Sotto Sopra, Peppino Di Lello: Crocetta e Ingroia, due fallimenti!
Palermo, 22 marzo 2015 – “La Sicilia di Domani”, non poteva non partire dall’esame delle condizioni dell’Italia, e della Sicilia, di oggi. Così è iniziata l’Assemblea di “Sotto Sopra”, il “laboratorio politico” che è stato inaugurato sabato a Palermo nel corso di una due giorni di “full immersion” politica della nuova, si spera, Sinistra italiana.
CORRUZIONE. Il tema della corruzione nella Pubblica Amministrazione è stato al centro dell’intervento di Peppino Di Lello, magistrato in pensione e già europarlamentare per Rifondazione Comunista. La «corruzione dilagante è sotto gli occhi di tutti» ha ricordato Di Lello, L’oratore, però, ha avvisato come «magistrati e polizia da sole non bastino» per fermarla, anche se, certamente, «va potenziata la magistratura». Restando sull’argomento, Di Lello ha ricordato i recenti casi di Helg, presidente della Camera di Commercio palermitana, estortore, ma anche pronto, ipocritamente, a commemorare la figura di Libero Grassi. Ancora ha ricordato il caso del ministro Lupi che ha violato il codice deontologico del proprio ministero a favore del figlio.
FALLIMENTO CROCETTA. Di Lello, poi, ha sottolineato come «l’Assemblea Regionale, negli ultimi due anni, ha discusso solo di rimpasti, facendo ulteriormente sprofondare la Sicilia». Andando nel dettaglio, Peppino Di Lello, ha ricordato il caso delle «alienazioni degli uffici pubblici, poi ripresi in affitto ed il cui ricavo è stato inghiottito in pochi mesi». Un caso di Finanza Creativa prodotto dal Governo del presidente regionale Rosario Crocetta (PD). Ma «finiti i soldi, però, ora non puoi vendere niente … ti rimangono solo i canoni da pagare»; ha concluso DI Lello.
FALLIMENTO INGROIA. «Con le ammucchiate elettoralistiche non si va da nessuna parte», ha sottolineato sempre un lucido Peppino Di Lello riferendosi al recente “esperimento” di “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia. La politica, insomma, non deve «esaurirsi in Comitati centrali», ma deve coinvolgere il Popolo.
TRASPARENZA. In ultimo, Di Lello, ha richiesto che si mettano «in rete» le informazioni di «chi finanzia chi e come si gestiscono i finanziamenti». Riferendosi, chiaramente, a chi fa politica, ai vari livelli.