Il caso Trapani Holidays: L’assessore risponde a Sveglia
Trapani, 30 maggio 2015 – «L’Ente Pubblico, che si pone come centro di ascolto e collettore naturale di tutte le istanze degli operatori, definisce e realizza ogni utile iniziativa al fine dello sviluppo socio economico del territorio».
Dopo circa un mese, l’Amministrazione Damiano, e quindi in particolare l’assessore Caterina Bulgarella, ha risposto al’interrogazione del consigliere comunale Nicola Sveglia (Articolo 4) con la suddetta generica “dichiarazione di principio”.
Ne avevo parlato, lo scorso 29 aprile, in “Il Caso Trapani Holidays: Sveglia interroga il sindaco”. Il Consigliere Nicola Sveglia aveva posto un articolato insieme di domande tendenti a comprendere i contorni della vicenda della presentazione di un “Brand” (Marchio) Trapani, di un nuovo “Portale Web” e dell’ipotesi della costituzione di una nuova Partecipata comunale, una “Fondazione” che avrebbe dovuto occuparsi di turismo.
L’Amministrazione ha oggi provato a chiarire i dubbi del consigliere che erano anche i nostri, naturalmente.
Spiace, tuttavia, leggere, fra le righe, poca voglia di fare chiarezza e non se ne comprende il motivo.
Vado al nocciolo.
L’Amministrazione Damiano spiega come «l’assessore competente – quindi la dott. Bulgarella – e il suo staff” abbiano “elaborato” un marchio, il “Brand Trapani, 100% Certifield Quality”» per «certificare le strutture che offrono servizi di qualità». Tale marchio sarà «assegnato, a richiesta, agli operatori turistici locali che rispettino i requisiti previsti dal Regolamento che è in corso di definizione da parte degli Uffici competenti ed in condivisione con gli operatori del Settore un Disciplinare di utilizzo del marchio».
«Tale disciplinare – precisa, quindi, l’Amministrazione – verrà esitato al Consiglio Comunale per l’approvazione».
Sin qui ci siamo; una iniziativa condivisibile (magari il marchio dovrebbe essere più … carino … fatto da un professionista … ma di principio ci siamo: della qualità dei servizi offerti ne va di mezzo l’immagine della Città).
In merito alla questione del “Portale Web” Trapani Holidays, mostrato durante la conferenza stampa dello scorso 18 aprile, l’Amministrazione precisa come «Non esiste alcun Portale Trapani Holidays» (e questo è falso, eccome se esiste!) e che la «proposta presentata costituisce ipotesi progettuale di cui potrà dotarsi l’eventuale aggregazione degli operatori del Settore». In particolare «in sede di conferenza è stato utilizzato un dominio concesso da strutture private senza oneri a carico del Comune».
Qui, invece, non concordo: una Struttura Privata (e perché non dire quale, perché nascondersi, se non c’è nulla di illecito sotto?) che collabora con un Ente Locale Pubblico può sempre, in futuro, in assenza di un contratto che regolamenti diversamente, richiedere un pagamento realizzando così un “debito fuori bilancio”.
Intanto, però, come scritto altrove, da Trapani Holidays siamo passati a battezzare il nuovo “Portale Web” Trapani Events …
L’Amministrazione, però, nella replica a Sveglia, ha assicurato che l’attuale “Portale Web” Comune.trapani.it/turismo «non verrrà sostituito o affiancato!». Anche su questa conflittualità e confusione ne ho già parlato lo scorso 30 aprile: “Trapani, Portali Web Turistici, il troppo è troppo”.
Infine troviamo piuttosto opaca la risposta, sempre nella replica a Sveglia che chiedeva se il Comune voglia costituire una Società Partecipata dedita al turismo, con cui l’Amministrazione sostiene che «intende intervenire quale soggetto propulsivo e garante del buon esito del processo di aggregazione».
L’Amministrazione, in verità, sta trattando coi Privati, con oneri a carico del Comune, per la nascita di una poco trasparente nuova “Fondazione”, un nuovo centro di costo per la Città e un duplicato tanto della “Fondazione Distretto Turistico Sicilia Occidentale” quanto della “Consulta del Turismo” proposta dal consigliere comunale Felice D’Angelo.
E, a parte le considerazioni di cui sopra, il Comune non può trattare nulla se prima il Consiglio Comunale non da prima il “permesso” a costituire una nuova Società Partecipata.
Auspico, quindi, in proposito, che l’Amministrazione torni indietro sui propri passi. I Soldi della “Tassa di Soggiorno” dobbiamo spenderli in Servizi e non sprecarli in sovrastrutture!