Per Ossigeno, ci sono giornalisti di serie A e di serie B

Trapani, 10 maggio 2015 – Mi devo complimentare coi giornalisti Anna Maria Greco e Giuseppe Alberto Falci che, lo scorso 7 maggio, hanno dedicato una pagina su “Il Giornale” ai «veri (pre)potenti di sinistra pronti a querelare i giornali» e citano casi di giornalisti minori «che scrivono inchieste per testate più o meno autorevoli, ma non appartengono al circuito della sinistra benpensante … per i quali non si muove nessuno» quando incappano nelle suddette querele, precisa Falci su “Il Giornale”.

Il Gironale prepotenti sinistra

Il Giornale

Insomma, scrive la Greco, «la stranezza è che alcune volte ci si scandalizza e altre no», quando vengono minacciate le libertà di pensiero e di espressione.

«Querelare è facile, per un potente. Come minacciare», ricorda la Greco.

Quello che dispiace è che ci siano “vittime” di serie A e di serie B, casi ove «Da querele e perquisizioni, poi, alcuni giornalisti vengono difesi a spada tratta dai colleghi, altri ignorati o anche bacchettati senza pietà».

A seconda, se il politico querelante, o il giornalista critico, siano di “sinistra” o meno.

Anche il mio caso non può non testimoniare questo “strabismo”.

Vedi, ad esempio, il caso del noto Osservatorio per l’informazione “Ossigeno”, organismo sui giornalisti minacciati in Italia promosso da FNSI e Ordine dei Giornalisti.

Questi non ha voluto dedicare una riga al mio caso, alla citazione per 200 mila euro – per presunti danni all’immagine scaturiti da un mio “articolo” – subita ad opera della giunta municipale di Erice guidata da Giacomo Tranchida (Partito Democratico).

Si tratta, evidentemente, di un caso da “insabbiare”, a cui non dare “visibilità” e sostegno, ma da abbandonare al proprio “destino”, come avviene «a seconda delle simpatie politiche e della convenienza del momento», scrive la Greco su “Il Giornale”.

Ossigeno su Bellina

Ossigeno su Bellina

Diversamente, lo stesso Osservatorio trova spazio per altri soggetti, neanche loro giornalisti, ma pure semplicemente minacciati o insultati dai politici (è «… stato insultato dall’assessore ai Lavori pubblici di Erice: “Me ne ha dette di tutti i colori su Facebook. Ha scritto che noi giornalisti mentiamo, che io ho riempito il web di notizie false»).

Eppure il mio caso, una dozzina di querele nell’arco degli ultimi 5 anni (tanto ad opera di sindaci “Democratici” quanto di sindaci di “Forza Italia”), è un caso emblematico come certa politica voglia usare lo strumento giudiziario al solo fine di “terrorizzare” il giornalista ed indurlo al silenzio.

E’, il mio, il caso emblematico che richiederebbe un intervento legislativo a tutela di chi, per il proprio spirito di dignità e libertà, è costretto anni a rimpallarsi fra studi di avvocati, uffici delle forze dell’ordine, aule di tribunale senza alcun risarcimento, quando, sinora (in 9 casi), i procedimenti si sono conclusi favorevolmente, con l’archiviazione, per i danni psicologici e le perdite di tempo e danaro (assistenza legale) subiti.

Ma tant’è, per Ossigeno, invece, non è degno d’attenzione.

Per me, non ci sono matite alzate né “Je suis Natale”!

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