ANCHE I RICCHI PIANGANO
Gli interventi, di cittadini comuni, di Associazioni, di Consiglieri e di Assessori sono stati quasi un coro unanime: no a questo PRG. Ma più che un no propositivo capace di incidere sugli eventi, era un grido di dolore di chi sente che il terreno di coltura dei propri interessi è in via di prosciugamento.
Ma la cosa più punk per le mie orecchie è stata la filippica di certi Consiglieri Comunali che nonostante si fossero dichiarati più volte incompatibili sul PRG, hanno tuttavia messo bocca e non hanno mancato di criticarlo.
E sono andati anche oltre, prendendosela pure con una Legge Nazionale che impedisce a chi ha un conflitto di interessi (il Loro conflitto!) di esprimersi in merito al PRG.
La cosa è strana: un Consigliere Comunale, rappresentante dei cittadini, un servitore dell’ordine democratico e delle sue Leggi, si permette di prendersela con un PRG essendo Lui incompatibile e rincara la dose prendendosela anche con una Legge di rango Nazionale sulle incompatibilità, sulla quale non ha nessun titolo di criticare ma solo un dovere di rispettare.
E c’erano pure gli applausi del pubblico.
E’ evidente che il pubblico accorso era costituito da operatori, imprenditori e Professionisti, nonché proprietari terrieri preoccupati di non potere più tutelare i propri interessi.
Mentre la maggioranza silenziosa, quella che vive nella città e che usufruisce dei servizi e gode dell’ordine architettonico e della pianificazione territoriale, quella maggioranza silenziosa non c’era.
Che poi verrebbe da chiedere ai Consiglieri Comunali come mai nonostante questa Legge così penalizzante secondo i Loro gusti, come mai, nonostante ciò, in tutta Italia, isole e borghi medievali compresi, i PRG si approvano normalmente senza chiacchere ed incompatibilità.
Forse il problema non è la Legge o il PRG: il problema è che il Consiglio Comunale di Trapani è carico di conflitti di interessi evidenti.
In sintesi è stato un convivio di preoccupati, una coalizione di contemplatori del proprio ombelico costretti ad alzare la testa, un’assise di tenutari di interessi accorsi frettolosamente nel tentativo di dare un’ultima nervosa spallata al PRG.
Devo dire che ho apprezzato molto gli interventi dei Presidenti degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri. Che hanno difeso questo PRG ma hanno sottolineato la necessità di emendarlo e modificarlo in alcune sue parti. Posizione di buon senso, certamente.
Ritengo che la vicenda del PRG, se l’Assessorato Regionale dovesse definitivamente vararlo, rappresenterebbe un punto di svolta significativo, anche culturale, sulla maniera di affrontare i problemi a Trapani.
Trapani ormai da tempo è una Città alla deriva e troppi personaggi riescono a far passare per giusto e normale cose che invece sono profondamente aberranti, ingiuste o semplicemente anomale! Speriamo bene!