NOLA: LA CDL NON ESISTE PIU’
Dopo il consiglio comunale di stasera abbiamo alcune certezze. Primo che c’è un Presidente del Consiglio nella persona dell’avv. Anna Katya Bucaria (MPA) eletto con un voto trasversale che ha tagliato fuori solo i Moderati e l’UDC. Secondo che Giuseppe Guaiana fa parte ancora del centro-sinistra. Terzo che le dichiarazioni bellicose dell’UDC (Stefano Nola) della scorsa seduta non sono state gradite da Forza Italia (Fazio?) e sono state “punite” isolando l’ex-presidente. Ecco la “cronaca” di questa seduta.
Andiamo per ordine. La nuova seduta del Consiglio comunale di Trapani si apre con un … fattorino che, alle 19:00, sale un mazzo di fiori … (per chi saranno?). I Gruppi del centro-destra si salutano con un “Fumata nera. Votiamo ognuno un candidato di bandiera”: l’accordo, infatti, ancora non c’è. Una telefonata a Ninni Barbera (portavoce di Forza Italia) nelle prime fasi dei lavori … chi è d’altro capo del telefono? L’azzurro chiede una sospensione dei lavori … poi rinuncia … E’ arrivato, da “fuori”, l’ordine. Da chi? Certo da chi comanda più del portavoce … Fazio? D’Alì? Qual’è ordine? Lo sapremo fra pochi minuti …
Prende la parola, a sorpresa, Giuseppe Guaiana, il più giovane membro dell’aula, che legge un breve ma significativo comunicato congiunto (è simbolico che lo legga proprio lui, dopo che negli scorsi giorni era dato in libera uscita verso l’MPA…) del centro-sinistra « Parlo a nome del centro sinistra che, in questa sede, voterà il candidato adatto alla presidenza del consiglio al di là di qualsiasi schieramento politico per garantire la maggioranza e l’opposizione nel pieno del loro operato. Ho terminato». L’accordo c’è. Ma su che nome?
Si va al voto, allora. Esito. 22 voti Katya Bucaria (MPA), 5 voti Stefano Nola (i cinque dell’UDC), 2 voti Mimmo Tumbarello (i due dei Moderati), uno a Nicola De Caro (De Santis dichiarerà in aula che è il proprio).
A questo punto prende la parola uno Stefano Nola (UDC) evidentemente nervoso per la sconfitta del proprio progetto che dichiara, pesantemente: «La coalizione della Casa della Libertà oggi non esiste più in quest’aula. Prendiamo atto che stasera non sono stati rispettati gli accordi pre-elettorali». Rivolto, poi, al sindaco Fazio (assente, «chissà perché…?» si domanda Nola) ha aggiunto che, dopo quanto accaduto, ci saranno «aspetti politici da affrontare dentro quest’aula e fuori di quest’aula».
«Il centro-sinistra non farà da sgabello all’UDC pur di fare un torto al sindaco o all’amministrazione Fazio – lo stoppa Nicola De Caro (Margherita) – Noi dichiariamo in questa sede, oggi e per domani, che non apriamo nessun colloquio coll’UDC di Trapani»!!!
Gli fa eco Vito Mannina (i Moderati) «Forza Italia si è tolta qualche sassolino, ricordando il 2001 (quando con un accordo trasversale fu tagliato fuori dalla presidenza, a favore di Nola, Diego Di Discordia, il candidato ufficiale di Forza Italia, NdR), e nuovamente grazie al centro-sinistra. Iniziamo più male rispetto a cinque anni fa. La Casa della Libertà sì è rotta».
Più pesante e chiaro del solito, ma egualmente prolisso è, ancora per l’UDC, Fabio Bongiovanni che descrivendo quanto accaduto non usa mezzi termini ed afferma che «quella di Forza Italia era una freccia da tempo pronta nell’arco. Si tratta di una manovra a tenaglia già vista che conduce a non illuminanti percorsi». Bongiovanni, quindi, denuncia il «trabocchetto» di pochi minuti prima quando i portavoce di Lista Fazio, Forza Italia ed MPA avevano assicurato che avrebbero votato solo un «candidato di bandiera» in attesa che un «parlamentare trapanese avesse riunito la Coalizione compreso il sindaco». Per il rappresentante dell’UDC siamo davanti ad una vistosa «sofferenza della Coalizione», causata da «diritti di veto» (contro chi? E da parte di chi?) che potrebbe avere «ripercussioni» se «nell’errore si perseverasse».
Giuseppe Pellegrino, per lo SDI, ha voluto sottolineare come il «centro-sinistra sia stato unito intorno a tematiche fondamentali», precisando che il centro-sinistra «non ha fatto accordi» (chiesto nulla in cambio) ed è per una «opposizione costruttiva». Nicola Causi (Italia dei Valori) ha aggiunto che «ai cittadini di Trapani non interessano queste chiacchere, non interessano i discorsi di un consigliere comunale (era rivolto a Nola, NdR) che parlava di scosse telluriche (nella scorsa seduta, NdR) …».
Infine, su proposta di Ninni Barbera (passata con 18 voti a favore e contro centro-sinistra e Moderati), il Consiglio a stato aggiornato a giovedì prossimo per eleggere il vice-presidente, La Cdl ha 3 giorni per ricompattarsi.