Ecco l’emendamento salva-Consigli Circoscrizione
E’ una corsa contro il tempo. Il Parlamento Siciliano si appresta ad abolire i Consigli di Circoscrizione, fatti salvi quelli di Palermo, Catania e Messina.
«L’art. 6 del DDL 980/A – spiega l’avv. Giuseppe Marascia dell’associazione “A Misura d’Uomo” – proponendo la soppressione dei Consigli Circoscrizionali, spiana la strada a quanti vorranno seguire l’esempio anacronistico e indifferente alle esigenze di revisione della spesa pubblica, del Comitato di cittadini denominato “Misiliscemi”».
Qui, di seguito, il testo del DDL, nel testo uscito dalla Prima Commissione dell’ARS.
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«L’abrogazione dell’istituto dei “Consigli di Circoscrizione” – chiude Marascia – vanificherebbe, oggi per Trapani, domani magari anche per altri Comuni, la possibilità di trovare un equilibrio fra le legittime istanze di maggiore attenzione e decentramento democratico di alcune porzioni di territorio e la necessità di evitare dannose e costose frammentazioni territoriali».
L’associazione “A Misura d’Uomo”, quindi, per ovviare ai rischi, ha predisposto un emendamento e l’ha sottoposto a tutti e 90 i deputati regionali chiedendone la presentazione ed il sostegno.
«Il Disegno di Legge 980/A – riprende l’avv. Giuseppe Marascia – si pone l’obiettivo di armonizzare la normativa regionale con quella nazionale e produrre un significativo risparmio della spesa legata al funzionamento dell’apparato politico, senza tuttavia incidere sui livelli di rappresentanza democratica dei territori».
«E’ di tutta evidenza – aggiunge Giuseppe Cavarretta presidente di Sivisomnia, altra associazione che sostiene l’iniziativa – che i consigli circoscrizionali si propongono lo scopo di promuovere la partecipazione popolare alla gestione amministrativa della comunità locale».
«La Circoscrizione – sostiene Cavarretta – è organismo di consultazione della cittadinanza, favorisce la conoscenza sistematica e puntuale dei servizi offerti e delle risorse dell’ente locale, gestisce i servizi demandati ed esercita le funzioni delegate dal Comune».
Il primo comma dell’articolo 6 del DDL 980/A, però, prevede la soppressione tout court dei consigli circoscrizionali, sia pure con l’eccezione di quelli dei comuni di Palermo, Catania e Messina.
«Secondo il vigente art. 11 della L.R. n. 22 del 16 dicembre 2008 – chiarisce Natale Salvo, portavoce di “A Misura d’Uomo” – , i Comuni con popolazione compresa tra 50.000 e 100.000 abitanti (fascia in cui rientrano undici Comuni – fra i quali quattro capoluoghi – ovvero Marsala, Gela, Ragusa, Trapani, Caltanissetta, Vittoria, Agrigento, Bagheria, Modica, Acireale e Mazara del Vallo) potrebbero istituire consigli circoscrizionali senza oneri di spesa a carico dei propri bilanci».
«La loro soppressione, quindi – prosegue Salvo –, pur non producendo alcun risparmio sulla spesa ascrivibile al funzionamento dell’apparato politico, si limita ad impedire l’autonoma libera determinazione dei Comuni siciliani stessi di valutare, caso per caso, l’opportunità di istituire forme di decentramento e partecipazione istituzionale dei cittadini».
La Legge Nazionale che regolamenta tali Organi, ovvero la L. 30 luglio 2010, n. 122 chiaramente statuisce come «Nessuna indennità è dovuta ai consiglieri circoscrizionali ad eccezione dei consiglieri circoscrizionali delle città metropolitane», continua.
«Rilevato, quindi – aggiunge Natale Salvo –, che con l’art. 7 della L.R. 24 marzo 2014, n. 8, sono stati individuati i comuni di Palermo, Catania e Messina quali “Città Metropolitane”, è sufficiente prevedere di uniformarsi alla normativa nazionale, per raggiungere l’obiettivo del risparmio della spesa legata al funzionamento dell’apparato politico, senza incidere in alcuna maniera alla espressione diretta dello Stato Democratico che si decentra per avvicinare la politica ai cittadini nei luoghi dove gli stessi vivono».
Ecco il nostro emendamento, con la relazione d’accompagnamento:
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Ed ecco quindi, l’emendamento che è stato proposto, a tutti i deputati regionali, di tutti i colori politici, dopo un approfondito confronto fra Natale Salvo e i legali Francesco Faliero, Giuseppe Marascia e Attilio Bonavires: «Fatta eccezione per le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, gli Statuti ed i Regolamenti dei Comuni non possono attribuire retribuzioni, gettoni di presenza, indennità, emolumenti o rimborsi in qualsiasi forma siano essi percepiti, a favore degli amministratori dei consigli circoscrizionali».
«Ora restiamo in attesa di verificare se qualche Gruppo Politico sposi la nostra tesi», conclude Natale Salvo.