza può essere intesa in senso quantitativo, ma specialmente qualitativo: si tratta cioè dei detentori delle qualità migliori. Pertanto, la fonte del potere è il popolo, che può decidere di affidare il compito di governare ad un principe dotato della forza capace di garantire la pace (cioè un principe che sia “defensor pacis”), fondata sul rispetto delle leggi. La miglior forma di governo è quella fondata sull’elezione: al di fuori di tale sfera non esiste alcun potere legittimo, autorizzato a ricorrere alla forza».
Una lezione, quella di Marsilio da Padova, meritevole di essere stata riscoperta, e di questo ringraziamo il prof. Girgenti, la prof. Marsala e l’Officina di Studi Medievali. Spiace, al solito, non avere incontrato nessuno di coloro che, nella nostra Città, si occupano di “Democrazia”, deputati, sindaci, assessori, consiglieri, forse a loro la lezione sarebbe servita altrettanto che a noi.