L’Acqua a Trapani, manca la sete di sapere
«In Europa nessuno batte gli italiani in sfiducia nell’acqua pubblica. Questo ci ha resi i primi consumatori di acqua minerale del Vecchio Continente e i terzi del mondo: condividiamo l’inglorioso podio con sauditi e messicani». E’ quanto denuncia la rivista AltroConsumo, nel numero di luglio-agosto 2015.
«Eppure l’acqua in Italia è buona, e possiamo dire ancora una volta che l’acqua del sindaco non ha nulla da invidiare all’acqua imbottigliata», sostiene la rivista che è l’Organo di informazione ai Soci dell’omonimo Movimento dei Consumatori.
Un dato che è confermato dalle analisi che, mensilmente, il Comune di Trapani mette a disposizione di tutti i cittadini, in maniera trasparente, sul proprio sito internet.
Ad esempio, in atto, le ultime pubblicate sono le analisi del mese di maggio 2015.
Il dato che scaturisce dal prelievo alla fontanella di San Giovannello e dalla fontanella di via Vespri è chiaro: l’acqua è idonea al consumo umano a norma di Legge, i campioni sono privi di batteri coliformi, di escheria coli, di enterococchi intestinali.
I Nitrati risultano pari a 15 mg/l (in via Vespri, ma 42 a San Giovannello), contro un limite di legge di 50; il Sodio si ferma 84 mg/l, contro un limite di 200; i Floruri si attestano a 0,56 mg/l, contro un limite di 1,5; nel complesso il Residuo Fisso (esprime la “mineralizzazione” dell’acqua) è pari a 450 mg/l, contro un limite di 1.500; i Metalli pesanti indesiderati (Alluminio, Arsenico, Cadmio, Cromo, Nichel, Piombo, Ferro, Zinco, Boro), che hanno i più forti effetti sulla salute, sono quasi assenti e comunque insignificativi (solo il Boro raggiunge una misura significativa, 0,16 mg/l, ma comunque assolutamente sotto i limiti di legge, 1 mg/l).
Le analisi complete di maggio 2015 sono scaricabili qui sotto: [attachments template=small include=”6021″]
«Insomma – riflettono su AltroConsumo – , ci viene consegnato a domicilio autentico oro blu, ma non sappiamo riconoscerne il valore e, quel che è peggio, il più delle volte non siamo interessati a valutarne la reale bontà, rivolgendoci in maniera poco saggia all’indirizzo degli imbottigliatori di acqua minerale: non proprio un affare in termini di spesa, comodità e impatto ambientale».
«Chi nutre dubbi su qualità e sicurezza dell’acqua del rubinetto – insiste l’associazione no profit di tutela dei cittadini – , invece di smettere di berla, dovrebbe appurare come stanno realmente le cose e, in caso ci fossero davvero dei problemi, lottare affinché l’acqua torni salubre».
Un problema solo di sapore? Il cattivo sapore è dovuto al cloro, il prodotto chimico che ne garantisce la disinfezioni. Ma, per fortuna, «il cloro è un gas che evapora facilmente – spiega, in conclusione AltroConsumo – se l’acqua viene fatta riposare in una caraffa per qualche minuto prima di berla. Se poi la si tiene per un pò in frigo, perde qualsiasi retrogusto».